Piercamillo Davigo, ma soprattutto una giustizia ritenuta giusta solo perchè segue pedissequamente delle procedure, nel mirino oggi de Leretico
L'unica garanzia dovrebbe essere il rispetto del diritto. In troppi per ragioni di potere se ne dimenticano, travestendosi da difensori morali della patria. Che il garantismo sia peloso mi è nuova, ma non mi è nuovo che un potere come quello giudiziario preferisca sacrificare delle vite in nome di un obiettivo, a loro detta, superiore. Stranamente tutti i dittatori e molti capi militari ragionano allo stesso modo. La faccia nascosta del potere è sempre terribile, per chi sa come togliergli la maschera. Lei Bernardo forse si accontenta di veder colpiti solo quelli che a lei non piacciono, a me interessa che non siano colpiti gli innocenti, dì qualsiasi idea o formazione siano.
In un Paese con quattro mafie originali, chissà quante di importazione, una delle classi politiche (in senso lato) più corrotte dell'Occidente e una delinquenza che dilaga a suo piacimento, il problema sono i magistrati? Mi spiega cortesemente perché quando Voi "garantisti" pensate in termini di giustizia, Vi mettete sempre dalla parte di chi i reati li compie, e mai da quella di chi li subisce? Non stiamo parlando di pena di morte o tortura, ma di cosette elementari come impedire agli avvocati di tirare in lungo i processi per mandarli in prescrizione o permettere l'uso delle intercettazioni: questo intendo per "garantismo peloso". Chissà perché poi quando a finire in galera erano solo i poveri cristi, nessuno aveva obiezioni; quando finalmente qualche magistrato ha alzato il tiro e dentro ci sono finiti finanzieri e politici, improvvisamente ...
... discutere di un magistrato ideologizzato? Certo che se devo scegliere chi accompagni mio figlio non scelgo certo un prete o un comunista o un magistrato o un politico prezzolato e preferisco che trascorra un buon periodo in alpeggio, ma questo è gusto personale...
che non è pari alla vostra, quello che mi impressionò del processo a Tortora fu che si era condannato un innocente con un processo protrattosi per anni senza accorgersi che tutte le prove portate a suo carico erano false, ma che la condanna si poteva pronunciare perché tutte le procedure erano ineccepibili. Terribile burocrazia giudiziaria.
..in quanto pensato, è il risultato di un pensiero e non di un fatto. Tra pensiero e fatto , su questa presupposta separazione (o negazione, "non di un fatto"), non sussite alcuna vera identificazione, quando e in quanto li si pensa originariamente separati. L'interpretazione di un fatto non riesce a dire nulla di vero (identico) del fatto. Oggi, pur con il consenso ricevuto, dal processo mediatico, dall'innocenza di Tortora, che Tortora fosse innocente è solo un'ipotesi. Un'ipotesi che si fa realtà sulla base del suo consenso. Per questo motivo originario del nostro pensare "Bernardofreddi" può tranquillamente negare il garantismo di Leretico e per questo stesso motivo L'eretico può negare il giustizialismo: sulla base di un mondo ipotetico.
Perché i nostri politici possono rubare e quasi sempre la fanno franca? Per lo stesso motivo, perché tra la politica e il politico non c'è vera identità e il consenso della politica, fondato sulla presunta sua utilità per la società, nasconde il dissenso per le continue e perduranti ladrerie e consorterie.
Perché i nostri magistrati possono sbagliare (rubare) e quasi sempre la fanno franca? Per lo stesso motivo, perchè tra la giustizia e il giudice non c'è vera identità e il consenso della giustizia, fondato sulla sua presunta utilità per la società, nasconde il dissenso per i continui e perduranti errori e consorterie.
Bernardofreddi, le rispondo alla sua: "Mi spiega cortesemente perché quando Voi "garantisti" pensate in termini di giustizia, Vi mettete sempre dalla parte di chi i reati li compie, e mai da quella di chi li subisce?". Nella sua domanda c'è una palese contraddizione perché suppone, giudicando, che chi si oppone all'ingiustizia di condannare un innocente stia opponendosi alla condanna di un colpevole. Lei, così affermando, ha già in mano la certezza della colpevolezza e pretende sia riconosciuta dalla giustizia. Ma non si avvede che è proprio questo meccanismo che induce all'errore. Vi incorre chi prima forma una tesi nella sua mente e poi cerca e sceglie solo i fatti che la confermano. Scarta quei fatti che la contraddicono. Accetta delazioni di camorristi furbacchioni e non fa controlli sui conti correnti dell'imputato. Caro Bernardo è necessario essere dalla parte degli innocenti.
Ma non comprendi che lo stesso è per te? Cioè quando si sta giudicando un innocente colpevole chi mi assicura che l'innocente sia innocente? Su quale base si fonda quest'affermazione?
