Quando il Comune non conta niente

“Avevamo gi� espresso la nostra contrariet� a quella proposta, eppure siamo stati convocati a Milano dalla VI Commissione consiliare regionale �Ambiente e Protezione civile’ per un’audizione che avr� luogo domani (oggi per chi legge) e che riguarda proprio quel progetto.
Ancora una volta insomma abbiamo avuto la riprova della necessit� di restituire maggior potere degli enti pi� sensibili alla gestione del territorio, i Comuni, che di fatto oggi sono esclusi dalla programmazione provinciale e regionale”.

Ancora problemi con le cave. Questa volta la “vecchia” idea della Fassa Bortolo Spa di ampliare due ambiti estrattivi, uno a Paitone-Prevalle, l’altro a Gavardo, per realizzare fra loro un non meglio precisato “collegamento tecnologico”.
“Su questo problema nelle scorse settimane ci siamo impegnati a mobilitare consiglieri regionali, amministratori e Comitati � affermano in municipio a Prevalle -. Il Consiglio comunale ha votato all’unanimit� contro quell’eventualit�, poich� quel progetto interferisce pesantemente con l’area del Monumento naturale del Buco del Frate, su cui per altro si stanno investendo soldi pubblici in opere di rimboschimento e nel recupero di sentieri dal forte valore paesistico”.

“Il timore � quello che, come � accaduto in altri casi, se non si rispetteranno le aspettative dell'ente di governo del territorio, si vada incontro alla creazione di un devastante bacino estrattivo che unir� i monti Paitone ed il monte Budellone, in un territorio oltremodo saturo di attivit�”. Per il Comune di Prevalle, insomma, la deroga a quanto deciso in merito dalla Provincia di Brescia che ne ha competenza (due distinti ambiti estrattivi per quell’area) � inaccettabile.
Nel formulare una “memoria” che esporr� oggi alla Commissione milanese anzi, da Prevalle vanno pi� in l�, chiedendo un impegno serio e formale alla Provincia di Brescia e alla Regione Lombardia per estendere le aree di tutela sul fronte di tutto il Monte Budellone, almeno in territorio del comune di Prevalle, al fine di dichiarare saturi e indisponibili ad ogni attivit� produttiva le aree interessate.

Forti perplessit�, sull’ipotesi di realizzare un collegamento fra le due cave di carbonati ciascuna delle quali misura pi� di 4 milioni di metri cubi, vengono evidenziate anche dall’Amministrazione comunale di Gavardo. “Nello specifico siamo stati investiti del problema solo pochi giorni fa e con un fax” ci ha detto il sindaco gavardese Gianbattista Tonni, che a Milano invier� uno dei suoi assessori, Aldo Micheli che ha la delega all’Ambiente: “Non abbiamo ancora potuto visionare i relativi progetti, quindi nemmeno formulare nel merito alcun parere circostanziato. Temiamo per� che ad insistere con gli scavi in quella zona carsica, dove per di pi� c’� un parco, rischiamo di creare pi� problemi che benefici. Innegabilmente dal punto di vista paesistico, ma anche per la falda acquifera”.

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