25 Dicembre 2015, 08.20
Terza pagina

Non è vero che il sole è al centro dell'Universo

di Dru

Volevo parlarvi della festa e del suo significato più nascosto, ma d’altra parte il più evidente, volevo dirvi di essa, che è immagine cosciente di ciò che pensiamo del mondo, del suo pericolo; .. volevo, ma per questo motivo non lo farò, magari il prossimo anno, passate le feste


Oggi vi dirò perché e quando avete sbagliato nel pensare a Galileo e nel considerarlo il moderno.

Come tutti saprete Galileo Galilei ha dimostrato che la terra non è il centro del mondo e che invece essa gira intorno al Sole, che esso è il centro, e per dimostrare ciò ha usato degli strumenti allora potentissimi, il cannocchiale.

Per questo, all’apparenza futile motivo, è stato perseguitato dalla chiesa che lo ha processato, dicono.

Forse non tutti sanno che chi lo ha interrogato per il primo processo, che durò per il 1616, è certo Bellarmino: teologo, scrittore e cardinale.

Cosa voglio dirvi in definitiva.
Semplice, che Bellarmino è il moderno e Galilei l’antico.
Ma guarda un po’ questo Dru cosa ci combina a fine anno?
Eppur così stanno le cose.

Le nuove osservazioni di Galileo cozzavano con la Sacra Scrittura e questo non piaceva alla chiesa e all’infallibilità della Bibbia.

Così cita Wikipedia di questa famosa, ma poco conosciuta disputa:
Il cardinale Bellarmino, almeno in linea di principio, aveva espresso una posizione aperta nei confronti dello scienziato, pur senza mai rinnegare i pronunciamenti del Santo Uffizio, in particolare non ammettendo eccezioni alla infallibilità della Bibbia, nemmeno nel senso letterale della scrittura. Tale posizione è espressa in una lettera inviata il 12 aprile 1615 a padre Paolo Antonio Foscarini, cattolico sostenitore dell'eliocentrismo ed amico di Galilei, nella quale il Bellarmino sosteneva di non poter escludere a priori l'attendibilità della teoria eliocentrica, ma induceva nel contempo alla prudenza, suggerendo di proporla come descrizione fisica solo dopo che se ne avesse avuta la prova concreta e definitiva. Inoltre poco dopo la condanna dell'eliocentrismo presso il Santo Uffizio del 1616, Galilei chiese ed ottenne un colloquio privato con il cardinale Bellarmino.”

Ohibò, ma cosa ci vieni a raccontare Dru della modernità di questa posizione, non leggi che Bellarmino suggerisce di porre la questione fisica in un ambito solo descrittivo di una sua teoria e solo dopo averne avuta prova concreta e definitiva?

Ebbene, questo significa moderno.

Dovete sapere che a questa richiesta del moderno Bellarmino, l’antico scienziato rispose con il suo solito e riconosciuto fare spocchioso, di quelle risposte che, possedendo egli un potere che altri non hanno, montano la testa.

Delle leggi di natura Dio le conosce tutte, mentre gli uomini solo alcune, ma, quelle che gli uomini conoscono, tra essi e Dio non si stabilisce alcuna differenza.

Allora Bellarmino suggerì a Galilei prudenza sulla relazione necessaria che egli stabiliva tra Dio e gli uomini, cioè tra l’essere e il suo divenire, quella prudenza che oggi tutti gli scienziati moderni, che si vogliono tali, devono riconoscere, se desiderano far vera scienza.

Sappiate che, anche se Bellarmino fu il vero moderno in quella disputa, la chiesa preferisce riconoscere la potenza della scienza e di Galileo, riabilitandolo, magari disconoscendo le posizioni troppo concilianti di chi oggi professa come giusta la posizione della chiesa di quel tempo e del suo cardinale Bellarmino.

Ma sapete bene che salire sul carro del vincitore è pratica comune, non per questo Dru ne fa una colpa alla chiesa, semplicemente ricorda a tutti che il Sole non è al centro dell’Universo, come il buon Bellarmino cercò di mostrare a Galileo.



Commenti:
ID63191 - 25/12/2015 09:55:36 - (VENTONORD11) - E COPERNICO ?

Il primo a teorizzare 100 anni prima di Galileo il sistema ELIOCENTRICO , ( che ne confermo' poi la veridicita' )fu un certo Nicolo' Copernico !!!, famosa la sua opera De Revolutionibus orbium coelestium .Entrambi poi non potevano sapere , vista la tecnologia dell'epoca , che il nostro sistema solare e' solo una delle miliardi e miliardi di galassie del nostro universo. Universo infinito o finito , ma , Unico universo o piu' universi paralleli , ma ..La chiesa dopo la figuraccia con Copernico e Galileo , ha abbandonato la strada del confutare cio' che non gli faceva comodo .Tanto se vogliamo , possiamo comunque sempre pensare che Dio che ha creato il tutto all'origine ( prima del Big Bang ), o dei Big Bang Non pensateci troppo ,e' un po' complicato , buon natale a tutti

ID63199 - 26/12/2015 09:03:20 - (DODECA) -

be.... dopotutto non sappiamo asssolutamente quale sia il cnetro dell'universo (e nemmeno se ci sia) sicchè il sole potrebbe anche essere al centro..... o anche la terra...

