L'«Immacolata Concezione» di Pietro Ricchi

In questo nuovo articolo mi piacerebbe spostare l'attenzione su un tema d'arte locale, ossia le vicende storico-artistiche del dipinto che è stato l'argomento della mia laurea triennale: l' "Immacolata Concezione" di Pietro Ricchi a Polpenazze del Garda, situata nella suggestiva e riccamente affrescata chiesa di San Pietro in Lucone. 

L'opera è certamente interessante dal punto di vista esecutivo, ma c'è di più:  durante il restauro eseguito nel 2007 hanno scoperto che il Ricchi utilizzò una tela di recupero sulla quale dipingere il suo soggetto (fatto alquanto raro), venendo sorprendentemente a conoscenza di un’"Assunzione della Vergine" soggiacente, realizzata da un altro pittore.

Per cominciare, vi fornisco qualche notizia sull'autore della pala. Pietro Ricchi, nato a Lucca e per questo soprannominato il Lucchese, visse tra il 1606 e il 1675; è stato un pittore eclettico ed errabondo, il quale cambiò più volte città nelle quali soggiornare e, sembrerebbe parallelemente, registri stilistici; un artista camaleontico che Marco Boschini, nella sua "Carta del Navegar Pitoresco" del 1660, definì un pittore “ardente, pronto e presto”, sottolineando la sua velocità d’esecuzione, non ottenendo in questo modo sempre risultati ottimali.  Mi colpiscono questi tre aggettivi perché racchiudono l’essenza del Ricchi, quell’essenza che viene espressa proprio nell’esecuzione dell’"Immacolata Concezione", dove egli dette le sue pennellate ad olio sulla precedente stesura pittorica in modo trascurato e non omogeneo, procurando non pochi problemi ai restauratori. Tra Firenze e Bologna, Roma, la Francia e Venezia, la residenza in area bresciana fu forse quella che si potrasse più a lungo e quella più ricca di commissioni, dipingendo a Carpenedolo, San Felice, Gavardo e Bagolino.

Grazie ad un ricerca archivistica compiuta negli anni '90 si è venuti a conoscenza delle curiose vicende storiche: il dipinto fu commissionato dalla Compagnia della Beata concezione di Polpenazze, titolare di Lucone (che era la vecchia parrocchiale), tra il 1637 e il '44. Fecero innalzare prima del 1590 un altare per la nuova chiesa dedicata alla Natività della Madonna (attuale parrocchiale) commissionando ad un certo "depentor hieronimo magnano" un’Assunzione della Vergine, con inserimento di una soasa lignea riccamente intagliata attribuita a Marcantonio Moretti di Brescia. Questa è stilisticamente riconducibile a quella che cinge attualmente l'opera del Ricchi: si è quindi ipotizzato che la confraternita avesse deciso di spostare cornice ed Assunzione in Lucone, facendola ridipingere, forse considerata mediocre, dal nostro pittore acquisito. La presenza di una seconda redazione nell’attuale parrocchiale,  sempre eseguita dal Lucchese, fa credere che i fratelli, colpiti dalla raffinatezza esecutiva del Ricchi abbiano voluto un’altra pala di medesimo soggetto, dipinto circa un quindicennio più tardi.

L’ "Immacolata Concezione", un olio su tela di 264x200 cm, è caratterizzata da un cromatismo chiaro proprio del secondo periodo bresciano. Ricchi rappresenta la Vergine al centro della composizione poggiante su uno spicchio di luna incoronata da angeli; il volto, leggermente allungato, è una peculiarità del pittore nel rappresentare le fisionomie, e le mani giunte in segno di preghiera conferiscono al dipinto un atteggiamento di devota umiltà. Al di sopra della Vergine due angeli hanno lineamenti raffinatissimi grazie ai riccioli biondi e alle piccole labbra. Il tutto è pervaso da un atmosfera dolce e paradisiaca, anche grazie all’uso dei brillanti colori, soffusi sui toni aranciati. L’iconografia del dipinto deriva da una delle più importanti festività religiose della chiesa cattolica, ossia l’Immacolata Concezione, proclamata dogma l’8 dicembre del 1854 da Pio IX: come in altri dipinti che rientrano nell’iconografia tradizionale, vediamo la Vergine mentre calpesta la luna in segno di sottomissione e con le mani giunte in segno di preghiera, mentre viene incoronata da due angeli.

Sperando di aver suscitato in voi un pizzico di curiosità, vi consiglio vi fare un giretto a Lucone e prendere un respiro... d'arte. 

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Tag

Vedi anche