16 Novembre 2015, 07.18
Valsabbia
Lettere

Quale scuola vogliamo?

Dopo aver sentito le critiche mosse nei confronti della settimana corta in alcune scuole della Valle mi sento in dovere di esprimere un altro punto di vista


Iniziamo dal principio: il modello orario di cui si parla, cioè l’ antimeridiano, è anacronistico, non adatto alle esigenze degli alunni.
Se si guarda ad altre realtà, soprattutto fuori confine, poche scuole hanno tale impostazione oraria.

Ho provato a parlare con una mamma sostenitrice della scuola “solo al mattino”, mi ha detto che se il figlio va il pomeriggio a scuola si stanca eccessivamente (evidentemente la stanchezza nuoce alla salute della giovane prole), poi ha continuato dicendo che i ragazzi non hanno tempo per dedicarsi ad altro (trovano tutti i campi di calcio chiusi il sabato?).

Nel nord Europa la settimana corta non è l’opzione, ma la regola, ne deduco che i ragazzi finlandesi non abbiano vita sociale.
Qualche mamma potrebbe obiettare che dei Finlandesi non gliene importa nulla, lei preferisce che il figlio alle 13:00 sia a casa, a mangiare la lasagna che solo lei sa fare, mica il cibo della mensa!!

Dopo pranzo il pargolo potrebbe trovare riposo sul divano, magari guardando la Tv, o giocando alla play o chattando … tutte attività che notoriamente stimolano l’intelletto.
D’altronde con un’istruzione adeguata potrebbe venire fuori una generazione teste pensanti … giammai!! I figli devono stare con mamma loro, possibilmente fino ai quaranta.

Adesso metto da parte l’ironia e scrivo seriamente.
Per mia esperienza personale ho fatto lezione al pomeriggio, con classi piccole e classi numerose, classi vivaci e classi più tranquille, ho insegnato tutte le discipline senza notare differenze sostanziali rispetto alla lezione del mattino.

Continuo a credere che per gli studenti passare una giornata a scuola, magari condividendo il momento del pranzo con coetanei, sia arricchente e motivo di crescita. Continuo a credere che la scuola sia un luogo sano, dove forse talvolta ci si può annoiare, ma si impara sempre qualcosa.

Ahimè, gli orizzonti di qualche genitore sono molto limitati, si guarda all’immediato e mai in lunga prospettiva, è un vero peccato. Gli studenti rischiano di perdere una sfida, che non è col compagno di banco, ma col ragazzo giapponese che ha frequentato scuole serie e selettive, che non terminano certo a mezzogiorno.

Mi spiace vedere che i genitori vogliano una scuola al ribasso. Infine mi chiedo, i genitori che ora fanno una levata di scudi per il modello orario, dove erano quando sono passate le riforme scellerate degli anni passati?
Davvero ci si mobilita solo per l’orario di entrata e uscita? Questi (pochi) genitori sanno che in futuro la scuola sarà sempre più del preside e sempre meno partecipata? No, molti non lo sanno.

Ritengo che la scuola debba non solo accontentare l’utenza, ma anche orientare i genitori verso scelte consapevoli, la scuola di poche ore, solo al mattino, è una scelta scriteriata, è una scelta di genitori con molto tempo a disposizione per scarrozzare i figli al corso di nuoto, di canto, di danza caraibica, di mandarino …

Vorrei concludere sottolineando che con un modello orario totalmente antimeridiano, le scuole dei piccoli centri della Valle corrono il rischio di essere sempre più lontane dalle scuole di città e sempre meno pronte a confrontarsi con altre realtà più dinamiche ed efficaci.

Lettera firmata

---------------------------------------------
Su un punto sono profondamente d'accordo con lei: la scuola deve fuggire dalla tentazione di accontentare l'utenza a tutti i costi, è una deriva pericolosa.

Anche leggendo la sua letetra però mi chiedo: è davvero l'orario scolastico il problema o c'è dell'altro?
E poi: è giusto che questa settimana debba essere lunga o corta per tutti quanti?
Proprio non è possibile che ogni istituto scolastico, valutate le esigenze organizzativee quelle didattiche, provi ad organizzarsi da sè?

Ubaldo Vallini








Commenti:
ID62542 - 16/11/2015 09:57:47 - (Superlu81) -

L'ideale sarebbe che, come all'estero, le scuole italiane dessero un piano formativo a 360 gradi, comprensivo di sport! I ragazzi, secondo me, devono essere portati all'autonomia: i bambini di tre anni si possono vestire da soli e possono mangiare da soli, quelli di otto possono stare a scuola 8 ore! Se cominciamo a compatirli perché si stancano loro si abitueranno a lamentarsi x la stanchezza. Ricordiamoci che i nostro piccoli saranno gli adulti di domani ed è giusto che li prepariamo ad essere degli adulti, non quei "bamboccioni italiani" con la mamma che ancora li serve e che all'estero deridono! E se vogliamo batterci per qualcosa battiamoci per una scuola più performante, più attiva, che sappia attirare l'interesse dei bambini! Nutriamo la loro intelligenza e stiamo accanto agli insegnanti in questo, smettiamola di puntare il dito in avanti e puntiamolo un po' di più verso noi stessi.

