07 Novembre 2014, 12.32
Gavardo
Lettere

Centrali e democrazia

di Marco Piccoli

Preg.mo Signor Direttore, mi consenta di esprimere qualche breve pensiero sul tema della “centrale a biomassa” di Gavardo, ampiamente trattato sulle pagine del Suo giornale


Ebbene, questa vicenda (e non solo questa) rappresenta plasticamente quanto (poco) sia valorizzata la partecipazione democratica alla vita civica.
L’Amministrazione comunale, nella persona del Sindaco, infatti, ha annunciato, con uno scarno comunicato stampa, la decisione di “sospendere” la realizzazione del progetto energetico milionario. Motivi? Sconosciuti.

Dalla scorsa primavera, moltissimi cittadini, di ogni schieramento, chiedevano conto ai politici locali delle loro intenzioni, dei costi e benefici, dell’impatto ambientale… Risposte? La centrale si fa perché è cosa buona e giusta. Chi non la vuole è solo mosso da spirito di contrapposizione e dalla intenzione di continuare la campagna elettorale.

La mobilitazione si è fatta dunque forma.
Raccolti autorevoli pareri tecnico-scientifici sul concreto progetto nel frattempo pubblicato sul sito del Comune, si è data (e si sta dando) voce a parecchie centinaia di pensieri contrari.
E, pochi giorni fa, il clamoroso annuncio-retromarcia dell’Amministrazione.

Cosa resta di questa triste storia?
La politica nostrana avrebbe certamente potuto esprimere un’apprezzabile autocritica sulla scelta e, sedendosi al tavolo della pubblica discussione, prendere atto con trasparenza, quanto meno, di qualche errore valutativo.
Per contro, così come non era stato fin dall’inizio palesemente condiviso il progetto, analogamente lo stesso viene ritirato senza dare alla cittadinanza compiuta spiegazione.

Forse solo interpellanze ed interrogazioni consiliari permetteranno di provocare qualche risposta, ben ponderata nella punteggiatura, e comunque al riparo da pubbliche assemblee.
Insomma, una democrazia ridotta a pura decisione: di fare e disfare.

Ma la politica del fare (e del disfare) deve necessariamente sacrificare e ignorare la politica del partecipare?
Efficienza e partecipazione sono dimensioni inconciliabili anche in un’amministrazione locale?

Non sono un sostenitore dell’assemblearismo permanente, ma di certo, affinché la Comunità non sia solo un mero riferimento topografico, è necessario alimentare senza sosta un rapporto di reciprocità dialettica tra la politica e la cittadinanza.
Questo ridarebbe dignità anche alla scheda elettorale mediante la quale poniamo, più o meno convintamente, la nostra fiducia in una persona chiamata a rappresentarci.

Dovremmo ricordare -e aiutare nell’impresa della memoria chi è portato a rimuovere il concetto- che il nostro voto non rappresenta un definitivo trasferimento di potere, ma una mera concessione pro tempore. In altri termini, con il voto non ci spogliamo per cinque anni di qualsiasi facoltà mentale ma conserviamo intatto il nostro diritto-dovere di esprimere pensieri, apprezzamenti, censure, domande, analisi e “persino” di riunirci con altri per elaborare progetti, indirizzi e percorsi di cittadinanza attiva, a sostegno o in dissenso che sia dalla maggioranza politica di turno.

L’agire responsabile in politica è l’azione consapevole del proprio limite che si apre al giudizio di un altro e lo esige” scrive M. Nicoletti in “la politica e il male” (ed. Morcelliana).

Ignorare questo principio, significa svuotare di sostanza la democrazia.
La politica diviene così continua amplificazione del meccanismo delegatorio in forza del quale esercitare il potere senza doverne rendere conto per l’intera durata del mandato elettorale.

Purtroppo, in questo modo, il discorso sui fini è sottratto al dibattito, al confronto, alla meditata valutazione della sensibilità civica. E’ concesso solo uno sterile discorso sui mezzi, per lo stretto indispensabile, nelle aule consiliari.
Nulla di illegale, certo, ma molto di triste e distruttivo per una Comunità che, nel lungo periodo, evidenzierà profonde fratture o, nella migliore delle ipotesi, diventerà indifferente a se stessa, alla propria storia, alla direzione del proprio cammino: al discorso sui fini.

