Zenone Veronese e la Valle Sabbia

Sino ad ora quasi tutti gli storici che l'hanno approfondito sono stati tratti in inganno dal titolo, nel senso che lo ritenevano un registro della Confraternita della Madonna attiva già nel 1500 nella chiesa parrocchiale di Forno d'Ono.
Io stesso mi ero avvicinato a questa interpretazione, seppur in forma dubitativa. Dopo parecchi anni ho voluto però vederci chiaro ed ora il dubbio è sciolto definitivamente in modo chiaro con diversa indicazione.

Analizzando attentamente il contenuto del registro ho avuto una prima sorpresa: i nomi delle persone partecipanti agli incontri ed alla vita della Confraternita sono esclusivamente di famiglie residenti ad Ono (il nome "Ono Degno" è stato assunto solo nella seconda metà del 1800) nel 1500 e nel 1600.

Ed ancora.
I religiosi citati nelle diverse delibere o "decisioni" sono quelli della parrocchia di Ono, pur essendo pienamente attiva, già a partire dai primi anni del 1500, la parrocchia di forno d'Ono.

Non è mai successo che le Confraternite di una parrocchia si siano rivolte per le incombenze religiose ad un'altra parrocchia e per di più, nel caso di Forno, posta in altro comune.
Infine, la risposta al dubbio e la conferma che le annotazioni del registro si riferiscono alla Confraternita, o "Scola della Madonna" eretta nella parrocchiale di Ono, vengono dalla precisa espressione che le rendite ed i "carichi" economici riguardano «la Scola Madona qui di Ono».

La conclusione così è del tutto evidente.
La «Fraternita» o Confraternita citata non è quella dell'abitato di Forno d'Ono bensì quella dei "magistri" e delle maestranze presso il forno fusorio di Ono, allora importante impianto siderurgico situato ai limiti dell'abitato di Forno d'Ono, ma da sempre proprietà del comune di Ono e gestito da agiate famiglie di quel paese.

La dizione «del forno e ho» riguarda il forno fusorio di Ono e non l'abitato con il medesimo nome.
Scorrendo le delibere e le annotazioni che si susseguono si scoprono i nomi degli artisti chiamati dalla Confraternita prima per abbellire l'altare dedicato alla Vergine e poi per intervenire su tutta la chiesa parrocchiale di Ono.

Purtroppo i rifacimenti settecenteschi, con una nuova completa decorazione che le ha dato una mirabile unità stilistica, hanno cancellato quasi tutti i contributi artistici precedenti.
In particolare è andato perduto un intervento assai importante, precisamente l'apporto del grande pittore Zenone Veronese nato a Verona nel 1484, morto presumibilmente intorno al 1554, attivo a Salò dal1512 dove ha abitato pochi anni, uno dei "principi" tra gli artisti attivi in quel periodo in Riviera. La sua presenza ad Ono è ben documentata.

A partire dal 9 gennaio 1535 si susseguono pagamenti a «Zeno depentor abita nel borgo di Salò» per la realizzazione di una tavola con la Vergine da porre all'altare della Confraternita.
Sino ad ora si conosceva l'attività in Valle Sabbia di Zenone Veronese per la bellissima tela di San Rocco della parrocchiale di Barghe, dipinta quasi certamente nel 1541.

Ora sappiamo di sue opere ad Ono, allora importante comunità che controllava gran parte delle attività legate alla lavorazione del ferro del forno fusorio e delle fucine ubicate a fondovalle, sul torrente Degnone.

Ono fu uno dei pochi comuni che tassavano la popolazione in modo assai leggero, quasi solo simbolico, appunto perché disponeva di copiose risorse che gli permettevano anche di far riferimento ad artisti di qualità e di soddisfare un sano orgoglio artistico.

Purtroppo le opere di Zenone Veronese nella chiesa di Ono sono andate perdute, ma rimane, nelle annotazioni citate, una importante pista per "rileggere" in veste nuova la storia architettonica e pittorica della chiesa parrocchiale di Ono dal 1527 al 1635 e per approfondire ulteriormente i legami artistici fra la Valle Sabbia e Salò allora centro dinamico perché "capitale della Riviera".

Alfredo Bonomi

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