10 Gennaio 2015, 10.00
Gavardo
Tempi

Tricolori gavardesi

di EnneEmme

La bandiera dovrebbe indicare il simbolo del vivere collettivo, l’orgoglio nazionale, un destino comune, una comunità viva, fiera dei propri valori e cosciente della propria storia


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“Chi rispetta la bandiera da piccolo, la saprà difendere anche da grande” scriveva Edmondo de Amicis nel celebre libro “Cuore”.
In realtà oggi gli unici momenti nei quali i “piccoli” volgono lo sguardo al tricolore e hanno a che fare con esso rimangono durante le partite di un mondiale di calcio.

Il mito della bandiera e il senso della patria scema ogni giorno di più e se per fortuna ci siamo lasciati alle spalle gli anni in cui alla bandiera si guardava con senso di militarismo patriottico oggi, dovremmo guardare a quella con senso orgoglioso di appartenenza.

La bandiera è lo specchio di una comunità.
Laddove compare issata e pulita essa riflette l’orgoglio di fare parte della nazione di cui essa porta i colori, se sfilacciata e scolorita simboleggia la disgregazione del tessuto sociale e la mancanza di simboli identitari.

Gavardo se la cava bene.
Cominciando dal centro del paese si può notare come sventolino sontuose la bandiera italiana, europea e lombarda nella piazza del comune. Issate e lucide anche quelle della scuola materna Giovanni Quarena e delle scuole primarie di Soprazocco e Sopraponte.
In ottime condizioni anche il tricolore delle scuole elementari e medie di Gavardo. Presso la casa degli alpini, in località Monticello, non compare alcuna bandiera sull’asta verde al centro del cortile.
Stessa sorte per la bandiera accanto al monumento in ricordo dei caduti della seconda guerra mondiale, all’esterno del cimitero di Soprazocco.

I tricolori, seppur di piccole dimensioni, sventolano accanto all’ancora in ricordo dei caduti del mare dopo il ponte che immette alla rotonda per Sopraponte, presso quello in onore degli artiglieri all’esterno delle scuole medie e in memoria dell’alpino Giuseppe Giacobelli, di fronte alla scuola materna Quarena.

Non si hanno tracce di bandiere né all’ospedale di Gavardo né, a sorpresa, nella stazione dei carabinieri, dove l’asta è rimasta orfana del tricolore.
Presente invece sulla rotonda vicina alla caserma, accanto al monumento in ricordo delle vittime di Nassirya.

Scolorita e penzolante quella in onore dei caduti di Sopraponte, non lontano dal cimitero.
Nitida e in bella mostra la bandiera della sezione della fanfara “Valchiese”.

Un plauso va alle fonderie Mora che nello spazio antistante agli uffici ha inserito un enorme e visibilissimo tricolore.
Un’azione che testimonia come anche le aziende e privati cittadini possano tenere vivi i simboli che caratterizzano una comunità.




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