Lo stato di innocenza di una persona rispetto a un fatto accaduto e nocente, è una condizione che appartiene all'essenza e all'esistenza. Il processo è cosa umana che vuole dedurre questo stato di cose da regole logiche. Ma qualsiasi cosa se ne deduca, lo stato di innocenza è e non può essere altro. Ora esiste la convinzione che la deduzione logica produca identità tra conclusioni e premesse e su questo si basa l'argomentare del processo. Nonostante questo meccanismo non sia esente da errori, il rigore nella sua adozione dovrebbe "garantire" più probabile aderenza tra ciò che è, innocenza, e ciò che è giudicato. Invece si procede sempre al contrario, si formula una tesi di colpevolezza e si scartano tutti i fatti che contraddicono tale tesi.
Ma appunto, sul fondamento dell'isolamento originario di "condizionante" e "condizionato", isolamento assunto dal pensiero "occidentale e oggi del tutto, accade che nessuna innocenza può essere rispetto ad un fatto, perché tra il fatto e l'innocenza non v'è alcuna "vera" relazione.
è fondato sulla presunzione di innocenza.
Questo significa proprio il contrario, significa che siamo tutti innocenti.... Su questo presupposto tu sei garantista, perché sei troppo uomo e da superuomo non sopporti alcun condizionamento ideologico...
Il tutto, isolandosì dal suo essere, non è, ma può essere, quando è. Il tutto così non può mai nuocere ad alcunchè, perché nuocere qualcosa significa cambiare qualcosa che per originarietà non si può cambiare... Ma se il tutto cambia , questo significa isolarlo dal suo essere, il tutto è innocente.
Significa in quello che scrivi: "ora esiste la convinzione..." che la convinzione, come ogni altra cosa, non esiste in sé e per sé, ma solo come momento esistenziale "ora", ma "allora"? e quindi separata dalla sua esistenza la convinzione non è che il niente.
Di fronte alla legge, ma siamo tutti innocenti anche di fronte al nostro "essere", per questo motivo possiamo non essere.
Io sto con Giacomino.
... Ma il punto è se sto con verità o se sto senza...
..l'opinione di qualcuno o di qualcosa a determinare il mio modo di stare.
Mentre a Roma si filosofeggia, Sagunto viene espugnata dai mafiosi.
Bernardofreddi, io non sto con i colpevoli che lei identifica nella parte politica che non apprezza, io sto con gli innocenti. E quindi sto con Giacomino.
Se lei mostrasse, nel suo discorso, filosofia, saprebbe che la mafia è un sottoprodotto del capitalismo e che il capitalismo è una filosofia, quindi direbbe: data la filosofia a Roma, anche Sagunto viene espugnata dai mafiosi. Ma invece crede di poter separare i due termini e metterli solo in competizione.
Tutti noi (stiamo con gli) siamo innocenti in quanto crediamo... Tutti noi siamo sempre dalla parte del giusto se ciò che non lo è lo diviene per volontà.
Io vi consiglio vivamente di non farvi prendere per i fondelli da Renzi e di votare sempre e comunque per M5S, sempre e comunque fin tanto che c'é questo PD. Per CasaPound non so dirvi, non seguo la politica attuale. Questo PD è il manifesto della contraddizione: adoperare la buona fede per produrre malaffare... Non voterei certo per il sì, ma nemmeno per il no al referendum, semplicemente non voterei... Seguo Crozza e mi basta per sapere cosa accade...
Caro Leretico, io non identifico i colpevoli in una parte politica, guardo ai fatti: e i fatti dicono che Berlusconi ha sistematicamente sottovalutato la lotta alla mafia e alla corruzione (per essere benevoli ...), come se il problema il Italia fossero "certi" magistrati, guarda caso quelli che alzavano il tiro. Quanto a Renzi, è sulla stessa strada, e prima ci si era messo anche Dalema, siamo di fronte ad una classe politica che da Craxi in poi si è infettata di affarismo. La giustizia vale per tutti, per la Lega delle cooperative come per Comunione e liberazione. E soprattutto vale per i cittadini normali, che hanno il diritto ad essere tutelati, non a vedere a spasso il giorno dopo chi li ha truffati o derubati in casa propria.
Io di filosofia ho sempre capito poco, egregio Dru, ma da quel che ne so la mafia è nata in un contesto agricolo e solo in tempi relativamente recenti ha trovato agganci nei vertici economici; quanto al capitalismo, quando è stato teorizzato esisteva già nei fatti da secoli. La filosofia aiuta a spiegare molte cose, ma di solito segue la Storia, non la precede. Un dubbio che sarà venuto non solo a me: se dice di non seguire la politica attuale, come fa a spendersi per i 5s? Quanto a Casa Pound, a noi "ragazzi degli anni Settanta" basta una parola: fascisti.
