Le opere "silenziose" di Paolo Melzani

Paolo Melzani nasce a Bagolino nel 1950. Insegnante di Lettere, da qualche anno in pensione, “artigiano - artista”. Fin da bambino mostra passione per il disegno, in particolare per il bianco e nero. A 40 anni, si avvicina ad una tecnica antica, la tecnica dell’incisione, che nasce fra ’400 e ’500 anche con uno scopo divulgativo.

Le incisioni, infatti, permettono a chi non ha la possibilità di viaggiare di poter vedere e conoscere città, paesaggi, opere e monumenti d’arte presenti in Europa e nel mondo: sono delle vere e proprie “cartoline”.
L’incisione diventa poi opera d’arte con artisti importanti come il Dürer o Rembrandt, passando per l’800 con Doré e Fattori, e a cimentarsi con essa sono, nel ‘900, anche Dalì e Picasso.

La tecnica non è cambiata, è rimasta sempre la stessa, dal Rinascimento fino ad oggi, ma non s’impara leggendo un manuale o guardando un video tutorial in Internet: bisogna ereditarla direttamente dalla voce e dalle mani di chi l’incisione e la stampa le ha praticate per anni come mestiere.

All’artista bagolinese, infatti, non è più sufficiente la vocazione, come per il disegno, ma gli sono necessarie e determinanti le lezioni a Brescia di Luigi Corsini, un maestro di Urbino molto valido (ha stampato anche per Burri e Fontana), e la conoscenza dell’incisore Tregambe.

Non mi permetto di spiegare o sintetizzare le fasi e i passaggi di questa tecnica artistica: la prima volta che ho incontrato Melzani sono entrato nel suo studio alle due del pomeriggio e sono uscito alle sette di sera. Cinque ore piacevolissime, con una pausa sigaretta dell’artista e un caffè di congedo, per rendermi conto di quanto fosse elaborata e complessa l’incisione acquaforte.

Una sorpresa: pensavo di trovare il classico studio di un artista, sporco e in disordine, poiché Melzani lavora con materiali sporchi e pericolosi, come acido, catrame, benzina e inchiostro; invece il suo laboratorio è semplicemente una stanza della sua abitazione, pulita, bianca, luminosa e in ordine. Del resto solo una persona paziente, metodica e precisa può lasciarsi affascinare dall’incisione e con essa raggiungere risultati eccellenti. Anche perché non si può sbagliare: basta un errore per buttare la lastra di zinco o stracciare le stampe, anche a decine. In 25 anni ha prodotto 50 lastre.

Se paesaggi, fiori e alberi ci fanno pensare a opere figurative, ad una lettura più approfondita ci accorgiamo della presenza di elementi anche surreali e metafisici a cui Melzani affida il suo pensiero e i suoi messaggi silenziosi. Un’arte nobile e di grande qualità, quella di Melzani, anche per la figura rara, oggi, dell’incisore.

Le opere di Paolo Melzani sono in mostra a Vestone nello spazio d'arte Via Glisenti 43 fino all’8 maggio.

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