Avv. Marco Piccoli (già consigliere del Comune di Gavardo)




Commenti:
ID51709 - 07/11/2014 13:45:20 - (PETER72) - In sintesi

Prima si sarebbe costruita la centrale perche' questo era "politicamente corretto" anche se tutti a ragione dicevano che non era giusto farlo; ora invece non si costruisce piu' la centrale ma solo percbe' adesso e' "politicamente corretto" non costruirla, non certo perche non sia giusto il costruirla. La politica in questo caso ha dovuto cambiare idea solo perche' il brontolio della massa era diventato troppo forte, magari si riuscisse a fare lo stesso in altri contesti

ID51710 - 07/11/2014 14:34:36 - (ROBIN) -

mi trovo in sintonia con il pensiero sopra espresso!!!aggiungo che il cittadino dovrebbe essere veramente parte attiva della politica. il cittadino deve poter decidere anche con REFERENDUM su questioni critiche!!! ok, caro assessore, ti ho dato il mio voto, sì, ma posso anche pensarla diversamente su alcuni punti??quindi, potrei esprimere la mia idea anche dopo il voto su nuove questioni che si sono aperte???o devo aspettare altri 5 anni??

ID51711 - 07/11/2014 14:44:02 - (ROBIN) - meno leaders e più partrecipazione.

(tu caro elettore, per esempio, lo volevi o no il patto del nazzareno? prima del voto mi si dice non accordi col condannato berlusconi? ero molto entusiasta, si cambiava davvero...ma poi, dopo il voto,devo subire tutto ciò???come???...quali erano i patti con gli elettori prima???...perchè si deve tradire la fiducia degli elettori,perchè mi prendi per i fondelli??? DOVE STA LA COERENZA, L’ONESTA’?? perchè non posso con un referendum partecipativo esprimere un mio giudizio su tutto ciò, ..o facciamo che decidi tu e il condannato per il bene dell'italia??

ID51712 - 07/11/2014 14:53:41 - (Aldo Vaglia) -

Chissa' se e' proprio questione di Democrazia o di interpretazione della Democrazia? Alla definizione citata nell'articolo: "l'azione consapevole del proprio limite che si apre al giudizio di un altro e lo esige", preferisco quanto ha sostenuto Zagrebelsky nel suo intervento a Torino dal titolo "democrazia formale e sostanziale"; riprendendo alcuni concetti chiave di Bobbio sulla "democrazia minima" (Tutti devono poter partecipare direttamente o indirettamente alle decisioni collettive...le decisioni collettive devono essere prese a maggioranza), ha confermato che questi due semplici concetti escludono che una democrazia diretta possa sostituirsi ad una democrazia rappresentativa, una democrazia diretta puo' essere solo un'utile integrazione.

ID51713 - 07/11/2014 14:55:06 - (sonio.a) -

l'Europa che ce lo chiede!e renzusconi obbedisce!

ID51718 - 07/11/2014 15:50:52 - (Aldo Vaglia) -

Torniamo alla centrale. Tutti siamo contro il bruciare, ma l'uomo non e' ancora riuscito a sostituire il fuoco. Tutto cio' che brucia contiene carbonio e idrogeno e la combustione con l'ossigeno produce anidride carbonica e acqua. Se si potesse bruciare solo idrogeno l'effetto serra non sarebbe piu' un problema. L'idrogeno non si trova pero' libero sulla terra e a produrlo si forma ancora CO2. Visto che non si puo' fare a meno di bruciare (per il momento)e' meno dannoso per l'atmosfera bruciare vegetali che nel ricrescere consumano CO2 che bruciare idrocarburi. Comperare energia all'estero per non affrontare i problemi della produzione e' quanto fa il nostro paese da oltre 30anni. E' un puro processo NYMBY collettivo. I comitati che in varie forme partecipano a questo processo sono animati da buona fede, ma non tengono conto che anche a star seduti a scrivere sui propri PC, tablet, telefonini, hanno bisogno di energia e se non la ricavano da fonti rinnovabili

ID51719 - 07/11/2014 16:04:38 - (Aldo Vaglia) - continua

sono costretti a comperarla da fonti che non si sa quali siano. Cosi' al complesso Nymby, si aggiunge quello dello struzzo. L'87 per cento delle opere malviste, da politica e comitati riguardano la produzione di energia elettrica ed in particolare le tecnologie Green. Tra queste le centrali a biomassa sono le prime rifiutate, ben 111 progetti su un totale di 336 opere bloccate. Non se la cavano meglio l'idroelettrico, il solare, il vento, il geotermico che per avere concessioni devono attendere dagli 8 ai 10 anni. Poi ci si chiede perche' non s'investe in Italia e perche' non vengono ad investire le multinazionali?

