Condino in lutto per Regina

Tante maternità dentro una sola casa sono difficili se non impossibili da raccontare.
La donna, originaria di Brione come lo era il compianto marito, è morta ieri l’altro all’età di 85 anni.
Lunedi pomeriggio il funerale, nella chiesa arcipretale di Santa Maria a Condino.

Alla fine degli anni ‘50 la famiglia Faccini (anche a seguito di un incendio alla propria casa) si era trasferita da Brione a Condino: prima in via Cadorna e poi nel vicino quartiere di Carino. Su quel conoide, dislocato alla periferia sud del paese, più che una casa i Faccini con il trascorrere degli anni hanno poi realizzato un condominio.

Quinto Faccini era un uomo tutto d’un pezzo e dotato di una umanità a dir poco unica: prima nella benemerita Arma carabinieri.
Si era congedato in giovane età per allevare quella numerosa squadra lavorando, dal lunedì al sabato, in galleria e poi in segheria. In quegli anni il capofamiglia era persino riuscito a dotarsi di una nuova moto Vespa: “impossibile farli salire tutti, ma due per volta sì” era solito ripetere il signor Quinto.

“Al momento di andare a scuola, a tavola o alla messa domenicale, per quell’esercito di bambini era un vero e proprio passamano di cartelle, piatti e indumenti. Nessun problema circa taglia e libri tanto erano di età ravvicinata“, era solito ripetere all’epoca l’allora reverendo curato di Brione don Alessandro Tasin.

Nei confronti di tutti quei bambini, comunque, mai nessuna differenza (al di la dei cappelli ramati) da parte dei genitori.
Distinguerli e chiamarli per nome per i coniugi Faccini era una prassi normalissima: Adelio, Silvano, Narciso, Luigi, Pasquale, Danilo, Ottavio, Elena, Romano, Martino, Marco, Roberto e Maria.

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Tag

Vedi anche