Senza verità non può esserci giustizia. Già, la verità, ma quale?
Da Regeni agli antichi Greci e ritorno
un diritto senza verità è come una pallina di gelato senza il cono di un conogelato, o una volontà sulla verità senza verità, o un errore. Un errore lo è solo in base al suo apparire come errore. Altrimenti non è un errore.
lo è solo se appare come conogelato altrimenti non è un conogelato, una volontà sulla verità è solo se appare la "volontà sulla verità" altrimenti non è "volontà sulla verità".
che se appare che la giustizia è la "violenza", cioè se appare che il fondamento, cioè il significato che diamo alle cose, è un significato di violenza, allora la giustizia che vuole Renzi ""non può"" esser davvero detta, come dici tu, impossibile, cioè impensabile, ma deve essere detta ""necessaria"". Perché se "come stanno le cose", se cioè la verità delle cose è che esse possono esser prese, e quindi disponibili ad esserlo, se il fondamento delle cose è che esse sono volontà, allora il tuo "Se così fosse non potrebbe mai esserci una giustizia conseguente" è solo il coro dei perdenti sui vincenti... e la giustizia è violenza diventa assoluta innocenza, essendo l'innocenza il luogo dove riposano tutti i diritti.
"Se così fosse non potrebbe mai esserci una giustizia conseguente." si trasforma in "Se così fosse, sarebbe questa la giustizia"...
fatto il fosburi?
e ci risiamo, il solito pingpong tra l'eretico e dru....che poi di fatto gioca da solo contro il muro... e per di più cubitale in homepage...bah..
che non è obbligato da nessuno a capire...
avanti, le lascio la mia racchetta, se non ne ha una... anche se è buffo davvero dover scendere a questi livelli di conversazione. Non sono certo io che impedisco un commento a lei snaf, che lo vorrebbe fare, ma non sa cosa dire, o non lo vorrebbe fare, perché voler fare implica essenzialmente il non volere. Ma lei vede l'articolo, poi lo legge e infine vorrebbe dire, e l'unica cosa che le viene alle labbra è quello che ha scritto... miseria...
...Pi che vedere l'etichetta della bottiglia ,spesso credo che chi in cerca della verit sia l'etichetta stessa; a seconda di chi vede l'etichetta si ha un'interpretazione reale degli accaduti e non spesso vera di ci che successo veramente. La realt non spesso la verit... scrutare la verit a tutti costi porta con se spesso un dolore inaccettabile... quindi mi chiedo quanto costa il sapere vero??? Spesso meglio fermarsi e concepire che non siamo pronti alla verit perch siamo persone non perfette dotate non solo di ragione ma anche di cuore! Che senso ha costringere il nostro cuore ad un infarto per soddisfare il nostro cervello? Me lo chiedo tutte le volte che sono in cerca della verit ...cuore e cervello quanto si tratta di eventi personali sono collegati sempre ... ne vale la pena?
La verità è la giustizia non sono né vere né tantomeno giuste in quanto decise dall'uomo , per questo ci si rifugia nella verità è nella giustizia divina
semplicemente discutere della verità in questi termini è come parlare del sesso degli angeli. Per Regeni ci accontenteremmo volentieri di una moviola di quel che è successo, coi nomi e i mestieri degli attori. Con questo poi oguno darebbe il suo giudizio e avrebbe la sua "verità". Tutto il resto disquisizioni fini a se stesse.
Non è un ping pong tra me e Dru, tutti possono intervenire. Se lei ha qualcosa da dire la scriva, ma ci lasci la libertà di confronto qui in Vallesabbianews per favore. Oppure lei è per la censura totale? Oppure non vuole che Vallesabbianews pubblichi i miei pensieri? Ho la sensazione però che lei non abbia ulteriori argomenti. Se però ne trovasse, in mezzo a quelli quotidiani, di un po' interessanti, li posti qui per favore, saremo lieti di discuterne.
carissimo Dru, credo che sia una persona davvero confusa, la critica non viene sempre dal buon senso e dal sapere ma dalla Beata ignoranza !Le pongo questo quesito ? Quanto vero lei come individuo e quanto come persona? Se in grado di dare questa risposta in grado anche di rispettare gli altri non solo con la critica ma anche danno spazio ai pensieri! Se lei si crede Dio sappia che lo crede solo lei ...tendere alla consapevolezza di s cercando la verit umano , pensare di essere meglio non dandone la certezza da ignoranti!