ID51722 - 07/11/2014 16:59:32 - (olati) - olati

Caro Aldo..finalmente una voce concreta..realista in mezzo a tante chiacchjere. I problemi vanno risolti e non solo criticati...Troppa gente vuole la moglie ubriaca e la botte piena..e cosi fuori dalle alpi anche se non perfette le cose vanno avanti mentre da noi si chiacchera ...si chiacchera ...si aspetta e spera....olati

ID51723 - 07/11/2014 17:33:35 - (Venturellimario) - Marchese del grillo

Come sempre, leggermente spocchioso il sig. SindacoRende bene l'idea della risposta nel celebre filmIo so io, voi non siete un cazzo.

ID51738 - 07/11/2014 21:27:18 - (sissy) -

Carissimo Aldo Vaglia, a Gavardo non vogliamo risolvere il problema energetico dell'Italia o equiparare la stessa al resto dell'Europa, ma nella nostra realt locale abbiamo detto no alla centrale a biomassa per le ragioni gi ampiamente illustrate nella conferenza fatta a suo tempo a Gavardo, non da persone ignoranti, nel senso incompetenti, ma da illustri competenti in materia, E il comitato GAIA non ha solo smontato il progetto in itinere ma ha offerto alternative come la centrale idroelettrica (Gavardo ricordo che sorge sul fiume Chiese, se poi servono 8/10 anni per ottenere le concessioni.... questo tema doveva essere affrontato dal governo Berlusconi (non era una delle sue promesse? aveva anche istituito il ministro delle semplificazioni - Calderoli ... altri soldi buttati). Quindi il punto che le realt locali devono ormai arrangiarsi per risolvere problemi che dall'alto non hanno avuto voglia e non hanno tutt'ora voglia di risolvere, E qui mi fermo.

ID51749 - 08/11/2014 00:30:29 - (ROBIN) - detti stradetti male..

io ho una cantina sempre rifornita e porto mia moglie fuori a bere!! basta organizzarsi bene senza porsi limiti....notte!! :)

ID51762 - 08/11/2014 13:07:28 - (RIFLETTO) - RIFLETTO

Le riflessioni dell'Avv.to Piccoli evidenziano, con esempi concreti, quale sia l'importanza di un confronto democratico che, se negato, allontana la partecipazione, con il risultato che il bene comune rischia di essere mal gestito, a tutela di interessi privati, con la presunzione di non dover rendere conto a nessuno del proprio operato.C'è l'assoluto bisogno di trasparenza, di condivisione, di fiducia e di degna rappresentanza, per tornare a credere nelle istituzioni.

ID51763 - 08/11/2014 13:30:58 - (Capitano) - Standing ovation per la lettera di Marco Piccoli

appoggio pieno agli abitanti di Gavardo che non hanno voluto questo progetto che li avrebbe fatti retrocedere all'era pre-industraile. Poi pare di capire che proposte alternative ci sono e ci siano state da parte dei comitati.. Quindi di cosa stiamo parlando? Del fatto che una centrale che brucia biomassa non sia stata costruita perchènon sostenibile economicamente e ambientalmente? Ma grazie a Dio!

ID51772 - 08/11/2014 21:46:46 - (Leretico) - La democrazia diretta

Chissà come mai quando c'è da fermare un'opera salta fuori, magicamente, la democrazia diretta, spacciata guarda caso per lo strumento principe per la gestione di problematiche dei territori. Ma poi, quando le acque si calmano e si è soddisfatto il desiderio NYMBY, ossia l'energia fatela a casa vostra perché da noi sporca e non vogliamo che qualche corrotto ne approfitti (notare che i corrotti sono sempre nelle file degli altri), bene allora si torna a volere la democrazia rappresentativa, perché stanca meno. Semplifico: quando ci toccano il giardino invochiamo la democrazia diretta, quando non abbiamo tempo per approfondire lasciamo ai politici e alla rappresentanza il compito di tutelarci. Sappiamo però perfettamente che se per ogni opera che si vuol realizzare si dovesse procedere con lo strumento della democrazia diretta sarebbe impossibile qualsiasi realizzazione. Fate conto poi che bisognerebbe votare

