Adottata la variante ubanistica per Nozza

Nozza di Vestone, tra le polemiche si adotta la variante urbanistica che realizzerà la «rotonda del cimitero» in via Tita Secchi, legata alla costruzione di nuovi spazi commerciali al posto di un’ex officina.

Un’approvazione all’unanimità, ma con l’uscita dall’aula del segretario comunale (prima della discussione, perchè la moglie è consigliere della Cpf 80, cooperativa sul cui terreno si realizzeranno in parte sia la rotonda che i parcheggi pubblici), e dell’intero gruppo di minoranza (Luigi Bianchi, Grazia Bendotti, Alvaro Busi, Paola Dusi e Francesco Leali, usciti prima del voto in quanto soci della Cooperativa stessa).

Si tratta di un’adozione di variante urbanistica a procedura semplificata, che disciplinerà anche la viabilità del luogo, oggi pericoloso perché senza marciapiede.
Qui la società Scaiole, come spiega il sindaco Emanuele Corli ha presentato un piano particolareggiato di riconversione di un’area produttiva in area commerciale, e ora nel Piano si inserisce, sia la nuova rotonda a spese del provato che i parcheggi pubblici, «tutte opere che migliorano la situazione attuale». ma il Consiglio si è di fatto spaccato tra «assenti» e presenti.

Il nodo del contendere sta nel contenzioso tra la Cpf 80 (che dal come sarà realizzata la rotonda, con passaggi altrui sul suo terreno, si sente defraudata di diritti) e il Comune, convinto di agire nell’interesse della collettività. Per questo, mentre sull’altro lato nasce il nuovo edificio commerciale, sul proprio lato della strada la Cpf 80 non realizzerà più nulla.
«L’adozione del piano particolareggiato - dice il sindaco - vedrà la riconversione del complesso esistente così che l’immobile, ormai fatiscente, abbia un utilizzo non commerciale e non produttivo, intervento migliorativo per Nozza».

Dall’attuale volumetria di 17.100 metri cubi si passa a 10.670: «Il privato pagherà la rotonda, quasi tutta sul suo terreno; e a lato cimitero si realizzerà un parcheggio pubblico, mentre anche il parcheggio privato avrà uso pubblico. E il privato cederà al Comune gratuitamente 28mila metri quadri al di là del fiume Chiese».
Alla fine, il «sì» è unanime, ma con la minoranza in attesa fuori dalla porta, e con una Cooperativa che sceglie di «chiamarsi fuori».

M.P.

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