Nuovo inizio per Clibbio

Centoottanta anime, 57 famiglie, e tanta voglia di riscatto. Lo si legge a chiare lettere sugli angolari che delimitano gli spazi da dedicare all’intonaco e fra i cavi dell’impianto luci ancora incompleto, lo si sente nelle voci del piccolo coro accompagnato dalla pianola, lo si vede nei sorrisi che si accalcano, stretti di brutto ma caldi e soddisfatti, attorno alla ventina di inginocchiatoi che lo stanzone 12 metri per 9 può permettersi. C’è anche il sindaco.
Don Giovanni esce con i paramenti ed un paio di chierichetti dallo sgabuzzino che fa anche da caldaia, si accomoda dietro l’altare e prende con solennità a dire messa.

Fa niente se fuori le campane risuonano gracchianti all’altoparlante, se i muri si San Lorenzo sono lì vicino, muti e sempre più feriti. E’ una comunità intera quella che prende a respirare: questa è la notte di Natale e finalmente a Clibbio, la frazione più martoriata dal terremoto fra quelle di Sabbio Chiese, viene inaugurata una chiesa in muratura.
Nel tendone della protezione civile che quel ruolo l’ha assunto fino al giorno prima e per tre lunghi anni, ora c’è un tavolone con le fette di panettone e un pentolone per il brulè. “Le imprese hanno dovuto lavorare parecchio a tirar su case qui a Clibbio – ci dice don Giovanni Lamberti, il parroco di Sabbio che ha ereditato la piccola parrocchia nel dicembre del 2005 quando è stata “scorporata” da quella di Carpeneda di Vobarno –. Ora è arrivato il tempo di ricostruire anche i luoghi della comunità”.

Non sarà un’impresa facile. Lo stabile che è diventato chiesa nella notte di Natale ha preso il posto delle ex scuole elementari lesionate al punto che è convenuto raderle al suolo, è costato quasi 300mila euro solo in parte rimborsati dalla Regione. Il resto è venuto da feste popolari, raccolte di solidarietà, elargizioni curiali o sensibilità di sponsor privati.
“Questo è stato solo il primo dei tre passi necessari perchè Clibbio possa tornare alla normalità - ci ha detto don Giovanni -. Il prossimo è la sistemazione dell’oratorio, poi toccherà alla chiesa. Quest’ultimo progetto è stato approvato in Regione proprio in questi giorni”.

Ci vorrà tempo. Subito partiranno i lavori per la sistemazione dell’oratorio che assorbirà risorse per circa 800mila euro. “Per San Lorenzo ce ne vorranno invece almeno un milione e 200mila” ci dicono gli esperti del Consiglio pastorale. E’ quanto prevede il progetto, ma è difficile fare una previsione esatta, sui soldi e sui tempi, visto che nessuno accetterà di sistemare la chiesa “a contratto”.
“Fa niente. Oggi è Natale e anche a Clibbio c’è un nuovo inizio - ci dice don Giovanni, che per mestiere non può fare a meno di confidare nella Provvidenza -. Il cammino di questa comunità verso il ritorno alla normalità è cominciato e tutti insieme faremo in modo che abbia a compiersi”.

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