ID62544 - 16/11/2015 10:13:48 - (ELENAB) - ELENA B.

complimenti... penso che alla sua lettera (per altro di grande stile) non ci sia altro da aggiungere. ha rubato le parole di bocca a molte mamme già utilizzatrici del modello settimana corta per i loro figli. grazie

ID62550 - 16/11/2015 13:03:13 - (internet) - internet

La Provincia di Brescia vuole obbligare le Scuole Superiori ad attuare la settimana corta. Questa scelta non dipende da nessuna valutazione di carattere didattico o qualitativo ma e' semplicemnte dettata da motivi economici, per evitare al sabato di effettuare il trasporto pubblico per gli studenti e di accendere il riscaldamento nelle scuole. Di fatto siamo di fronte all'ennesimo taglio di risorse alla Scuola. E' ora di smetterla di impoverire la Scuola. Bisogna invece tornare a investire e puntare sulla didattica e sulla qualita'. E se cosi' potessimo anche risparmiare, tanto meglio. Ma tutto deve partire dalla dadidattica e dalla qualita'.

ID62551 - 16/11/2015 14:59:22 - (bernardofreddi) -

Io invece non ho mai insegnato, ma per altri motivi conosco bene la realtà della principale scuola superiore della nostra Valle. Per cominciare, gli studenti la mensa non ce l'hanno (e sono centinaia), e sicuramente la provincia, che vuole risparmiare pochi spiccioli sul riscaldamento e sui trasporti, non ne spenderà di più per fornirgliela. Se ci fosse la settimana corta, non farebbero il pomeriggio, ma due mattinate da 7 ore (dividere 32 per 5), più altre tre da 6. Uno studente che abita a Bagolino a che ora arriva a casa? E pensate che anche uno che abita in paese, alle tre del pomeriggio, con 7 ore sulla gobba, si metterebbe a studiare? Il sospetto che ho è che ci siano solo due tipologie di utenti soddisfatte di questa possibile soluzione: i gestori di locali notturni (così i ragazzi potrebbero star fuori anche il venerdì sera) e quei genitori che considerano la scuola come una baby sitter piuttosto che un posto dove si impara.

ID62552 - 16/11/2015 15:01:27 - (ANNAP) - ANNA P.

Sono d'accordo con ci che scritto nella lettera. Mi rattrista molto il fatto che la settimana corta sia stata definita "un parcheggio per i bambini" quando la realt ben diversa. Trovo che sia un voler giudicare situazioni e famiglie che nemmeno si conoscono. Io personalmente sono contenta e soddisfatta di aver scelto questa soluzione che credo (e spero) rappresenter il futuro delle scuole della Valle e di tutta Italia.

ID62553 - 16/11/2015 15:08:37 - (bernardofreddi) -

In Europa hanno un'altra cosa: scuole a tempo pieno, dove gli studenti stanno tutto il giorno, frequentano le lezioni, studiano insieme, trovano gli insegnanti che gli fanno lezioni di recupero pomeridiane, magari fanno sport, hanno a disposizione biblioteche, sale video ecc. sarebbe stupendo, ma queste cose COSTANO, non fanno risparmiare.

ID62554 - 16/11/2015 15:13:32 - (ELENAB) -

Qui non stiamo parlando di scuole superiori ma di primaria. Quindi due discorsi diversi.

ID62556 - 16/11/2015 16:50:45 - (bernardofreddi) -

In questo caso chiedo scusa e ammetto la mia incompetenza in materia.

ID62557 - 16/11/2015 16:52:06 - (Valle) - primarie

Quindi vorreste dirmi che 30 ore di insegnamento divise in 5 giorni sono meglio di 30 ore di insegnamento divise in 6 giorni? Personalmente nutro qualche dubbio

ID62558 - 16/11/2015 16:52:37 - (ubaldo) - Non è vero

Il provvedimento è previsto anche per la scuola superiore

ID62559 - 16/11/2015 17:09:33 - (MariaGiacomini) - bresciaoggi

L'attacco sul giornale è diretto alla scuola primaria di Vestone, penso che qs lettera sia una risposta ad esso.

ID62560 - 16/11/2015 17:15:16 - (ubaldo) -

Il provvedimento sulla settimana corta non riguarda certamente solo la scuola Primaria di Vestone. Mi pare anche che nessuno dei commenti si sia riferito esclusivamente a quella realtà. Quindi gli interventi di bernardofreddi non erano certamente fuori luogo.

