08 Agosto 2015, 08.46
Valsabbia
Lettere

Quando il cibo scarseggiava... ed eravamo sfollati in Valle Sabbia

di Dal Giornale di Brescia

Qualche giorno facendo riferimento alla Expo di Milano ho ricordato l'importanza del cibo sano e la necessità di non sprecare e in questo contesto...


... sono mentalmente ritornato alla mia infanzia vissuta in tempo di guerra, quando il cibo scarseggiava e il dovere di economizzare era dettato dalle circostanze.
Ricordando specificamente il 1942 quando avevo dieci anni mi sono reso conto di come i tempi diffìcili siano maestri di vita e riescano a insegnare tante cose, anche a chi come me aveva appena iniziato la sua giornata.

Nel '42 eravamo sfollati in alta Val Sabbia dove avevamo affittato parte della casa del sindaco che era anche il proprietario dell'unica bottega del paese, un simpatico negozio che vendeva di tutto.
La famiglia del sindaco aveva un figlio, Giovanni, più o meno della mia età con il quale nonostante le radici familiari fossero abbastanza differenti feci rapidamente amicizia.
In un primo scambio di gentilezze gli regalai la mia collezione di album di Topolino e in cambio ricevetti i segreti del vecchio solaio dove troneggiavano sacchi pieni di frutta secca, nocciole, noci, mandorle, oltre a vasi di prugne, albicocche, fichi secchi.

Una specie di paradiso.
Dalla casa di Brescia avevamo salvato solo mobili antichi, eredità di famiglia di radica di noce, qualche servizio di piatti e un pianoforte dal quale riuscivo a suonare il ritornello di qualche canzonetta dell'epoca con grande allegria di Giovanni.
Io avevo il pianoforte ma lui aveva qualcosa molto più attraente, aveva le mucche, le capre, un cane e un simpaticissimo asino.

Quando arrivò la prima estate da sfollato
incominciammo a far pascolare le mucche e dopo qualche prima gita nei dintorni, ottenemmo il permesso dei genitori per stare qualche giorno in una malga distante qualche ora andando di buon passo e dove c'era anche un piccolo lago.
Divisi da alcune zone a prato c'erano boschi che se ben ricordo avevano parti a castagneto, dividendo lo spazio con frassino, faggio, qualche raro rovere e diversi tipi di pini.

Giovanni, con molta pazienza, mi fece conoscere il sottobosco e tutti i suoi meravigliosi frutti, dai lamponi alle fragole, le nocciole, le more, i mirtilli e un frutto che non ho mai più visto che conoscevo come «cornale».
Ho imparato che le fragole di bosco si nascondono dietro alle foglie, che certi funghi si trovano solo nei castagneti, ma anche dove si riescono a raccogliere i porcini, gli ovoli, i prataioli che da quelle parti in quell'epoca erano abbondanti.

Andando per funghi o raccogliendo i frutti di bosco
si approfittava per raccogliere sterpi e rami secchi per fare una fascina.
La malga aveva una stalla per le mucche e un locale dove si poteva dormire ma dove c'era anche una grande stufa a legna.
Durante i due o tre giorni di permanenza dovevamo mungere le vacche che avevano il latte e per non perderlo lo trasformavamo in un formaggio fresco, una specie di stracchino che si asciugava in forme quadrate di legno.
Con una certa resistenza iniziale ho imparato a mungere e a lavorare la cagliata per fare lo stracchino.
Uno dei miei amici era l'asino che si chiamava Luigi e mi faceva lunghi discorsi ragliando.

Anche le capre erano molto amiche
ed erano estremamente golose di qualche pezzetto di pane.
Le mucche poi le conoscevo tutte per nome. Stella, aveva una stellina nera sul muso bianco, Bruna era di razza bruno alpina, le altre di cui non ricordo il nome erano quasi tutte pezzate e di buon carattere.
Ubbidivano tranquillamente al nostro cane Fido, un pastore maremmano con il quale democraticamente dormivo su un pagliericcio.

Per noi ragazzi la guerra era una cosa distante che in fondo interessava poco anche alle persone del paese, che avevano interessi limitati alla salute dei loro cari andati al fronte.
Mio padre passava la settimana a Brescia e al sabato mattina arrivava al paese con la sua sbuffante Piat 509. Ad attenderlo c'era sempre un vecchio ex soldato, forse un garibaldino, al quale mio padre portava il giornale di Brescia con le notizie della politica e della guerra.

Il vecchio signore aveva un metodo speciale per leggere il giornale.
Leggeva tutto, dalla prima riga in avanti e non voleva che nessuno gli anticipasse le novità perché il giornale doveva durare il più a lungo possibile. Per lui le truppe dell'asse avanzavano vittoriose quando invece si ritiravano precipitosamente.

