07 Giugno 2015, 07.30
Vobarno
Animali

Braccato dai cani

di val.

Ferito, con lacerazioni e fratture, un maschio di capriolo è stato rinvenuto nel greto del torrente che attraversa la riserva naturale del Parto della Noce, sulle montagne di Vobarno. Non è sopravvissuto


L’animale è stato trovato da un escursionista nei giorni scorsi, recuperato e portato in paese a Vobarno nell’ambulatorio del dottor Cristian Colombo, il veterinario che per altro si occupa anche della conduzione della riserva stessa.

Il dottore ha prestato le prime cure, ma le ferite causate da una probabile caduta dalle rocce si sono dimostrate letali.
Lesioni che interessavano in modo evidente la coscia posteriore destra ed il cranio dell’animale, che per di più aveva la febbre.
Condizioni piuttosto critiche che in poco tempo ne hanno causato il decesso.

La vicenda è stata prontamente segnalata agli uomini del servizio Ittico Venatorio della Provincia, che non hanno potuto far altro che prendere in consegna l’animale per lo smaltimento.

Nel tentativo di ricostruire quello che poteva essere successo, si è saputo che il giorno precedente al ritrovamento del capriolo ferito nella zona si era presentato un cacciatore in cerca del suo segugio.
Non è da escludere, quindi, anzi è probabile, che a causare la caduta del capriolo dalle rocce nel torrente, un maschio di circa tre anni fino a quel momento in ottime condizioni fisiche, sia stata proprio una muta di cani.

Capita troppo spesso,
anche quando le femmine stanno allevando i propri cuccioli, che seguaci di Diana poco attenti alla preservazione della specie e senza scrupoli si diano a questa forma proibita di caccia.

E se le Guardie li trovano?
«Li devono cogliere col capriolo nel bagagliaio dell’auto perché le conseguenze possano essere importanti – ci dicono gli esperti -. Per la muta dei cani lanciata fuori tempo la multa prevista è di soli 30 euro».

Altra causa della caduta dalle rocce
e quindi della morte del capriolo potrebbe essere il combattimento con i maschi rivali per la difesa del territorio. Un’alternativa che però appare assai meno probabile.




Commenti:
ID58429 - 07/06/2015 08:51:20 - (Diogene) -

Suicidio?Smaltito nel freezer ?

ID58430 - 07/06/2015 09:30:20 - (Tc) - ...

''ghe' semper qualche engnorantu'( per non dir di peggio...) che gira coi ca' quand che sa pel mia''...tanto se gli va bene si portano a casa un capriolo e se gli va male una irrisoria multa e se gli va malissimo una multa un po' piu' salata...il confine tra onesto cacciatore e disonesto bracconiere in casi come questi e' moolto sottile...

ID58433 - 07/06/2015 14:04:01 - (carmilla) - Che tristezza...

Spero che molto presto per bracconieri e cacciatori finisca questa bella vita fatta d'impunita e crudeltà

ID58448 - 08/06/2015 10:43:43 - (punto) - capiset mia......

bisogna addestrare i cuccioli di segugio,365 giorni all'anno.......quando faranno un legge ad hoc per questa infrazione con il ritiro del tesserino venatorio per 5 anni il problema si risolverà,siccome ai vertici dei comprensori ci sono questi pseudo bracconieri travestiti da cacciatori messi li dalle associazioni venatorie sarà sempre la solita storia.....tu copri me,io copro te....tipo roma capitale.... e chi ci rimette,sempre gli onesti seguaci di diana......cacciatori la caccia e' in declino per le leggi sbagliate e per chi e' al comando......ricordatevelo!!!! per un pettirosso 2500 euro di multa e la fedina penale sporca,per un cervo una semplice amministrativa e un reintegro del capo abbattuto!!!!chi ha orecchie per intendere intenda.......

ID58551 - 16/06/2015 09:18:00 - (Filippo Grumi) - chiacchiere da bar

Che sia colpa dei cacciatori un'ipotesi..come tante. basta leggere qui sotto.Un cucciolo di capriolo stato salvato da un agricoltore prima che fosse sbranato da un branco di cani randagi nel Parco Majella. Da quanto si apprende dall'Ansa, l'agricoltore stava coltivando il suo orto quando ha visto un branco di cani randagi che inseguiva un capriolo chiaramente zoppicante. L'uomo, dopo essere riuscito a mettere in fuga i cani ha riparato l'animale laddove si era rifugiato, fino all'arrivo dei soccorsi da lui avvisati. L'animale aveva una frattura scomposta allarto posteriore destro con evidenti lacerazioni presumibilmente causate dai morsi dei cani. A seguito degli esami effettuati non sono state riscontrate ferite da arma da fuoco, da lacci o traumi automobilistici.

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