ID62561 - 16/11/2015 17:18:58 - (MariaGiacomini) - complimenti bella lettera.

Spero che chi l'ha scritta la spedisca anche a Bresciaoggi. La scuola non fa né da parcheggio né da baby sitter. Insegna a bambini che fanno le stesse ore della settimana lunga. Le ore del sabato sono spalmate su due pomeriggi. Tra l'altro le maestre cercano di mettere nel pomeriggio le materie meno pesanti. Preferisco pensare a mio figlio a scuola, piuttosto che davanti la TV. Molte famiglie non possono lasciare il lavoro (crisi mutui etc), non hanno nonni a disposizione e non possono essere alle 13 a prendere il bambino a scuola. Chi mi ha detto "Lo vuoi parcheggiare..." è la stessa persona che mi ha anche detto che così il sabato mattina poteva andare dal parrucchiere o a fare la spesa. Vi sembra bello? Invece io posso stare due giorni di fila con lui in tranquillità.

ID62564 - 16/11/2015 17:53:46 - (ELENAB) -

So che il modello settimana corta esiste già anche per la scuola superiore. Non ho pensato che i commenti fossero fuori luogo. Però secondo me in questo caso tutti i discorsi riferiti alla stanchezza dei bambini si riferivano a bambini frequentanti le scuole primarie. Io personalmente non mi permetto di valutare le problematiche di quel modello riferito alla scuola superiore non avendo figli in quella fascia d età. Però sono nella posizione per rispondere alle tante e ormai stancanti polemiche e offese che chi non ama la settimana corta solleva. ognuno scelga e valuti il modello più consono alle proprie esigenze senza entrare nelle motivazioni personali altrui.

ID62565 - 16/11/2015 17:54:37 - (Valle) - ...

Le necessita' sono delle famiglie non certo per un migliore apprendimento.

ID62566 - 16/11/2015 18:06:15 - (Valle) -

niente di male, ma chiamiamo le cose con il loro nome.

ID62567 - 16/11/2015 18:06:23 - (ELENAB) -

Chi ha mai sostenuto che sia per un migliore apprendimento? Chiaro che è per esigenze familiari e lavorative.

ID62568 - 16/11/2015 18:15:53 - (carlotta) - valide entrambe le scelte

Credo che questa lettera (che in alcuni punti condivido) sia l'ennesima presa d'atto di una scelta puramente personale che fatta in un caso(scuola solo mattina) o nell'altro(sabato a casa), penso abbia valide motivazioni da chi la sostiene. Io preferisco la scuola di mattina come ho fatto io da bambina e non sono rimasta seconda a nessuno quando ero all'universit. Il pomeriggio sono in grado di non lasciare mio figlio davanti alla Tv o di scarrozzarlo in giro(come scritto nell'articolo) ma questo dipende dall'educazione che so dare come mamma. Porto rispetto per chi sceglie la sett. corta e non mi permetterei ma di dire che una scelta scriteriata . Questa diatriba andr avanti all'infinito perch ci sono punti di vista differenti, ma il problema della scuola non l'orario, sono molti altri e smettiamola di criticare chi fa scelte diverse dalle nostre...saluti.

ID62571 - 16/11/2015 18:27:32 - (Valle) - x elenab

Basta leggere il contenuto della lettera ...

ID62572 - 16/11/2015 18:30:12 - (ELENAB) -

Questa diatriba può finire se come dice lei la gente smettesse di attaccare chi fa scelte diverse. Ma ad alcuni riesce molto difficile.

ID62573 - 16/11/2015 18:33:25 - (Tc) - ...

Quelli di una certa generazione,son diventati grandi tutti senza andar a scuola nel pomeriggio e son capaci pure di far conti a mente o con penna e foglio e quelli prima che nemmeno forse a scuola andavano idem...ora nemmeno con l'aiuto del telefonino,pur andando a scuola tutto il giorno qualcuno ci riesce...perche' mi chiedo,eravamo piu' intelligenti allora o piu' ignoranti ora...forse anche vedere il grado di preparazione di certi maestri/prof sarebbe auspicabile,molti insegnano tanto per arrivare a fine mese,ma non per vocazione,un po' come i preti,se non si e' portati,meglio cambiar disciplina...l'educazione e' importante sia nelle mura di cas,ma anche dentro la scuola,che futuro avranno giovani che palpano il culo a maestrine compiacenti o che picchiano disabili?

ID62574 - 16/11/2015 18:35:21 - (Tc) - ...

Quelli anche se fanno 24h al giorno di scuola,non capiranno mai niente,ci vuole il vecchio maestro con polso,che abbia la possibilita' di educare oltre che insegnare,se solo lo facesse ora pero', si piglierebbe la denuncia di certi genitori iperprotettivi...e gira e rigira...

