Con “un sorriso in più”, la fondazione La Memoria di Gavardo apre al territorio. E proprio quello la porta a chiudere per la prima volta un bilancio in attivo
Si è chiuso formalmente con la seduta del Consiglio di amministrazione del 28 aprile scorso e l’approvazione del bilancio 2015 un’annata storica per la Fondazione La Memoria Onlus di Gavardo.
Per la prima volta il bilancio si presenta in netto utile, con un risultato d’esercizio a + 114.288,13.
Ma soprattutto chiude in positivo come mai era successo a +18.218 la gestione tipica della Fondazione.
Il risultato è frutto principalmente di un incremento dei ricavi, passati da € 2.710.714,83 nel 2014 a € 2.959.406,21 nel 2015, a fronte di un mantenimento dei costi del personale che da solo rappresenta il 70% delle uscite della gestione, grazie ad una gestione più accurata dello stesso.
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Ricavi in crescita non dovuti al solo aumento delle rette, comunque in linea con gli aumenti dei precedenti anni, ma soprattutto grazie al forte aumento dei servizi erogati di assistenza domiciliare ADI e Misura 4 (RSA Aperta)» fanno sapere in una nota dalla Fondazione.
Questo è infatti uno dei motivi di maggiore soddisfazione per gli amministratori della Fondazione. Sono infatti ben 109.000 € gli incassi introitati tramite la Misura 4 (€ 7.200,00 nel 2104), che tradotto in servizi ha significato assistenza per ben 61 utenti.
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Altrettanto soddisfacente il risultato dell’assistenza domiciliare integrata ADI, servizio che solo fino a 2 anni fa non veniva erogato dalla RSA gavardese, con ricavi passati da € 1.193,00 (2014) a € 31.485,00 (2015) con un numero di 67 utenti seguiti per un totale di 960 ore erogate» si legge.
Una RSA insomma, che ha davvero iniziato ad interagire con il territorio, erogando servizi a all’esterno della struttura.
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Vale la pena ricordare che dal 1 settembre 2015 la Fondazione ha iniziato pure il servizio dei pasti a domicilio (60/65 circa gli utenti attivi), grazie alla preziosa collaborazione per la distribuzione dell’Associazione Volontari Gavardesi e il servizio “Pranza con noi” per coloro che vogliono pranzare in compagnia socializzando nella rinnovata ed elegante sala da pranzo della struttura» si legge ancora nella nota.
E si aggiunge: «Rimane motivo di soddisfazione il servizio Caffè Alzheimer gestito dalla Coop. Esedra, servizio completamente gratuito per l’utente che nel 2015 ha raggiunto n° 36 utenti affetti da demenza ed i relativi nuclei famigliari. Seppur non di rilievo puramente assistenziale, vale poi la pena ricordare, che la Fondazione ha introdotto nella sua gestione dal 2015 una serie di altre iniziative tra cui l’organizzazione di gite culturali, corsi di ginnastica dolce e corsi per la memoria».
Ma non è tutto: l’annata si è conclusa con l’importante traguardo della certificazione di qualità ISO 9001:2008 che ha formalmente suggellato un livello di qualità assistenziale elevato, quotidianamente riconosciuto da ospiti e famigliari.
Sempre negli ultimi giorni del 2015, come abbiamo già avuto modo di scrivere, si è concluso anche il lungo percorso che ha portato alla costituzione di un consorzio tra le case di riposo del territorio di Gavardo, Odolo, Vestone, Toscolano e UPIA (l’associazione che racchiude un’ottantina di RSA bresciane), al fine di una creare una rete tra le RSA del territorio, che dovranno affrontare la sfida futura di una popolazione sempre più anziana, con bisogni sempre crescenti a fronte di risorse sempre più risicate.
Un percorso che ha visto Gavardo credere più di ogni altro nel progetto tanto che il presidente della Fondazione gavardese, Massimo Zanella, è stato nominato amministratore del neonato Consorzio RSA, dall’assemblea dei soci.
Il 2015 è coinciso con il primo effettivo esercizio della direzione generale di Alessandro Salvadori: «
Il merito di questi risultati, non solo economici, va a tutti gli operatori e collaboratori della RSA, che stanno comprendendo e condividendo il percorso di rilancio della nostra struttura sentendosi parte di un progetto complesso, che prevede scelte talvolta difficili - afferma il direttore -.
Non entro nel merito di analisi particolari, ma tengo a sottolineare due cifre: 16.000 € circa spesi in formazione del personale e i 180.000 € di investimento in beni strumentali, destinati principalmente alla sostituzione di attrezzature nei reparti e di cui circa la metà, per l’ammodernamento della cucina interna, al fine di migliorare ulteriormente il livello qualitativo del servizio e poter avviare il progetto dei pasti a domicilio: sono voci che ritengo significative sul tipo di politica di gestione, d’investimento e programmazione, che ha intrapreso la Fondazione.
Sono indubbiamente soddisfatto, ma siamo solo all’inizio, bisogna ora consolidare e stabilizzare il risultato nel tempo, continuando nella non facile opera di controllo dei conti a fronte di un continuo miglioramento del già elevato livello di assistenza, attenzione e cura verso l’ospite e il paziente a domicilio».
Soddisfatto anche il Presidente Zanella: «
Come tutti i gavardesi sanno, la Fondazione ha un importante patrimonio finanziario accantonato che purtroppo in tutti questi anni è stato utilizzato esclusivamente per tappare le perdite derivanti dalla pura RSA. Perdite che nella gestione tipica sono sempre state abbondantemente sopra i 100mila euro annui.
Si comprende quindi perché non siano state affrontate spese di ammodernamento della struttura per portarla in linea con gli standard del settore.
Il nostro obiettivo era liberare questi denari per renderli davvero utili e trasformarli in servizi e qualità.
Oggi possiamo pensare al futuro della nostra Fondazione con maggiore serenità ed iniziare quelle opere necessarie per rispondere al numero di richieste di ingresso sempre maggiori. Benché non persegua scopi di lucro Fondazione La Memoria è una vera azienda con 70 persone impiegate ed un fatturato che sfiora i 3milioni di euro. Come tale dovrà essere amministrata per poter garantire assistenza di qualità a tutti gli ospiti di oggi e a quelli di domani».
Fra le future sfide che attendono la Fondazione nel prossimo futuro, c’è anche quella che riguarda l’ampiamento della struttura, che sarà possibile a partire dai primi mesi del 2017, quando l’ASST del Garda, come promesso, abbandonerà i locali attualmente utilizzati per il servizio SPDC.
L’ampliamento permetterà di aumentare la risposta in servizi al crescente bisogno del territorio.
Questo è il modo in cui la Fondazione intende onorare il suo “claim” che recita, appunto, “Un sorriso in più….”