I commenti di Dru sono molto profondi. Per capire quello che scrive occorrono anni di studio e sacrifici su temi molto difficili. La sua conoscenza filosofica è ampia ed è difficile rispondergli perché non è mai banale ed è sempre pertinente. Trovarlo in contraddizione è raro. Nelle sue argomentazioni è rigoroso e per me è un piacere discutere con lui a quel livello. Capisco che non sia per tutti, ma chi non desidera leggere può saltare a pié pari i suoi commenti e può anche non leggere i miei articoli, ma sappia che ritengo i contributi di Dru di grande valore. Per me sono un arricchimento a cui non voglio rinunciare. Qui esprimo un ringraziamento pubblico alla passione di Dru per la verità e allo stimolo che mi ha dato ad approfondire e a mettere in discussione i miei modelli mentali allo scopo di essere una persona migliore.
consapevolezza di s ...nel rispetto altrui! Se non si vivono su se stessi certe verit davvero difficile capirle ...non si pu giudicare una sofferenza che deriva dalla voglia di sapere la verit se non si partecipa in prima persona! Ci che voglio dire ne vale la pena? Quanto? Se tornasse in vita qualcuno ne varrebbe la pena, non crede?? Se no la verit alimenta ancora di pi la sofferenza! L'accettazione dei fatti spesso aiuta a vivere di pi della verit!
dice: l'accettazione dei fatti spesso aiuta di più della verità. Mi definisca cosa intende lei per fatti e cosa per verità.
se per lei la verità è "come stanno le cose" e questa badi è la definizione "astratta" di verità, cioè è quella traccia che in ogni cosa rimanda a quella, allora dicendo che più sono i fatti della verità intende dar valore ai fatti, si che la sua verità sono appunto i fatti e la loro accettazione, si che come stanno le cose è l'accettazione dei fatti. intendo dirle che la verità possiamo negarlo con i fatti, ma negandola, la sua negazione, per essere deve essere "vera" negazione, ossia la verità gli sta sempre alle spalle...
o per caso lei voleva dire e non dire allo stesso modo e per lo stesso rispetto... tanto valeva che non andasse a Megara...
è il massimo valore, e dicendo che la verità è meno valevole dei fatti, si intende, per verità, dire che i fatti son verità...
...
d'altra parte non sapere deriva dal sapere. Non sapere di qualcosa significa, del sapere di quello, che quello può essere.. facciamo un esempio: non voglio sapere se mio figlio è stato sparato intenzionalmente o è caduto per mala sorte significa , nella verità: mio figlio o è stato sparato "per intenzione" o ha avuto un incidente.. si tratta di possibilità e non volerlo sapere significa rinunicare alla conoscenza non alla verità.. alla verità non si può rinunciare.
Scrive Snaf: "Per Regeni ci accontenteremmo volentieri di una moviola di quel che è successo, coi nomi e i mestieri degli attori. Con questo poi oguno darebbe il suo giudizio e avrebbe la sua "verità". Tutto il resto disquisizioni fini a se stesse". Significa: ognuno darebbe il suo giudizio su una moviola di quello che è successo. Ma quella moviola avrebbe il difetto che in questo articolo si critica. E allora? E poi ognuno avrebbe il suo giudizion su cosa? Su quanto visto nella moviola? Allora ricadiamo nello stesso problema senza risolverlo. Se poi lei Snaf intende che la veirità su Regeni è quella di cui lei si accontenta, come minimo la definirei una posizione egocentrica. Quindi tutto il resto non è una disquisizione fine a se stessa ma una disquisizione sensatissima.
adesso mi contendi il trono... ;-)
non voglio sapere, il sapere è presunto...
so di non sapere, che più o meno significa,non sappiamo... chiaramente per poter negare il sapere dobbiamo sapere di non sapere che è il massimo del valore, è la verità di nuovo...