ID51773 - 08/11/2014 22:03:21 - (Leretico) - continua

ogni giorno almeno 5 o 6 volte: impossibile. Mi chiedo allora e chiedo al signor Piccoli: ma la maggioranza che ha votato il sindaco di Gavardo non lo ha eletto forse democraticamente? Non esprime il sindaco la volontà di una maggioranza? Perché dovrebbe essere non democratico l'atto di un sindaco eletto democraticamente? Se la democrazia funzionasse come Piccoli vorrebbe quando dice: "il nostro voto non rappresenta un definitivo trasferimento di potere, ma una mera concessione pro tempore", ci sarebbe una tale confusione da rendere impossibile il funzionamento, già mediocre, della cosa pubblica. E non è questione di spegnere il cervello dopo il voto, ma è una questione pratica essenziale e molto semplice: la democrazia rappresentativa prevede che ci sia un modo per raggiungere una decisione e quindi un'azione concreta conseguente. Detto questo, è chiaro che le minoranze invochino la democrazia diretta,

ID51774 - 08/11/2014 22:14:17 - (Leretico) - continua

ma lo fanno perché intendono mettere in difficoltà la maggioranza attraverso la creazione di altrettante maggioranze, sebbene temporanee, che mettano in difficoltà chi detiene in quel momento il potere. Tutto diviene strumentale a questo obiettivo di parte, tanto da nasconderlo sotto le vesti dei comitati di turno, qualsiasi sia l'oggetto delle richieste di quest'ultimi. Ma è forse questo fare il bene di una comunità? Non credo proprio, visto che alla fine, e accadrà anche a Gavardo, la centrale non si farà e nessuna centrale si farà mai più. Perché d'altronde non dovremmo aspettarci che altri comitati sorgano per bloccare le idee e i progetti che verranno proposti da quei comitati che ora sono vincenti? Ricordo che i NIMBY sono una categoria trasversale, sfruttata sempre dalle minoranze di turno, per scopi non pratici ma politici. La soluzione? Rispettare la democrazia rappresentativa.

ID51781 - 09/11/2014 00:09:06 - (Valle) - no Leretico

Il progetto della centrale di Gavardo era un progetto quantomeno mediocre. Antieconomico e con uno spreco di energia ingiustificabiie. Doveva passare senza che nessuno dicesse niente?

ID51783 - 09/11/2014 08:24:34 - (maxbel74) -

Come al solito NO, NEL MIO GIARDINO!!!!Italiani continuate a comportarvi cosi e continuate a lamentarvi.

ID51784 - 09/11/2014 08:26:22 - (maxbel74) - NO, NEL MIO GIARDINO!!!!

Come al solito, ecco la versione NO TAV gavardese.Italiani continuate cosi e continuate a lamentarvi.

ID51785 - 09/11/2014 08:26:42 - (maxbel74) - no, nel mio giardino

Come al solito, ecco la versione NO TAV gavardese.Italiani continuate cosi e continuate a lamentarvi.

ID51786 - 09/11/2014 10:22:26 - (Capitano) - diciamo che l'atto di eleggere qualcuno è come un matrimonio

anche se poi il matrimonio ti dovebbe impengnare per tutta la vita..Ora, se ho sposato qualcuno non vuol dire che io sia sempre d'accordo con le sue decisioni e quindi su questioni importanti è giusto che ci sia dialogo, consultazione. Questa non deve esserci sempre e su tutto.. Per esempio: se vado al supemercato a comprare delle uova non ti chiamo al telefono per chiederti quale marca comprare. Tuttavia se dovessi comprare un'automobile nuova credo che sarei il primo a consultare il mio partner per chiedere cosa ne pensa. Magari lui/lei potrebbe anche farmi notare che una mercedes è sovradimensionata rispetto all'uso che ne farei e che ha costi di gestione molto elevati (lasciamo perdere aspetti ecologici :). Potrebbe anche propormi delle alternative valide. Per concludere: questo modello decisionale può essere trasferito per la gestione della cosa pubblica? Non bisogna andare lontano. In Svizzera funziona così da anni!

ID51790 - 09/11/2014 12:41:42 - (Dru) -

alcune decisioni hanno ambiti di competenza diversi: se devo decidere di adoperare la bomba atomica spero che a decidere di farlo non sia un gruppo nato spontaneamente pro pace o pro guerra, ci vuole chi sa determinare con una probabile certezza i pro e i contro risultanti da questa decisione e che non sia inquinato pregiudizialmente da ideologie di sorta. Chi scrive che una centrale spreca energia, sorta per produrla, non sa di cosa parla, sarebbe come sostenere che il sole va spento perché brucia...L'aspetto politico: se il movimentismo nasce sull'onda del "salviamo la terra dall'uomo", allora è la terra e è l'uomo che il movimentismo non ha compreso. L'uomo è tecnico e la terra è, da esso, trasformata e in trasformazione.

