Da fine aprile attivo il Numero Unico Europeo d'emergenza 112

È stato presentato giovedì sera a Gavardo il nuovo Numero Unico Europeo (NUE) dell’emergenza 112, che da fine aprile anche nel territorio della provincia di Brescia convoglierà in una centrale unica tutti quattro numeri dell’emergenza: Arma dei Carabinieri (112), Polizia di Stato (113), Vigili del Fuoco (115), Emergenza Sanitaria (118).

A illustrare il nuovo sistema è stato il direttore generale dell’Areu (Azienda regionale Emergenza Urgenza), Alberto Zoli, affiancato dal dott. Claudio Mare, direttore del 118 di Brescia.

Il numero unico delle emergenze, istituito da una direttiva europea del 2014, è attivo da anni nella gran parte dei paesi europei. L’Italia anche in questo caso è fanalino di coda (le resistenze venivano principalmente delle due forze dell’ordine, Polizia e Carabinieri), ma per iniziativa dell’Areu il numero unico è entrato in funzione in Lombardia.

Il progetto è stato avviato nel giugno del 2010 a Varese dove è stato attivato il primo Call Center 112 ed è stato esteso alla provincia di Como nel luglio 2012, alle province di Monza Brianza e Lecco nell’ottobre dello stesso anno e il 6 novembre a Bergamo per un totale di oltre 3.700.000 abitanti. Ad essi si è aggiunta dal 3 dicembre 2013 la provincia di Milano, col secondo Call Center 112 lombardo. per altri tre milioni di abitanti.

La restante parte della regione fa riferimento al Call Center di Brescia, attivato il 17 dicembre scorso, che compre già le aree di Cremona, Lodi, Pavia mentre sono ancora da includere le province di Mantova, Sondrio e Brescia.

Sul territorio di Brescia il 112 sarà attivato entro la fine di aprile di quest’anno e l’intero territorio regionale sarà coperto entro giugno.
Le altre centrale non spariscono, ma diventeranno di secondo livello. La centrale unica, completamente digitalizzata, ha il compito di identificare il chiamante e di filtrare le chiamate inappropriate e di girarle alle centrali operative.

"Più della metà delle chiamate ai numeri di emergenza sono inappropriate – ha detto Zoli – (ci sono chiamate partite per errore, altre false, scherzi, bambini che giocano, ecc.) quindi l’operazione di filtro fa risparmiare tempo alle centrali operative".

Ha poi illustrato cinque punti di forza del numero unico (requisiti fra l’altro richiesti della direttiva europea): consente un maggior coordinamento fra tutte le forze; è gratuito; è un sistema in grado di dialogare con i disabili tramite sms, consenti un dialogo multilingue (grazie a una centrale operativa di traduttori che serve tutta Italia); consente la localizzazione e anche l’immediata identificazione del chiamante se effettuata da una telefono fisso.

La localizzazione del chiamante è più difficile se la chiamata parte da un cellulare (circa l’80% delle chiamate di emergenza). In questo caso si riesce a identificare la zona della cella telefonica da dove si collega il cellulare.
Ma la tecnologia viene incontro a questo.

È stata creata infatti una App (applicazione per smartphone), scaricabile gratuitamente, che permette di effettuare chiamate di emergenza e inviare contemporaneamente la posizione esatta del chiamante alle centrali del NUE 112 in Lombardia tramite il sistema satellitare GPS.

L'app “112 WHERE ARE U” è in grado di dialogare con il sistema operativo delle centrali pubbliche 112, i Call Center NUE 112 della Lombardia, e permette una localizzazione puntuale anche nei casi in cui il chiamante non è in grado di fornire dati precisi sulla sua posizione.

L’invito di Zoli è quello di scaricarla sui propri smartphone, attivarla, registrarsi e metterla sulla prima schermata del proprio cellulare, per essere pronta da usare in caso di necessità.

Il numero unico 112 si sta diffondendo anche in altre regioni d’Italia (Lazio, Trentino Alto Adige) e l’Areu Lombardo sta fornendo consulenze a varie regioni.