I Giorni della Vecchia

Fin dai tempi più antichi, Marzo è stato un giorno antipatico per tutte le popolazione la cui sussistenza era inevitabilmente legata al clima.
Tutti i proverbi e i modi di dire della tradizione accusano Marzo di avere un brutto carattere, a causa della sua indecisione meteorologica, che sembra lo faccia apposta.

Con il terzo mese del calendario arrivano i primi segni della fine dell'inverno, i primi germogli, i fiori e le giornate tiepide, ma l'esperienza contadina sa che di Marzo pazzo bisogna sempre diffidare, perché, che sia a metà o alla fine, Marzo versa il suo veleno con freddi improvvisi, nevicate di un giorno e piogge varie.

Condizioni meteo che vengono comunemente definite come il “colpo di coda dell'inverno”.
Prepariamoci dunque a questo rimbalzo climatico, che tocca il suo apice con “i giorni della vecchia”.

Secondo l'antica leggenda, Marzo in principio aveva solo 28 giorni.
I contadini e i braccianti della terra non temevano l'ultimo mese dell'inverno, sicuri dell'arrivo della primavera e provati dalle temperature rigide di Dicembre, Gennaio e Febbraio, ormai passate.

Il fratello minore dell'inverno, sottovalutato e sminuito, decise allora di vendicarsi.
L'evento che convinse Marzo ad agire contro il tempo fu l'esclamazione sfacciata di una vecchia signora, che per tutto l'inverno aveva protetto i suoi agnellini dal freddo e dalle intemperie.
Quando arrivò il 28 marzo, l'anziana contadina esultò per la sua fine, offendendolo per le sue peripezie atmosferiche.

Fu così che marzo si offese e chiese ad Aprile tre giorni in prestito, in cui sfogare tutta la sua cattiveria con gelo, freddo e neve.
Si narra che in quei tre giorni insieme agli agnellini della vecchia, morirono anche tutti i germogli e i fiori neonati, rinsecchiti sotto ad un'inaspettata nevicata. Anche la vecchia scomparve tristemente: si prese la polmonite perché aveva dismesso gli abiti pesanti.

Ecco perché conviene prestare attenzione e diffidare dalle primavere precoci, per evitare che Marzo chieda un altro prestito e che “i giorni della vecchia” (o giorni imprestati) si allunghino a sei!