ID51791 - 09/11/2014 15:05:30 - (sissy) - a tutti

Io non faccio parte di nessun comitato pro o contro la centrale a biomassa, non mi esprimo pro o contro qualsiasi movimento politico gavardese, parlo semplicemente da cittadina gavardese, e se ci fosse in carica anche un sindaco di altra parte politica, dico NO alla centrale a biomassa. Ipotizziamo che questo forum sia un referendum: il mio voto sarebbe un bel NO. Solo da cittadina che difende l'aria del suo paese. Non a caso Brescia la citt con il pi alto tasso di tumori in Italia, se tutti dicessero No a tutte le cose che inquinano non saremmo a questo punto. E mi fa arrabbiare molto che in tutte queste discussioni si tiri sempre in ballo la politica dove, in alcune scelte si dovrebbe escluderla e guardare oltre.

ID51792 - 09/11/2014 15:11:44 - (Valle) - siamo nel 2014

Qualcuno non si è ancora accorto. È come tenere acceso un falò in giardino per tutto l'anno per cuocere ogni tanto qualche salamina. OK perfetto, almeno non ti accusano di sindrome non nel mio giardino. Complimenti

ID51793 - 09/11/2014 16:24:03 - (Dru) - mi faccia capire Valle...

Perché? con la centrale intendevano fare la festa dell'Unità? In quanto nel mio immaginario la centrale, a differenza del falò nel prato, brucia legna (scarti) per ricavarne energia elettrica e non per fare salamine... Uno ha lo scopo di produrre energia, l'altro salamine.

ID51794 - 09/11/2014 16:24:37 - (Dru) -

ben cotte, mi raccomando...

ID51796 - 09/11/2014 16:53:15 - (robvi) - Ben detto Valle

Quando si parla di energia, sono tutti esperti, salvo non sapere che il mondo (quello occidentale in particolare) non ha bisogno di energia, ma deve imparare ad usare bene quella che c'è.2 precisazioni:a) la legna di cui si sarebbe cibata la centrale di Gavardo non era "scarto"b) l'energia elettrica prodotta non serviva assolutamente a niente, se non a venderla (e l'acquirente, ne avrebbe comunque sprecato almeno il 70%).Traduzione per Dru: se uno ha il colesterolo alto, è bene che la pianti di chiedere salamine ben cotte

ID51797 - 09/11/2014 17:29:19 - (Leretico) - A Valle e Sissy

Nessuno aveva dubbio che a Gavardo ci fossero persone contro alcune opere pensate per produrre energia. Vedrete che insorgeranno, come peraltro ho già scritto, altri, e diversi, quando arriveranno le proposte e i progetti di quelli che hanno fatto proposte alternative. C'è chi è contro le centrali a biomassa perché inquinano e puzzano, chi è contro quelle idroelettriche perché rovinano il paessaggio e cementificano i corsi d'acqua, c'é chi è contro gli inceniritori perché fanno venire il cancro e chi è contro la neve perché quando cade provoca disagi alla circolazione. Poi c'è chi è contro a prescindere perché sa che così facendo guadagna qualche consenso, un gruppo di facinorosi bastian contrari non si nega a nessuno. Stranamente le stesse persone vogliono però avere l'acqua corrente in casa, l'elettricità e tutte quelle comodità di una vita normale e moderna.

ID51798 - 09/11/2014 17:38:26 - (Leretico) - continua

Mi dispiace, le due cose non si conciliano ed è arrogante pretenderlo. A me non interessa qui discutere se la centrale pensata per Gavardo fosse o no mediocre, molto probabilmente lo era. E penso addirittura che sia giusto volerla migliorare. Non credo invece nello strumento politico che è stato utilizzato e mi sembra ambiguo e scorretto il discorso di chi invoca la democrazia diretta tratteggiandola come la panacea quando invece è solo strumento di pressione poliica che se ne infischia del problema di turno perché persegue obiettivi diversi. La scienza è un'altra cosa. Come un'altra cosa è la Svizzera rispetto all'Italia. Le due realtà non possono essere paragonate in termini di civiltà politica. E se si dicesse che la Svizzera ha avuto il suffragio universale (voto anche alle donne) solo dal 1971, come la si dovrebbe giudicare dal punto di vista democratico? Ai Capitano l'ardua risposta.

