Volevo parlarvi della festa e del suo significato più nascosto, ma d’altra parte il più evidente, volevo dirvi di essa, che è immagine cosciente di ciò che pensiamo del mondo, del suo pericolo; .. volevo, ma per questo motivo non lo farò, magari il prossimo anno, passate le feste
be.... dopotutto non sappiamo asssolutamente quale sia il cnetro dell'universo (e nemmeno se ci sia) sicchè il sole potrebbe anche essere al centro..... o anche la terra...
Il centro dell'universo siamo noi, anche quando vogliamo essere periferici. Ma qui la scienza si perde, non ritiene questo il campo della sua indagine, e giustamente, in quanto arte della specializzazione. La filosofia, in quanto arte dell'ente, lo sa e lo mostra pure.
che il centro del tutto fossimo noi già lo sapevo... non l'ho scritto per non millantare manie di egocentrismo... ed ho lasciato appunto 3 puntini di sospensione per lasciare aperto il discorso. cordialmente.
Ma è altrettanto disposta a sostenere che senza "noi" non esiste la terra, non esistono i mondi e il Sole, la materia, gli atomi e tutto ciò che vediamo, interpretiamo e così analizziamo? Credo di si, credo che ad un'analisi un poco più profonda lo sia, anche se la scienza, con la sua potenza, ci ha abituati a pensare al pensiero come a qualcosa che è e sussiste per sé, anche senza "noi" cioè come parte fra le parti. Ma parte fra le parti è parte (partorito) del pensiero, si che il pensiero è tutto e la parte o cervello, che la scienza analizza tramite scienze neurologiche, è solo una porzione di questo tutto, o pensiero. Marx sosteneva che la materia determina la coscienza, ma "determinare" è una categoria del pensiero, quindi "materia determina pensiero" è parte o partorito dal pensiero. Come è quindi possibile una materia senza una coscienza?
Se Marx intendeva esprime una condizione della coscienza (scientifica, religiosa, filosofica, culturale in genere, ecc...) lo faceva sulla base del suo realismo, cioè lo faceva in quanto senza materia non esiste coscienza, ma senza coscienza la materia può esistere, eccome. La trascendenza o il soggetto o principio di ogni coscienza è il mondo in cui la coscienza sta, per Marx il divino è la materia, l'essere sempre immobile. Questo assunto provoca un salto all'indietro di Marx, a Democrito e al realismo e questo salto indietro è della scienza moderna che crede di poter, fede ingenua, liberarsi del pensiero per determinare la materia. Ma insisto, cosa significa "determinare"? Determinare è un tipico carattere del principio di causa e il principio di causa è della materia o del pensiero? Riflettete.
Perché Galileo Galilei è marxista antelitteram o Democriteo. Crede, egli, di poter cogliere, tramite il pensiero, l'essenza della materia, che essa è l'origine delle cose tutte e non il pensiero. Ora, guardiamo in faccia queste affermazioni realiste. L'origine di tutte le forme esistenti è la materia, anche delle forme coscienziali. Ma cosa significa origine? Già qui ci poniamo a livello di coscienza. Origine di qualcosa significa qualcos'altro, si che tra qualcosa e la sua origine si instaura un rapporto di necessità. "Necessità", cosa è la necessità? Ancora qualche cosa originato dalla materia? Riflettete.
Bellarmino coglie queste sfumature e gli è chiara l'ingenuità di Galileo. Sa che se tra l'origine e l'originato vi è una connessione non necessaria, allora la tesi che Galileo afferma non è una verità ma è un'ipotesi che cade "all'interno di un certo ambito", quello della fisica appunto. Una connessione è necessaria (vera) proprio perché non è qualcosa di incominciante. Galileo pretende questa necessità tra il suo sapere e il sapere divino, in questo egli non è affatto moderno.
Quando ci si inalza sulle colline, dal fondo della valle, la dimensione problematica aumenta, si vedono le montagne e le loro vette, visione che a livello della valle è nascosta, mi rendo conto di questo. Mi rendo conto che il mio scrivere di questi argomenti susciti maggiori perplessità. È compito della filosofia il negare ogni presupposto che non sia altrimenti fondato, cioè fondato con verità. (Emanuele Severino)
caro Dru, questo è ciò che lei sostiene e per rafforzare la sua posizione chiama va via via citando questo o quell'altro. chi sono io per dire se il suo discorso "fila" e è solo pieno di sofisfi e congetture? io non sono nessuno.... le auguro buone feste, sempre che per lei questi siano giorni di festa.
Auguri a lei, a ventonord11 e a tutti i miei lettori dunque, anche se un mio recente articolo ha qualcosa da ridire pure sugli auguri :-)
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ID63191 - 25/12/2015 09:55:36 - (VENTONORD11) - E COPERNICO ?
Il primo a teorizzare 100 anni prima di Galileo il sistema ELIOCENTRICO , ( che ne confermo' poi la veridicita' )fu un certo Nicolo' Copernico !!!, famosa la sua opera De Revolutionibus orbium coelestium .Entrambi poi non potevano sapere , vista la tecnologia dell'epoca , che il nostro sistema solare e' solo una delle miliardi e miliardi di galassie del nostro universo. Universo infinito o finito , ma , Unico universo o piu' universi paralleli , ma ..La chiesa dopo la figuraccia con Copernico e Galileo , ha abbandonato la strada del confutare cio' che non gli faceva comodo .Tanto se vogliamo , possiamo comunque sempre pensare che Dio che ha creato il tutto all'origine ( prima del Big Bang ), o dei Big Bang Non pensateci troppo ,e' un po' complicato , buon natale a tutti