«Parliamone, però la galleria si farà»

“Ci ritroveremo per aprire tutti gli armadi e discutere in piena libertà in merito alle possibili soluzioni tecniche da adottare per dare risposta in modo definito alle problematiche legate alla sicurezza del lago. Poi ci sarà da decidere e dovremo farlo alla svelta, altrimenti per noi deciderà il Registro Italiano Dighe e non potrà fare altro che abbassare il livello del lago”.
In barba a tutte le rassicurazioni sul mantenimento del Dmv (deflusso minimo vitale), assicurato al lago dalla quota superiore a 367,40 metri sul livello del mare, e da precise disposizioni ministeriali, il Direttore della Direzione Generale Reti e Servizi di Pubblica Utilità della Regione Lombardia Raffaele Tiscar mette fretta e poco velatamente minaccia, prospettando una soluzione decisamente osteggiata dai valsabbini.

L’occasione per approfondire il discorso con i rappresentanti delle istituzioni dei territorio di tutto l’asse del Chiese, da Bagolino fino all’Oglio, sarà la riunione convocata a Milano per lunedì prossimo alle 14 e 30. C’è il fatto che l’altro ieri a Idro una squadra di tecnici è scesa nello scarico di fondo del lago per verificare i danni subiti dalla centinatura in seguito all’implosione dai prati sovrastanti dell’ennesima dolina. Due eventi, ispezione e riunione, che sono strettamente collegati fra loro.
E’ lo stesso Tiscar a rivelarlo: “Con l’accordo raggiunto lo scorso anno abbiamo messo una toppa su un vestito lacero – ci ha detto ieri -. E’ stato possibile alzare il livello del lago superando le problematiche legate alla sicurezza in virtù di un piano di Protezione civile che prevedeva l’utilizzo in caso di necessità proprio di quella galleria. Devo ancora esaminare le relazioni tecniche, ma il timore che possa ripetersi un evento come quello del 1992 (l’occlusione della galleria stessa) è forte. In tal caso io non mi assumerò la responsabilità di lasciare il lago così, pericolosamente alto di livello”.

La riunione di lunedì darà modo agli amministratori interessati di fare il punto della situazione, anche alla luce degli ultimi rilievi tecnici.
“Non ci sono ancora progetti definitivi che prevedono quali siano le opere di regolazione necessarie – ha assicurato Raffaele Tiscar -. Per il momento la squadra di tecnici ai quali è stata assegnata la loro stesura ha valutato le varie soluzioni proposte stimandone i costi e criticità, vantaggi e garanzie di sicurezza”.
Fra i progetti, tutti tesi a risolvere il problema della paleofrana che rischia di occludere l’uscita del lago, la “tombinatura” della prima parte di fiume Chiese, i pozzi drenanti, l’asportazione meccanica di terreno e una nuova galleria di fondo che andrebbe a sostituire quella vecchia e fragile chiamata “degli agricoltori”.

Quest’ultima ipotesi è fortemente osteggiata dai rivieraschi, anche dalle Amministrazioni comunali e in particolare da quella di Idro, che ha emesso ordinanze impedendone di fatto gli studi di fattibilità.
Abbiamo insistito per avere un’anticipazione in merito alle scelte: “Nessuna delle soluzioni alternative è risultata essere tecnicamente idonea” ci ha detto Raffaele Tiscar.

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