17 Luglio 2016, 07.28
Bagolino
150° battaglia di Monte Suello

E la ricerca continua

di Marisa Viviani

La mostra “Bagolino terra di confine”, allestita da Habitar in sta terra e curata da Flavio Richiedei, mette in luce elementi documentali inediti che modificano la conoscenza della partecipazione avuta dalla comunità di Bagolino alla Terza guerra d’Indipendenza


"La battaglia è finita, ma la ricerca continua. La storia non si può cambiare, ciò che può essere corretto invece è l'interpretazione dei fatti accaduti se emergono nuovi documenti dalla ricerca storica." E' quanto enunciato nel corso degli incontri per le celebrazioni della Battaglia di Monte Suello, un concetto che è divenuto motivo portante degli studi intrapresi per la conoscenza di tale avvenimento (e in senso generale per la tutta la storiografia). E per ciò che riguarda il ruolo di Bagolino relativamente alla III Guerra di Indipendenza, e in specifico alla Battaglia di Monte Suello, dalla ricerca effettuata sono emersi elementi documentali inediti che modificano la conoscenza della partecipazione avuta da quella comunità.

L'occasione del 150° anniversario della Battaglia di Monte Suello (3 luglio 1866 – 2016) ha infatti indotto i comuni interessati alla celebrazione dell'evento storico ad organizzare convegni, dibattiti, mostre, pubblicazioni tematiche, che hanno evidenziato anche alcune interessanti novità emerse dalle nuove ricerche effettuate. Per quanto concerne Bagolino infatti, un meticoloso studio promosso dall'Associazione Culturale Habitar in sta terra ha consentito di individuare testimonianze interessantissime inedite, che sono state portate alla conoscenza del pubblico e degli esperti attraverso l'allestimento di una mostra e di conferenze esplicative specifiche.

Fino agli anni '60 del secolo scorso, all'incirca fino all'epoca del centenario della battaglia, la storiografia aveva assegnato a Bagolino un ruolo marginale nella III Guerra di Indipendenza. L'indagine intrapresa da Flavio Richiedei di Habitar in sta terra, con la preziosa collaborazione di Michele Melzani per la ricerca d'archivio, scaturiva infatti da un duplice quesito: Perchè Monte Suello era così vitale per la strategia bellica, e quale ruolo effettivo avesse rivestito Bagolino in tale contesto.

Il primo quesito trovava risposta in studi già affrontati dagli storici e dimostrava come la presenza dei ministri Ricasoli alla Rocca d'Anfo l'11 luglio e di Crispi a Storo il 14 luglio, giunti appositamente da Roma per conferire con Garibaldi, testimoniasse l'urgenza di ottenere positivi esiti dal confronto bellico con gli austriaci dopo le sconfitte clamorose di Custoza e Lissa. All'esercito dei Volontari comandati dal generale Garibaldi veniva insomma richiesto di salvare la faccia al novello Regno d'Italia, fermando l'avanzata austriaca sul confine a Ponte Caffaro; da qui la rilevanza delle operazioni militari a Monte Suello e nell'area circostante.

Per dare una risposta attendibile alla seconda domanda è stato necessario invece effettuare una minuziosa ricerca di archivio che avvalorasse il dubbio sul ruolo marginale di Bagolino nell'impresa bellica. I ricercatori Richiedei e Melzani, profondi conoscitori della storia della loro comunità, erano già in possesso di dati significativi che deponevano a favore invece di una sua posizione ben più sostanziale in quel contesto bellico. La presenza di una milizia locale, che nel 1858 ammontava a ben 641 militi (204 attivi e 437 riservisti) su una popolazione di 3.861 abitanti effettivi nel paese, giustificava di per sé l'attenzione delle forze belligeranti verso questa comunità, che era stata ed era terra di confine (documentata) con la potenza austro-tedesca almeno fin dal '300.

Il censimento del neonato Regno d'Italia del 31/12/1861 attribuiva a Bagolino una popolazione di 4.000 abitanti, che ne facevano il paese più popoloso delle tre valli bresciane (Brescia con 57.000 abitanti, l'Italia con 22 milioni, età media 27 anni). Storicamente paese strategico sulla via di comunicazione per il Tirolo, strettamente legato alla Repubblica di Venezia per quattro secoli in cui godette di una notevole autonomia amministrativa e di una forte economia, Bagolino era un centro conosciuto e importante. Da tali premesse i nostri studiosi si sono mossi per confermare la tesi di un ruolo invece significativo avuto dalla comunità bagossa nella battaglia combattuta dall'Esercito Volontario a Monte Suello, nell'area dei comuni di Anfo e Bagolino.

