La Repubblica e le polemiche

Si commemora la nascita della nazione, proprio come avviene in molti altri Paesi. Vi è tuttavia una differenza: se i francesi si preparano con orgoglio a ricordare la presa della Bastiglia ogni 14 luglio e gli americani, ancora più patriottici, festeggiano la loro indipendenza del 4 luglio con grande spirito di consapevolezza; noi italiani, come sempre, siamo un popolo diviso.

Ogni anno, in vista della parata militare per commemorare la Festa della Repubblica, non mancano le polemiche su quanto viene organizzato, il budget, le partecipazioni, gli ospiti e la natura della manifestazione. La prima parata militare avvenne nel 1948 proprio in via dei Fori Imperiali a Roma, dove si svolge tutt'oggi. Così, ogni anno la cerimonia viene celebrata attraverso la deposizione della corona d'alloro al milite ignoto dell'altare della patria e la sfilata delle forze armate.

In Italia, tale manifestazione è stata più volte sospesa: nel 1963 fu cancellata per le precarie condizioni di salute di Papa Giovanni XXIII; nel 1976, in seguito al terremoto del Friuli, l'allora ministro della difesa Forlani comunicò pubblicamente che la parata era sospesa affinchè le Forze armate aiutassero i friulani in loco. Nel 2012, anno del disastro in Emilia, la parata si svolse come al solito, nonostante le molte richieste di annullamento, stavolta con una dedica speciale ai terremotati. Nel 2013 il consueto rituale venne ridotto e reso più sobrio, per motivi di austerità e per manifestare vicinanza nei confronti degli italiani in difficoltà.

Non sorprenderebbe dunque se, anche quest'anno, una volta che le cifre spese per la parata saranno rese pubbliche, gli italiani esprimessero polemiche e perplessità a riguardo. Perché siamo fatti così, da sempre, e, sullo sfondo della commemorazione della nostra libertà intravediamo le ombre della storia, piuttosto che le luci, contagiati dal dilagante e crescente morbo della sfiducia del popolo nei confronti delle istituzioni.