Rogne col Pgt a Sabbio Chiese

“I cittadini si aspettavano per dicembre un nuovo Piano di Governo del Territorio, invece dovranno aspettare il nuovo anno, forse febbraio, per colpa dell’inerzia di questa Amministrazione. Speriamo almeno che il tempo in più da trascorrere con ruspe e progetti fermi serva a recuperare l’assenza di coordinamento e di collaborazione registrate fino a questo momento nel decidere dello sviluppo del paese”. Ci vanno giù pesante quelli della minoranza di “Sabbio con te”, dopo l’ultimo Consiglio comunale che ha deciso di riadottare, per il momento senza approvarlo, il Pgt già presentato la scorsa estate. “Manca il parere della Provincia” ha giustificato il sindaco Rinaldo Bollani, che però su questa questione ha dovuto registrare l’astensione del suo stesso vice, Claudio Ferremi. “Con coraggio e coerenza il vicesindaco ha mantenuto la posizione che da tempo sostiene, lamentando l’assenza di un vero confronto all’interno della maggioranza” commenta il capogruppo di minoranza Rudi Baruzzi, che aggiunge: “I principi ispiratori della nuova legge sui Piani di Governo del Territorio sono sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione, sostenibilità, flessibilità, compensazione, efficienza, ma soprattutto partecipazione e collaborazione. Il Pgt a Sabbio Chiese sembra invece una cosa di pochi: nessun incontro pubblico di presentazione alla cittadinanza è stato fatto prima dell’adozione, nessuna riunione di approfondimento con i consiglieri di minoranza, che si sono ritrovati lo scorso giugno con pochi giorni a disposizione per esaminare una bozza del Progetto pronta e immodificabile su un dischetto. La posizione del vicesindaco la dice lunga sul clima che si respira in municipio”. Quando si chiede apertura bisogna però essere pronti a collaborare, gli diciamo: “Quello che chiediamo è un confronto costruttivo, le proposte non mancano e le abbiamo anche espresse in Consiglio comunale – ci ha risposto Baruzzi -. Sta al sindaco e ai consiglieri di maggioranza, adesso, di rendersi conto che il Pgt non è la semplice espressione sulla carta di terreni edificabili o no, ma uno strumento che andrà ad incidere profondamente ed in certi casi in modo irreversibile sullo sviluppo della nostra comunità. Il tempo in più a disposizione deve servire a questo”. Sette i punti dell’azione “persuasiva” da parte della minoranza che chiede unità d’intenti nel valutare meglio il rapporto fra l’aumento della popolazione residente e gli spazi da dedicare ai servizi che di conseguenza si renderanno necessari, propone di evitare di soffocare una piccola frazione come Clibbio con una nuova area produttiva, di sanare alcune incongruenze edilizie, di prevedere parcheggi, modifiche alla viabilità e, “visto che si parla di una nuova Casa di Riposo, bisognerebbe anche prevedere dove farla”.

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