Emerge così dalla ricerca effettuata che il paese era dotato di strutture importantissime per la logistica militare, come un ufficio postale proprio, un ospedale militare dotato di due ambulanze, un deposito munizioni con guardia annessa, un corpo bandistico; era un paese capace di ospitare per tre giorni 3.000 soldati austriaci occupanti, che dal 1 al 3 luglio impegnarono le risorse della comunità requisendo 50 vacche, macellate per dar da mangiare alla truppa, e dopo la battaglia alimentare circa 2.800 garibaldini insediatisi con relativo stato maggiore, in un andirivieni continuo dal Passo della Berga, dal Maniva, dalle Posse per tutto il mese di luglio e agosto.

L'archivio storico di Bagolino, fonte inesauribile di documenti che attendono soltanto di essere riscoperti, ha così prodotto una documentazione fondamentale che testimonia gli avvenimenti di quel periodo crucciale. Sono stati rinvenute infatti le registrazioni minuziose di tutti i rifornimenti di cibo, legna, ghiaccio richiesti dai militari, effettuate da un precisissimo impiegato comunale, oltre alle registrazioni delle paghe dovute ai soldati divise per guardie interne ed esterne al paese e notturne; è stata trovata una richiesta di estimo per i danni causati in particolare all'economia agricola del 18 agosto 1866, e altri documenti che sarebbe troppo lungo elencare. Documenti che sono però presenti nella mostra a cui abbiamo fatto inizialmente cenno.

Il 25 giugno scorso Habitar in sta terra ha infatti inaugurato la mostra "BAGOLINO TERRA DI CONFINE – Dalla Repubblica Veneta alla III Guerra di Indipendenza", che prolungherà la sua apertura anche nel mese di agosto. Si tratta di una mostra estremamente particolareggiata, suddivisa in tre sezioni che presentano un ventaglio di documenti sorprendenti e dettagliati, alcuni poco noti o inediti. Curatore della mostra è Flavio Richiedei, a cui tra l'altro appartiene la stragrande maggioranza degli elementi esposti, come ad esempio la serie di codici civili e penali che dal 1614 (Statuti della Comunità di Bagolino) si susseguirono per l'alternanza dei governi napoleonico, austriaco, italiano.

La mostra espone nella prima sezione carte geografiche politiche che mostrano il mutamento dei confini di varie aree europee e in specifico della Valle Sabbia e della Valle del Caffaro, in un susseguirsi di cambio di stati confinanti, in cui i confini del territorio di Bagolino restano pressoché gli stessi da circa un millennio (con documentazione certa dal '300).

La seconda sezione presenta le stampe, iniziando dalla cronologia dettagliata della III Guerra di Indipendenza che mette in parallelo le operazioni belliche in Valle Sabbia e Valle del Caffaro con quelle nazionali. Un'esposizione di stampe da quotidiani, riviste, disegni, dipinti, fotografie, carteggi vari illustra il rilievo che le vicende qui avvenute ebbero presso l'opinione pubblica attraverso la stampa nazionale e internazionale, come a Parigi e a Londra, dove Giuseppe Garibaldi era stimato eroe mondiale assieme al suo Esercito dei Volontari.

La terza sezione è dedicata ai documenti, tra i quali gli inediti della partecipazione di Bagolino alla Battaglia di Monte Suello e relativi alla presenza di Garibaldi e del suo esercito nel paese, da cui si denota come questa comunità fosse di forte tradizione italiana e di grandi risorse interne per la vita della popolazione e anche per l'accoglienza di un gran numero di soldati.

E' stato affermato che la storiografia ufficiale è politica e non affronta le storie di vita e la complessità del vissuto delle popolazioni coinvolte negli avvenimenti, mentre la storia locale indaga nelle minute pieghe di quelle vicende, portando oltre alla conoscenza del passato la consapevolezza della propria identità individuale e collettiva. Questa mostra è nata da una ricerca che, secondo una efficacissima definizione della scrittrice Marta Boneschi, riesce invece a "saldare la storia con le storie". Una mostra senz'altro da valorizzare, visitandola.

NOTA:
la foto allegata all'articolo si riferisce ad un documento relativo al ricovero di soldati nell'Ospedale Militare Provvisorio di Bagolino. Nella mostra è presente anche la lettera di ringraziamento del direttore al sindaco del paese in occasione della chiusura dell'ospedale, che così recita:

Bagolino 25 agosto 1866

Ill.mo ed Ecc.mo Sig. Sindaco di Bagolino

E' dovere della scrivente annunciare alla S.V.I. che oggi si chiude l'Ospitale Militare Provvisorio.Ora sorge il dovere in chi si accomiata dalla Vostra Signoria di ringraziarla ricordando a tutti dell'aiuto potente e dei savi consigli di cui Ella fu largo in questi ultimi tempi. Le permetta Ecc.mo Sig. Sindaco che nel darle l'addio le stringa la mano, conscia pure la scrivente d'aver fatto il proprio dovere.
La direzione Coelli Dr. Luigi

ORARI DI APERTURA DELLA MOSTRA "BAGOLINO TERRA DI CONFINE – Dalla Repubblica Veneta alla III Guerra di Indipendenza": Sabato ore 17/19 - Domenica ore 10/12 (ingresso gratuito, con guida).


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