I cent'anni di «Bepe»

Li festeggerà nella sua casa di Soprazocco di Gavardo, vicino alla chiesa di san Biagio, attorniato dall’affetto di quattro figli: Mario, Anna e le gemelle Iside e Iole.
Con loro la nuora e il genero, otto nipoti e i pronipoti che sono già una decina.

Lucido di mente, ama guardare la televisione, ogni giorno legge il Giornale di Brescia e si fa delle grandi fumate di pipa.
Bepe è orgoglioso di aver prestato servizio per 12 anni dell’Arma dei carabinieri, dal 1933 al 1945.

Ai nipoti racconta sempre di quando è scoppiata la guerra e l’hanno mandato per due mesi sul fronte francese e poi in Albania, al fronte 731.
Finita in Albania è rimasto per due anni impegnato nell’occupazione della Grecia.

Il 1 gennaio del 1944 si è sposato con la sua Marì e a novembre dell’anno dopo, quando gli hanno chiesto se voleva firmare ancora e continuare a fare il carabiniere, ha scelto di stare vicino alla moglie che da tre mesi gli aveva dato il primo figlio.
Ha poi lavorato in Falck, a Vobarno, fino alla pensione arrivata 40 anni fa.

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