l'accettazione dei fatti spesso implica la verit di cose che non vorremmo fossero accadute ...quindi anche se la ricerca della verit un avere risposte ,spesso credo che non ne valga la pena se implica una maggior sofferenza! Purtroppo n io n lei siamo perfetti perch immortali quindi cerchiamo l' effettiva verit degli eventi o ci che ci fa comodo della verit?
chiarisco, non ho nulla contro l'eretico di cui trovo spesso interessanti gli articoli e i punti di vista, anche se non conidvido che visto l'approccio ai temi, vengano messi in primo piano. Quello che poi mi disturba spesso è la monopolizzazione da parte di dru nei commenti, cioè essendo essi incomprensibli ai più non si instaura nessuna discussione, ma come ho detto un gioco contro il muro. Assicuro che comprendo benissimo quel che scrive, di cui ho studiato abbastanza convincendomi che una cosa è la dialettica, un'altra è ciò che rimane stringendo. Quanto a ciò che dicevo su regeni significa che la verità è un fatto alla fine soggettivo, per quanto condivisibile, che ha la pretsa di fondarsi su fatti considerati oggettivi,oggettivi quanto basta alla nostra mente, anche se oltre a quanto in moviola o a premessa di quanto in moviola può esserci ben altro.
e indica, con quell'avverbio, là, al di là, nel divino, il luogo della verità, un luogo che noi "mortali" non aneliamo essere, ma a cui aneliamo andare, non crede di aver già detto tutta la verità? O forse voleva dire e non dire allo stesso tempo? Perché veda, sta tutta qui l'impotenza della volontà del linguaggio e di ciò che esso può indicare, che nel farlo esso lascia aperto tutt'n altro mondo spesso e quindi l contraddittorio. Ma la cosa e il suo contraddittorio è appunto la verità.
L'accontentarsi è semplicemente dovuto alle circostanze politiche che non stanno dando alcun risultato che soddisfi. Quale sia poi il limite della soddisfazione è ancora questione non assoluta, tanto più che una cosidetta verità è tale finchè non viene sopraggiunta da un'altra verita che la sovrascrive, cosa che succede spesso nella vita...
Il linguaggio ha questo di particolare: che può benissimo dire delle cose il loro contrario e cavarsela benissimo, se qualcuno non ristabilisce la verità. Ma il linguaggio non è tutta la verità. Quando si dice la cosiddetta verità, si deve sapere ad sempio che la "verità cosiddetta" sarà sempre una parte della verità e una parte di verità, cosiddetta è proprio il contraddittorio della verità...
Ma una sua parte...
di esser un asino...
Io sono un asino?
Ma la parte e il tutto sono la verità, cioè sono il confine di tutto e oltre tutto, oltre questo confine, non c'è niente, questa la verità.
vada a dormire che è stanco....
Perché anche io magari vivo e respiro come un asino e magari ragiono anche da asino, ma non sono "tutt" un asino, si che lo posso essere in "parte", esere in "parte" significa, significa esserlo in quanto, cioè nei modi in cui lo può essere anche l'asino. Si che qualcosa, ad esempio quelle cose appena dette sopra, mi rendono , in qualche modo, identico all'asino, ma in qualche altro modo (o parte appunto) no. Le determinazioni sono il modo espressivo dell'essere... Ecc.. Ma adesso sono stanco e vado a letto, ciao.
In qualche modo io e lei ci siamo capiti, in qualche modo dell'essere significa appunto in parte...
Partecipiamo dell'essere...
E questa è una verità che nessun dio e nessun uomo può negare...
Se può... Ogni negazione, per essere, deve essere parte dell'essere e parteciparvi, come me, l'asino e il tentativo di negazione dell'essere, e delle sue parti. Questa non le sembra la vera potenza oltre il linguaggio? Guardi che già sapere "solo" questo ci fa molto più potenti noi "sapienti"..
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ID65684 - 19/04/2016 08:44:34 - (Dru) - molto bello l'articolo
complimenti Leretico... però "vorrei fare" alcune puntualizzazioni ad un discorso che è già tondo così.