Un museo a «Casa Boifava»

Un museo etnografico in quella che è stata la casa serlese di don Pietro Boifava, il prete combattente delle Dieci giornate di Brescia.
A realizzarlo, in accordo con l’Amministrazione comunale e la Proloco che ha in uso i locali fin da quando sono stati ristrutturati, nel 2.000, i ragazzini della Terza A delle medie serlesi “Aldo Moro”.

Si tratta di un anno di impegno extrascolastico dei sedici alunni del professor Guglielmo Mosca, lo stesso che lo scorso anno li aveva coinvolti nella realizzazione di un film sulla caduta di un aereo nei pressi della frazione Castello ed il salvataggio del pilota americano Wilbur H.Jonson, nascosto poi ai fascisti e ai tedeschi per mesi, a Bione.

La storia dunque: questa volta il recupero a funzione pubblica di oggetti d’uso comune appartenenti ai loro trisavoli, che da tempo erano stipati in una stanza polverosa e senza una collocazione.

«Abbiamo voluto celebrare il passato e la sua importanza, riportando in vita oggetti dimenticati che raccontano la nostra storia, che ci parlano delle nostre radici» ha detto nei giorni scorsi il sindaco dei ragazzi, Federico Bonetti, nel presentare l’iniziativa al paese.

«Certo non è il Louvre, è un inizio, voi portateci altri oggetti che li valorizzeremo; diteci come li avete sempre chiamati e correggeremo le schede che li accompagnano» hanno aggiunto altri.
Una sessantina le schede esplicative che accompagnano altrettanti oggetti: ricordano la vita agreste di uomini, donne e bambini, usi e costumi, il lavoro, la casa...

«Il risultato sorprendente di uno splendido lavoro» è stato il commento della dirigente scolastica prof.ssa Cristina Fontana.
«Questi non sono solo strumenti che ci ricordano un tempo che fu, che ci aiutano a tenere viva la memoria, ma rappresentano anche gli affetti più intimi delle famiglie serlesi e per questo sono doppiamente preziosi» è stato il fulcro del discorso pronunciato dal sindaco (quello dei grandi) Paolo Bonvicini.

Ed è stato un piacere per molti, una volta aperte le stanze del museo ai visitatori, prima del rinfresco preparato dalle mamme, trovare i ragazzini ciascuno al proprio posto, accanto agli oggetti che hanno stuzzicato per mesi curiosità e sete di conoscenza, pronti ad accogliere suggerimenti, ma al tempo stesso a ribadire con la loro presenza che, almeno in questa occasione, sono stati loro ad insegnare ai “grandi” come si fa.

Il Museo Boifava resterà aperto il sabato dalle 15 alle 18 e la domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. Si trova nelle vicinanze del municipio.

E c'è anche il sito.

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