ID51799 - 09/11/2014 17:51:17 - (Leretico) - continua

Per aiutare a capire cosa intendo: sappiate che in Svizzera il voto alle donne fu impedito proprio attraverso la democrazia diretta. Votavano infatti sull'estensione del voto all'altra metà del cielo solo gli uomini, che per grande senso di civiltà, ovviamente, per 50 anni dopo la prima presentazione di una legge per il suffragio alle donne, votarono in ogni occasione contro. Immaginiamoci poi tutte quelle norme come la pena di morte e altri argomenti decisivi: si vogliono forse lasciare alla democrazia diretta? Si vuole forse dire che razzismo, xenefobismo, Nimbismo debbano prevalere sui fondamentali principi di libertà e democrazia? E l'energia è forse un tema che deve essere lasciato alle fazioni irrazionali e ascientifiche che innervano i movimenti egoistici del ventunesimo secolo, senza nulla lasciare al buon senso e alla lungimiranza del saggio? Forse è meglio meditare di più e non supportare gli egoismi tipo Sissy.

ID51800 - 09/11/2014 18:07:42 - (Valle) - Cogenerazione

La centrale di Gavardo era pensata per produrre energia elettrica calore. L'errore macroscopico della centrale era il mancato utilizzo del calore. Il 90% era destinato ad essere disperso. Dal mio personale punto di vista questo e' inaccettabile. Se la centrale fossa stata dimensionata correttamente e ci fosse stata questa opposizione alla realizzazione potrei concordare con chi dice che si vuole botte piena e moglie ubriaca. Ma questo mi sembra un caso molto diverso.

ID51804 - 09/11/2014 21:47:05 - (Capitano) - Vedi Leretico, se ci fosse stata la democrazia svizzera (semi-diretta)

avremmo potuto riproporre a cadenza di ogni nuova legislatura un referendum per il ritorno al nucleare, per esempio. Ed avermmo magari evitato il discorso sulla centrale a biomassa (anche se sarebbe stato un peccato.. è bello discutere con chi ha opinioni diverse :).. Grazie alla democrazia-diretta esercitata in Svizzera perlopiù tramite referendum, gli svizzeri hanno recentemente votato per la regolazione del flusso migratorio (mentre qua la Lega son 20 anni che fa proclami), se adottare un tetto massimo agli stipendi dei supermanager (non passato) o il 30 novembre prossimo se rimpatriare parte dell'oro detenuto all'estero o se far pagare più tasse ai super ricchi non residenti. L'unico tra i "fondamentali principi di libertà e democrazia" non dovrebbe essere proprio l'esercizio della democrazia (dal greco démos: popolo e cràtos: potere)? Soprattutto oggi, mi vien da dire, che di gente saggia al governo non v'è ombra.

ID51811 - 10/11/2014 10:17:17 - (olati) - olati

comunita' "SHALOM" di palazzolo......invito tutti a leggere e meditare l'articolo sul giornale di Brescia di oggi 10 novembre con riferimento alle denunce nei confronti dei collaboratori di questa comunita' perch trovo molte analogie con i denuncianti di Gavardo in merito alle iniziative di chi lavora per il paese..olati

ID51812 - 10/11/2014 15:14:00 - (sonia.c) - cosa c'entra quella storia?

io in quella faccenda ci vedo una "pedagogia dela papina" di stile fascistoide ,che ha mostrato tutti suoi limiti !e non sono certo "dicerie". bisogna anche tenere conto che, TUTTE le comunità e i luoghi dove l'umanità è costretta a vivere a stretto contatto (anche le prigionie gli orfanatrofi,le case di cura e i ricoveri per anziani)sono micromondi "altamente a rischio" .negarlo a priori è assurdo.

ID51813 - 10/11/2014 15:20:02 - (sonia.c) - tornando all'articolo..

il signor Piccoli,ha evidenziato una scarsa comunicazione tra l'amministarzione e i suoi cittadini che condivido(per quello che ho potuto capire) sul resto ,sono con leretico.e il fatto che una persona che parla con lingua diritta e chiaramente come lui,non venga compresa dai più,la dice lunga su questa famosa difficoltà di comunicazione ..mi sembra un problema davvero universale e non solo ,"comunale".

ID51814 - 10/11/2014 15:33:18 - (sonia.c) - si caro olati..c'è davvero da rifletterci..

ma come? cercando di uscire dai soliti schemi mentali.credere che sia sta chiusa SOLO per invidia o magari,per rancore ideologico -politico,è uno schema rigido che non aiuta a capire e riflettere su tante altre cause ,importantissime...chiuso il discorso shalom.

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