Ma lei dice appunto che "nasce in un contesto"... Ma adopera le parole come quel Gargantua che, tornato dal campo di battaglia, gigante bambino, sciabolava e sciabordava, tagliando teste e corpi... Se la filosofia seguisse la storia, significherebbe che filosofia è un significato storico. Se il significato di filosofia fosse storico, significherebbe che tramonta: se la luce tramonta, il buio sarebbe la luce.lei deve sperare che così non sia, io, differentemente, lo so.
Cosa significa nascere...
Come "può" un contesto far nascere...
Senza contraddirsi...
Come può "qualcosa" nascere...
La sua è fede, la Storia è fede... Filosofia non è fede, è la sua negazione.
I 5S sono nuovi e nella regola storica il poi viene dopo il prima e il futuro è il nuovo... In questo specifico caso mi rifaccio alla Storia e scelgo sempre il poi al prima... L'Italia è un grande laboratorio politico, lo è sempre stata...
Prima il fascismo, poi Andreotti, poi Craxi, poi Berlusconi, poi Renzi ... il laboratorio del dottor Frankestein!
può essere il risultato più laico del modernismo determinista, poi, mentre il mondo si è accordato ai fascismi con democrazia, là dove ragione ha destrutturato, l'Italia ha sperimentato la democrazia cristiana che si è modulata sul socialismo capitalista di Craxi, socialismo capitalista che è sfociato nel tentativo destrutturalista del populismo berlusconiano, per uno stato libero di fare come dico io e subito, senza impedimento alcuno... Oggi l'Italia è in mano ad un pischello che da Mike Bongiorno è stato proiettato al suo comando... Queste sono ampie oscillazioni, se non le vuole chiamare con il suo nome vero le chiami pure frenkesteiniate...
Verità e giustizia Senza verità non può esserci giustizia. Già, la verità, ma quale?
Da Regeni agli antichi Greci e ritorno
Non ci resta che andare a Rimini Il conte zio, anonimo e malefico di mazoniana memoria, ben si presta a rappreesntare la realtà odierna, in questa interpretazione che ne dà il nostrro Leretico
La condizione del fachiro e i cercatori di merda E' utilissimo per concimare, lo sterco. Bisogna però vedere cosa si intende far crescere. Gustosissimo (si fa per dire) questo "Eppur di muove" del nostro Leretico
Aldo Moro: la giustizia riparativa Non sapevo cosa fosse la “giustizia riparativa” o meglio ne avevo memoria vaga pensando al Sud Africa e ai suoi tribunali per la “Restorative Justice”...
Sesso o amore? Mi chiedevo in questi giorni come si potesse rispondere a quella nervosa affermazione del senso comune che, preannunciata da uno stringere a pugno le dita di entrambe le mani a mo’ di mungitura aerea, così recita: “Ma in pratica?”
Dell’intelligenza artificiale possiamo dire tante cose ma una in particolare dovrebbe colpirci, farci fermare per un’analisi più attenta.
VIDEO
Ogni volta che scoppia una battaglia tra Israele e i palestinesi ci sovviene il titolo di un famoso libro scritto da Eric Maria Remarque intitolato “Niente di nuovo sul fronte occidentale”. Una storia di guerra finita male.
VIDEO su VallesabbianewsTV
Da qualche decennio esiste un movimento, nato negli Stati Uniti, che ha preso piede a poco a poco anche negli altri paesi occidentali. Il suo nome è vagamente inquietante
Che cosa accomuna il massacro di Katyn del 1940 all'odierna invasione russa dell'Ucraina?
L’homo sapiens, che comunemente chiamiamo uomo, sembra abbia molto in comune con lo scimpanzé. Ma, quanta differenza ci sarebbe tra i due? Pochissima
In un freddo pomeriggio di novembre, nel Pronto Soccorso degli Spedali Civili di Brescia, quando erano già passate cinque ore in attesa...
Due fattori saranno determinanti nelle elezioni politiche italiane in programma il prossimo 25 settembre: la credibilità (fattore C) e l’influenza della Russia (fattore R).
La guerra in Ucraina dura ormai da molte settimane e dopo un primo attimo di sbandamento, l’Europa, per la prima volta dopo molto tempo, con determinazione e unità, ha agito contro l’invasore
La sensazione, in Occidente, è che la guerra in Ucraina ci sarà. E come al solito la verità è un po’ più complicata di quella dipinta dai media e dalla propaganda
Nella letteratura ci sono due figure a cui possiamo guardare con una sottile inquietudine. Si tratta del Grande Inquisitore, che compare proprio all’inizio de “I fratelli Karamazov” di Dostoevskij e del Grande Fratello, enigmatico e terribile personaggio di “1984” di George Orwell
ID66435 - 28/05/2016 13:51:20 - (bernardofreddi) -
Tortora, Sciascia, le povere vittime collaterali di Tangentopoli ... non manca niente, dell'armamentario del garantismo peloso, usato per attaccare chi ha il coraggio di sfidare l'illegalità e magari vive sotto scorta. Non per niente sia Tortora che Sciascia erano radicali ...