ID63201 - 26/12/2015 09:38:26 - (Dru) - Cara dodeca

Il centro dell'universo siamo noi, anche quando vogliamo essere periferici. Ma qui la scienza si perde, non ritiene questo il campo della sua indagine, e giustamente, in quanto arte della specializzazione. La filosofia, in quanto arte dell'ente, lo sa e lo mostra pure.

ID63204 - 26/12/2015 13:04:33 - (DODECA) - caro Dru

che il centro del tutto fossimo noi già lo sapevo... non l'ho scritto per non millantare manie di egocentrismo... ed ho lasciato appunto 3 puntini di sospensione per lasciare aperto il discorso. cordialmente.

ID63205 - 26/12/2015 13:16:56 - (Dru) - Avevo inteso quanto riscrive

Ma è altrettanto disposta a sostenere che senza "noi" non esiste la terra, non esistono i mondi e il Sole, la materia, gli atomi e tutto ciò che vediamo, interpretiamo e così analizziamo? Credo di si, credo che ad un'analisi un poco più profonda lo sia, anche se la scienza, con la sua potenza, ci ha abituati a pensare al pensiero come a qualcosa che è e sussiste per sé, anche senza "noi" cioè come parte fra le parti. Ma parte fra le parti è parte (partorito) del pensiero, si che il pensiero è tutto e la parte o cervello, che la scienza analizza tramite scienze neurologiche, è solo una porzione di questo tutto, o pensiero. Marx sosteneva che la materia determina la coscienza, ma "determinare" è una categoria del pensiero, quindi "materia determina pensiero" è parte o partorito dal pensiero. Come è quindi possibile una materia senza una coscienza?

ID63206 - 26/12/2015 13:28:02 - (Dru) - Che sia chiaro

Se Marx intendeva esprime una condizione della coscienza (scientifica, religiosa, filosofica, culturale in genere, ecc...) lo faceva sulla base del suo realismo, cioè lo faceva in quanto senza materia non esiste coscienza, ma senza coscienza la materia può esistere, eccome. La trascendenza o il soggetto o principio di ogni coscienza è il mondo in cui la coscienza sta, per Marx il divino è la materia, l'essere sempre immobile. Questo assunto provoca un salto all'indietro di Marx, a Democrito e al realismo e questo salto indietro è della scienza moderna che crede di poter, fede ingenua, liberarsi del pensiero per determinare la materia. Ma insisto, cosa significa "determinare"? Determinare è un tipico carattere del principio di causa e il principio di causa è della materia o del pensiero? Riflettete.

ID63207 - 26/12/2015 13:44:29 - (Dru) - Perché ho preso per i capelli Marx?

Perché Galileo Galilei è marxista antelitteram o Democriteo. Crede, egli, di poter cogliere, tramite il pensiero, l'essenza della materia, che essa è l'origine delle cose tutte e non il pensiero. Ora, guardiamo in faccia queste affermazioni realiste. L'origine di tutte le forme esistenti è la materia, anche delle forme coscienziali. Ma cosa significa origine? Già qui ci poniamo a livello di coscienza. Origine di qualcosa significa qualcos'altro, si che tra qualcosa e la sua origine si instaura un rapporto di necessità. "Necessità", cosa è la necessità? Ancora qualche cosa originato dalla materia? Riflettete.

ID63208 - 26/12/2015 13:54:47 - (Dru) - Bellarmino e la sua modernità

Bellarmino coglie queste sfumature e gli è chiara l'ingenuità di Galileo. Sa che se tra l'origine e l'originato vi è una connessione non necessaria, allora la tesi che Galileo afferma non è una verità ma è un'ipotesi che cade "all'interno di un certo ambito", quello della fisica appunto. Una connessione è necessaria (vera) proprio perché non è qualcosa di incominciante. Galileo pretende questa necessità tra il suo sapere e il sapere divino, in questo egli non è affatto moderno.

ID63209 - 26/12/2015 16:22:59 - (Dru) - Certo

Quando ci si inalza sulle colline, dal fondo della valle, la dimensione problematica aumenta, si vedono le montagne e le loro vette, visione che a livello della valle è nascosta, mi rendo conto di questo. Mi rendo conto che il mio scrivere di questi argomenti susciti maggiori perplessità. È compito della filosofia il negare ogni presupposto che non sia altrimenti fondato, cioè fondato con verità. (Emanuele Severino)

ID63211 - 26/12/2015 17:37:51 - (DODECA) -

caro Dru, questo è ciò che lei sostiene e per rafforzare la sua posizione chiama va via via citando questo o quell'altro. chi sono io per dire se il suo discorso "fila" e è solo pieno di sofisfi e congetture? io non sono nessuno.... le auguro buone feste, sempre che per lei questi siano giorni di festa.

ID63214 - 26/12/2015 20:13:53 - (Dru) -

Auguri a lei, a ventonord11 e a tutti i miei lettori dunque, anche se un mio recente articolo ha qualcosa da ridire pure sugli auguri :-)

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