16 Luglio 2015, 08.55
Bagolino
Campane & Campanari

E dopo il convegno, campane in mostra

di Marisa Viviani

L'esposizione aprirà questo sabato 18 luglio alla Casa Museo di Bagolino


Si è parlato tanto di campane negli ultimi tempi, dopo un lunghissimo silenzio durato oltre 40 anni, ma se ne è parlato poco rispetto alla copiosissima mole di elementi costitutivi che caratterizzano il mondo campanario, che tutto è fuorché elementare.

Certo non è difficile tirare una corda, soprattutto quelle delle campane ambrosiane, le nostre bresciane; ma non tutte le corde sono uguali in ogni sistema di suono, e i sistemi di suono sono molti con innumerevoli varianti locali.
In ogni caso suonare le campane, essere campanari non consiste soltanto nel saper movimentare la campana.

Tirare la corda è infatti l'atto finale di una storia millenaria di lavoro, studio, applicazione, esperienza, vicende delle comunità, che ha condotto la campana ad essere ed esprimere ciò che è stata ed è oggi nel nostro tempo.
Perché quella corda comanda un suono che viene da lontano.

Questo è il senso del CONVEGNO DEI CAMPANARI che si è svolto nei giorni scorsi a Bagolino, cioè capire la lezione di vita che giunge a noi attraverso il suono delle campane, per capire un pezzo della nostra propria vita che ha legami con il passato e ne avrà con il futuro.
Ecco perché le campane e il mondo campanario vanno tutelati e le tradizioni di suono locali recuperate dal rischio di estinzione.

Le campane sono storia delle comunità, sono patrimonio artistico, sono strumenti musicali, sono complessi saperi di cose campanarie, sono voce della fede religiosa e sono voce laica delle municipalità, attorno a cui si muovono antropologia, religione, scienza, tecnica, musica, artigianato, architettura, ingegneria, storia, e inoltre economia, turismo, pedagogia e didattica, e oggi anche informatica: alla faccia della visione riduttiva del tirare le corde!

In poche righe non è quindi possibile riassumere la complessità e profondità dei temi trattati al convegno.
Ci limiteremo perciò a citare i titoli delle relazioni tenute da veri esperti e da appassionati del mondo campanario, con la speranza che stimolino curiosità ed interesse in chi non conosce questa realtà, e inducano qualche intellettuale spocchioso a guardare con rispetto a questo interessantissimo ambito culturale, peraltro pressoché sconosciuto proprio al mondo della cultura.

Tutela del bene campana (Relatore mons. Federico Pellegrini – Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiatici della Diocesi di Brescia)
Significato antropologico del suono delle campane (Relatore prof. Luca Fiocchi – Presidente della Federazione Campanari Bergamaschi)
Fusione delle campane e patrimonio campanario di Bagolino (Relatore Luigi Festoni – Tecnico campanario)
Sistemi di suono delle campane e rapporto della campana con la storia del territorio (Relatore prof. Luca Fiocchi)
Rapporto del mondo campanario con gli enti pubblici e religiosi (relatore prof. Luca Fiocchi)
Associazionismo campanario bresciano (Relatore Renzo Spalenza – Presidente Federazione Bresciana Campanari – con altri contributi)
Divulgazione e formazione dei giovani: costruire l'eredità (relatore prof. Luca Fiocchi)

Coordinatore del convegno e del dibattito il dott. Luca Ferremi, Presidente dell'Associazione Culturale Habitar in sta terra di Bagolino, organizzatrice del convegno e delle manifestazioni collegate; ospite e promotore della manifestazione con Habitar in sta terra don Paolo Morbio e la Parrocchia di San Giorgio.

Nel corso della manifestazione si sono tenuti vari concerti di campane, sia sul campanile della Chiesa di San Giorgio che sul castello di campane mobili Grassmayr, suonate a corda e a tastiera dai campanari bresciani e bergamaschi delle rispettive federazioni.

Molto gradite al pubblico anche perché insolite, le dimostrazioni di suono delle campananine bergamasche, specie di xilofono a vetri o metallo di tradizione locale, suonate dai campanari bergamaschi Massimo Ziliani, bresciano di adozione, e dai giovanissimi Andrea di Sarnico e Tommaso di Alzano Lombardo.

Come sempre rilevantissimo il ruolo del volontariato nell'organizzazione e gestione di attività sociali a vario titolo, senza il cui contributo di progettazione, impegno e lavoro il nostro Paese sarebbe al collasso.
Anche in questa circostanza il convegno e le manifestazioni inerenti sono state possibili grazie alla gratuità del lavoro manuale e intellettuale dell' Associazione Culturale Habitar in sta terra di Bagolino; della Federazione Campanari Bergamaschi e della Federazione Bresciana Campanari; dei relatori del convegno Mons. Federico Pellegrini, Prof. Luca Fiocchi, Luigi Festoni, Renzo Spalenza; della Parrocchia di San Giorgio che ha ospitato il convegno; delle signore Adriana, Adalgisa, Anna, Marì che hanno cucinato per gli ospiti; di Luigi che ha organizzato il parcheggio; di Davide tecnico del suono e delle luci; di Luigi Festoni e Massimo Ziliani per la consulenza e il lavoro in campanile; della ditta Festoni di Coccaglio che ha prestato il castello di campane mobili Grassmayr, della ditta Caré Mario che le ha trasportate e dell'Acqua Maniva che le ha custodite: e forse sarà tralasciato qualcuno che ci perdonerà per la dimenticanza.

Soddisfazione per l'esito dell'iniziativa, la prima del genere in provincia di Brescia, e temerariamente organizzata ai suoi confini da un gruppo di ostinati cultori del patrimonio di storia e cultura della propria comunità, a cui va il riconoscimento per aver colto il significato e il valore dell'arte campanaria e della sua tradizione.

Il tema delle campane, dell'arte campanaria e delle tradizioni collegate sarà ripreso il 18 LUGLIO con la MOSTRA DOCUMENTARIA E FOTOGRAFICA presso la CASA MUSEO HABITAR IN STA TERRA a Bagolino.

Ma non sarà annunciata “.. voce ministralis et sonitu campanorum ..” come avveniva nei tempi antichi, cioè dalla voce dei banditori e dal suono delle campane.
Basterà ricordare questo appunto e prenderne nota: la mostra sarà aperta dal 18 luglio al 23 agosto.
La visita della Casa Museo e della mostra è gratuita.
Non mancate.

Marisa Viviani

Nelle foto di Luciano Saia: Campanari  bresciani nel campanile di San Giorgio - Relatori del convegno: da sx Luca Fiocchi, mons. Federico Pellegrini, Luca Ferremi - Campanari alle campane mobili Grassmayr - Concerto di campanine dei campanari bergamaschi -




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