II paese aveva un piccolo cimitero separato dalla strada da un basso muretto sul quale nelle notti di luna si dice che appariva un fantasma.
Mio fratello, l'ingegner Guido Magrini, (OM-Iveco) rimaneva a Brescia dove faceva il liceo scientifico e le mie due sorelle (gemelle tra loro) le magistrali, ma qualche fine settimana venivano anche loro, frequentavano festine da ballo in una villa di nobili bresciani, credo della famiglia Perlasca.

In questi balli festivi gli adulti, come si diceva allora, limonavano al suono di qualche disco americano o cullati dalla morbida voce di Natalino Otto.
Sembra stano dirlo, ma per me erano bei tempi. Guerra è guerra, ma la mia vita, anche se faticosa, era piacevole e ho imparato tante cose utili tra le quali anche dar da mangiare.

Ciao mucche, ciao asino Luigi, ciao Lido, ciao amico Giovanni, ciao Valle Sabbia. Non vi dimenticherò mai.

Francesco Magrini (Franco)
San Zeno Naviglio
Dal Giornale di Brescia

La foto è di Claudio Bontempi




Aggiungi commento:

Vedi anche
02/11/2014 09:15

Lettere dal Fronte Verrà presentato questo lunedì a Vestone un volume che raccoglie le lettere alle famiglie spedite da 120 soldati valsabbini poi caduti nella Grande Guerra di cent'anni fa. Con un saggio introduttivo di Alfredo Bonomi

28/10/2023 09:48

L'etica della guerra Cosa è indispensabile per fare la guerra? La maggioranza delle persone risponde spontaneamente: le armi! Invece no, occorre avere un nemico

07/03/2022 11:00

Contro ogni guerra e contro quella pace Controreplica alla lettera sulla guerra della Russia in Ucraina "Quali ideologie", da noi pubblicata il 27 febbraio scorso a firma di Marisa Viviani

27/12/2014 08:54

Le lettere dal fronte della Grande Guerra Sara presentato oggi pomeriggio a Bagolino il libro "Lettere dal fronte di caduti Valsabbini durante la Prima Guerra Mondiale", curato da Giancarlo Melzani e Alberto Vaglia, con la partecipazione del coro “Beorum” di Bagolino.

26/02/2015 07:05

Ricordando la Grande Guerra Una serie di eventi organizzati nella biblioteca di Odolo, per ricordare e far conoscere la Grande Guerra a distanza di cent’anni




Altre da Valsabbia
19/04/2024

Per Secoval è il Bilancio dei record

Nel 2023 la compartecipata dalla Comunità Montana e da una quarantina di Comuni bresciani ha avuto una significativa crescita di fatturato e di dipendenti. Lo dicono i numeri del bilancio d'esercizio, approvato all'unanimità

18/04/2024

Ciacolada al ciàr de lüna

Sfruttiamo la primavera! Un invito a tutti i valsabbini per un escursione sui percorsi di Serle

18/04/2024

Fondi per lo stato di emergenza dell'autunno scorso

Stanziati dal Governo, sarà la Regione e il commissario straordinario a stabilire la ripartizione fra i territori coinvolti, fra i quali la Valle Sabbia

18/04/2024

A Vestone cinema e mercoledì d'autore

Nel fine settimana, al Cinema di Vestone, il film “Race for Glory” con Riccardo Scamarcio. La rassegna dei mercoledì d'autore prosegue il 24 aprile con “Perfect days”

18/04/2024

«Trash for dinner» vince «Non c'è arte da buttare»

Il manufatto artistico della 2° E delle Medie di Odolo ha vinto il concorso per le scuole progetto GenerAzione Eco: cultura e cura dell’ambiente nelle nuove generazioni.

18/04/2024

Innovazione e design made in Valle Sabbia

Al Fuorisalone di Milano, in via Marsala 11, fino al 21 aprile, l'esposizione del "modulo Flow" realizzato da Onde Srl, giovane sociatà valsabbina costituita da donne valsabbine e con sede a Idro. Si tratta di un modulo assai versatile, col quale realizzare dalla cucina alla seduta di design

(1)
17/04/2024

I contenitori della raccolta differenziata diventano arredo urbano

Sette ragazzi impegnati in un progetto di avviamento al lavoro, che ha coinvolto più enti, hanno realizzato con le loro mani una bella struttura posizionata nel cortile della biblioteca di Villanuova

17/04/2024

Lavori e nuovi spazi per la Rocca d'Anfo

Dal recupero di ambienti nella Caserma Zanardelli alla ciclabile Anfo-Ponte Caffaro: il tutto per ampliare l’offerta turistica nel comprensorio del lago d’Idro

17/04/2024

Ape e storie: incontro con Monica Corraini

Il FabLab in Valle raccontato da Monica Corraini, un'iniziativa con protagonista la creatività che si rinnova ogni giorno

17/04/2024

L'Unione Europea: Miti e realtà di un'istituzione complessa

Un ente di importanza sociale e politica enorme ma che spesso non viene approfondito abbastanza: serata alla Biblioteca di Gavardo per capire una delle Comunità economiche più influenti dei nostri tempi