ID62575 - 16/11/2015 18:38:26 - (ELENAB) -

Nessuno deve far credere a qualcun altro che un modello è migliore di un altro. Personalmente è questo che a me dà molto fastidio. Ognuno pensi per se

ID62576 - 16/11/2015 18:41:52 - (ELENAB) -

Ognuno pensi per se senza cercare consensi sulle testate giornalistiche a scapito di quelli che la pensano diversamente.

ID62579 - 17/11/2015 00:45:24 - (Stella81) -

A parte le cattiverie dette da entrambe le parti..perchè nessuno risponde alla semplice domanda a cui si fa riferimento nella lettera del Bresciaoggi "perchè SÌ solo alla settimana corta e non ad una proposta di orario fatta da una maggioranza di mamme?" Ognuno ha le proprie esigenze e credenze ma quando si nota questa disparità credo che siano anche ovvie le cattiverie!

ID62582 - 17/11/2015 07:25:02 - (ELENAB) -

Signora stella81 non dia per ovvie le cattiverie che per altro in questo caso sono unilaterali. Ci sta nella articolo la ricerca di una risposta a quella domanda ma le cattiverie gratuite mosse nei confronti delle mamme utilizzatrici del modello settimana corta , quelle no. è come dare la colpa delle proprie sconfitte agli altri. Nessuno si deve erigere a giudice nei confronti di nessuno. E se lei fosse stata attenta nella Lettura anche in questo gentile spazio nessuno sta facendo battaglie di alcun tipo per sostenere un modello piuttosto che un altro. Di battaglie nella vita ne abbiamo ben altre e di più importanti da affrontare che perdersi in questo fiume di parole al vento.

ID62583 - 17/11/2015 07:36:57 - (ELENAB) -

E sinceramente leggere di persone che consigliano di rispondere alla articolo per alimentare alla infinito questa diatriba, mi rattrista e delude molto. Perché invece non suggerisce di scrivere un articolo per risollevare la figura della scuola in oggetto , pesantemente attaccata al Solo scopo di metterla in cattiva luce. Quello a mio avviso era l unico intento dell articolo nascosto dietro ad altre finte motivazioni. E con questo auguro a tutti una buona giornata

ID62584 - 17/11/2015 07:49:50 - (rossyst) - Rossana

Criticare e screditare la settimana corta è facile, ma è infinitamente più dignitoso ottenere la propria idea senza ledere gli altri.

ID62588 - 17/11/2015 08:17:14 - (Stella81) -

Non c'è chi vince o chi perde ma solo chi ha dalla propria parte il dirigente scolastico...tutto qui!!!Le cattiverie gratuite ripeto ci sono da entrambe le parti e sono una mamma che il sabato non va dalla parrucchiera ma sto a casa con altri figli!

ID62590 - 17/11/2015 08:51:41 - (ELENAB) -

una coaa giusta l'ha detta signora stella81: che non c'e' niente da vincere o da perdere. pensiamo al futuro dei nostri bambini che in quella scuola ci devono crescere.tra qualche anno qualcuno si renderà conto che i bambini saranno tutti uguali al di la del modello scolastico scelto e mi auguro che ripenseranno a queste inutili pagliacciate fatte in piazza. che colpa ne ha chi sceglie una cosa piuttosto che un'altra...è come quando vai in un negozio...in base a quello che viene venduto uno sceglie...e riteniamoci fortunati che abbiamo ancora possibilità di scelta!!!

ID62594 - 17/11/2015 09:50:59 - (Superlu81) -

Forse le mamme che volevano l'orario antimeridiano potrebbero essere capite, hanno fatto la loro battaglia e sono tornate a casa con la coda tra le gambe, ma perdono tutte le loro ragioni quando palesano il loro razzismo e parlano di "classi ghetto".... capisco perfettamente per quale motivo non hanno avuto il coraggio di mettere i loro nomi in fondo a quella lettera. Signore, i bambini sono tutti uguali, la vs umanità rimane tale solo di fronte alla difesa dei vs figli?Per quello che ne so io il comune ha negato davvero la possibilità di avere un trasporto in altri orari perché va a sovrapporsi con quello alle scuole medie e il consiglio d'istituto ha deciso che accontentare chi voleva l'orario antimeridiano era un problema troppo difficile da gestire.

ID62602 - 17/11/2015 13:35:18 - (Stella81) -

No no il comune aveva dato l'ok Superlu81!!!

ID62606 - 17/11/2015 14:24:40 - (Superlu81) -

Di conseguenza il consiglio d'istituto ha deciso che accontentare chi voleva l'orario antimeridiano era un problema troppo difficile da gestire.

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