Invecchiamento della popolazione e bisogni emergenti

In Valle Sabbia è in costante aumento il numero di persone al di sopra dei 65 anni.
Al 2014 le persone della fascia 65-84 anni erano 13.184 (+4% rispetto al 2012).
La crescita degli under 18 non sembra sufficiente a garantire un completo ricambio generazionale tanto che le persone nella fascia 3-18 anni al 2014 erano 12.718 (+2,4% rispetto al 2012).

Il progressivo invecchiamento della popolazione valsabbina e la contrazione della fascia dei giovani, fanno emergere una serie di problemi con i quali il sistema di gestione territoriale dovrà fare i conti nei prossimi anni.
Una popolazione più anziana, con un’età media in aumento, produrrà un incremento dei bisogni di assistenza, del numero dei soggetti a rischio, delle patologie croniche (e non) da gestire.

Il monitoraggio dell’ASL (ora ATS) di Brescia, mostra come il consumo pro-capite di risorse sanitarie comprendente, tra gli altri, spese per ricoveri, farmaceutica, specialistica ambulatoriale, servizi psichiatrici, RSA e cure termali, ecc. sia aumentato negli ultimi anni, in tutti i distretti socio-sanitari del territorio bresciano.

Il confronto tra il 2003 e il 2013 evidenzia come proprio il distretto della Valle Sabbia sia quello che ha fatto registrare sia il maggiore incremento di spese sanitarie pro-capite (+18%) sia il maggior aumento di presa in carico pubblica di assistiti con patologia cronica (+16%).

Il dato valsabbino conferma un trend piuttosto chiaro: l’accesso alla terza e poi alla quarta età di un numero crescente di persone e l’allungamento della vita media porteranno ad un incremento del numero di anziani bisognosi di assistenza e la loro condizione sarà segnata dall’accentuazione e dalla moltiplicazione di alcuni stati di necessità.

Nei prossimi anni, il sistema locale è chiamato a migliorare l’organizzazione e la qualità degli interventi mediante una forte integrazione tra assistenza sociale, assistenza sanitaria e reti di solidarietà familiare.

Tuttavia, esistono alcune incognite che rendono incerto questo scenario.
Da un parte, i servizi pubblici scontano una difficoltà crescente a reperire nuove risorse economiche per fornire adeguate risposte strutturali ai bisogni emergenti.
Dall’altra, sorgono dei dubbi sulla capacità delle risorse umane delle singole famiglie di far fronte allo stato di bisogno dei loro componenti più anziani.

Tali difficoltà sono collegate a fattori demografici e socio-culturali quali: la costante diminuzione del numero di figli che potrebbe restringere il numero di persone potenzialmente in grado di prendersi cura degli anziani; la difficile conciliazione tra tempi/luoghi lavorativi e tempi/luoghi di assistenza e per la famiglia; l’indebolimento delle rapporti intra-familiari e di vicinato che potrebbe complicare la possibilità di affidarsi a reti locali.