30 Maggio 2016, 06.34
Racconti del lunedì

Una mora stratosferica

di Ezio Gamberini

Ma che ci fa quella, alle sette e mezzo di mattina, in via don Belli? E’ a una trentina di metri, avanza con un’andatura flessuosa e ha un portamento regale...


...sembra dirigersi proprio verso la mia macchina, sulla quale sonnecchio per qualche secondo in attesa della gentile consorte, dopo aver estratto l’autovettura dal garage per andare al lavoro.
Si avvicina. Bussa al mio vetro: è una mora stratosferica!

Ciao, posso fare qualcosa per te?”, sussurra la procace figliola con voce suadente.

Fischia, se puoi fare qualcosa per me… – le rispondo incredulo – seguimi!”.

Percorriamo il vialetto, entriamo in casa e scendiamo le scale, in direzione della taverna. E’ buio, ma accendo la luce.
Per fortuna questa ragazza ha una voce graziosissima e delicata, non come quell’argentina, come si chiama… ah sì, Belen.
Ma ve lo immaginate a trovarvi da soli al buio con una che possiede un tono di voce così basso e inquietante? Brrr, che paura!

In fondo alle scale ci fermiamo davanti alla prima porta, che apro:
Ecco, qui c’è la lavanderia, quando hai finito di caricare la lavatrice, intanto che aspetti la fine del ciclo, puoi cominciare a stirare quella tonnellata di roba. Poi c’è l’erba da tagliare e se vuoi, puoi dare una rinfrescata alla parete sopra il fuoco…”.

Chissà come sarà contenta Grazia!”, gongolo soddisfatto.

Toc toc”, è proprio lei stavolta che picchia sul vetro, svegliandomi dopo sessanta secondi di abbioccamento, mentre la aspettavo in macchina davanti al cancello.

Ma cos’è successo? Ah, ora ricordo. Ieri sera, rientrando a casa, avevo spostato i vasi dal davanzale per chiudere le ante, quando viene scuro, operazione che di solito svolge lei (così come io, ad esempio, lavo sempre il paiolo in rame usato per la polenta, dopo averlo lasciato in “ammollo” per due o tre giorni):

Oh, ma che gentile, li hai spostati tu i vasi?”.

Nooo, per caso passava di qua una mora stratosferica e si è offerta lei, di spostarli…”, le rispondo angelico.

E si potrebbe chiudere qua, ma per quest’argomento è davvero memorabile una battuta tra due grandi personaggi del passato, che sorseggiando un caffè in un bar di Via Veneto, a Roma, videro transitare una “mora stratosferica” di una bellezza abbacinante, alta e formosa, con un sorriso splendente, praticamente perfetta (come quella di via don Belli, per intenderci…)

I due erano Marcello Marchesi ed Ennio Flaiano, altri tempi e altre persone (provate a leggere “Il dottor Divago” del primo e “Un marziano a Roma” del secondo, quando avete voglia di divertirvi), e uno disse all’altro:

Hai visto che roba?”, e la risposta fu:

Sì, speriamo almeno che le puzzino i piedi…”.



Aggiungi commento:

Vedi anche
02/05/2016 06:26

A cena con un santo Siete mai stati a cena con un santo? Noi sì, anche se definirlo così appare vincolante: il pensiero corre subito a vesti candide, aureole dorate e musiche celestiali. Nulla di tutto ciò

09/10/2017 05:39

In medio stat virtus E’ quasi mezzanotte, squilla il telefono: “Ciao Rigoberto, sono Giacomino, non hai per caso un’elettrovalvola servoazionata a due vie da prestarmi? …Ah, ce l’hai? Allora passo subito a prenderla? Va bene, grazie, arrivo”…

14/07/2014 07:00

Ferloccate Anna e Chiara, in rigoroso ordine di apparizione, due affarini che insieme sfiorano i dieci anni di vita, mi colgono impreparato ed esclamano a bruciapelo...

09/12/2013 14:01

Cento E con questo fanno cento! Cento racconti, da luned 23 maggio 2011 a oggi, pubblicati sul sito nella rubrica "I racconti del luned"

25/01/2016 07:06

Vuoi darmele? Prima che sopraggiungesse il grande freddo, arrivato dopo la metà di gennaio, con Grazia ci siamo avventurati in qualche corsetta verso le sette di sera, terminato il lavoro. Indossiamo maglie termiche, pile, spolverino, guanti, berretta e … via!




Altre da Racconti del Lunedì
16/11/2020

L'ultimo giorno

“Oggi è l’ultimo giorno”, mi dico un lunedì mattina, al momento del risveglio…

19/10/2020

Cinque chili di Morositas

Non è difficile farsi spedire a casa cinque chili di Morositas. E’ sufficiente scrivere un racconto su Vallesabbianews…

03/08/2020

Un vasetto in affitto

Usciamo dal lavoro e raggiungiamo il centro salodiano per acquistare l’ultimo romanzo di Camilleri: “Riccardino”…

06/07/2020

Una confessione imbarazzante

È dura dover confessare al proprio coniuge un’azione indegna, alla soglia dei sessant’anni: non mi era mai accaduto fino ad ora un evento così spregevole...

08/06/2020

Il tubetto del dentifricio

Non riesci mai a capire quando è finito il dentifricio, con questi tubetti di plastica che riprendono sempre la loro forma iniziale, anche se li spremi...
AUDIO

18/05/2020

Si riparte

Oggi comincia una nuova fase, in cui la maggior parte di aziende e negozi riprenderà la propria attività, rispettando le dovute prescrizioni...

04/05/2020

A modo mio

Non si tratta della famosa macchinetta del caffè, bensì della maniera in cui trascorro l’ultimo fine settimana, prima di riprendere il lavoro a tempo pieno, lunedì 4 maggio…
AUDIO

28/04/2020

Nei giardini che nessuno sa

Coronavirus, bufale o realtà? “Inutile salvare obesi e fumatori…”, e ancora: “Gli ottantenni esclusi dalla terapia intensiva”...

20/04/2020

Una Pasqua sorprendente

E’ il giorno di Pasqua. Grazia ed io siamo a casa da soli. A mezzogiorno esatto, con una giornata meravigliosa, cielo azzurrissimo e sole splendente, apro tutte le porte e le finestre e “sparo” al massimo volume l’Hallelujah di Händel…

13/04/2020

Mamma

In occasione della scomparsa della loro mamma, dedico questo ricordo, pubblicato sette anni fa, al nostro direttore Ubaldo Vallini e alle sue sorelle Eliana e Nunzia. AUDIO