Operaio irreprensibile e spacciatore

Qualche sospetto i carabinieri di Vobarno lo dovevano avere, perchè già da qualche tempo ne tenevano d'occhio gli spostamenti.
L'altra sera, quando l'hanno potuto osservare mentre scambiava qualche cosa con un tossico italiano e valsabbino, hanno deciso di intervenire. 

Si trattava di tre dosi di cocaina, ma non c'erano solo quelle: nella sua auto, nscosta dentro il cruscotto, i militari hanno trovato infatti altri 30 grammi di coca, suddivisa parte in monodosi, parte in sacchettini di maggior consistenza.

A quel punto hanno deciso di andare fino in fondo e sempre coadiuvati dai colleghi del Nucleo operativo salodiano, gli uomini del maresciallo Riccioni hanno perquisito anche l'abitazione dello spacciatore.

Qui la sorpresa: in una stanza, all'apparenza dedicata a laboratorio di spaccio, sono stati rinvenuti 2 chilogrammi di hashish in panetti e altri 700 grammi di cocaina.
in un cassetto c'erano anche 37mila euro in contanti, ritenuti provento di spaccio.

Il marocchino 35enne, operaio, incensurato, non doveva essere uno spacciatore di poco conto, ma un intermediario fra i corrieri della droga e chi magari per procurarsi la dose di uso personale distribuiscono le sostenze psicotrope al dettaglio.

Avea trovato il modo di rendere oltremodo lucrosa l'attività di spaccio e confidava nel fatto che fosse sufficiente tenere un "basso profilo", lavorare regolarmente e non farsi vedere troppo in giro, per sfuggire alle maglie dei carabinieri.
Non è stato così. E sono scattate le manette.

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