27 Ottobre 2014, 07.53
Odolo
Amministrazioni

Un milione per la Vrenda

di Redazione

Un milione di euro, perché il torrente di casa, arteria da sempre vitale per l’industria di Odolo, possa tornare ad avere un ruolo da primadonna anche oggi
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Legno di castagno per ponticello e balaustre, pietre recuperate in loco per delimitare i passaggi, per i gradini e gli elementi d’arredo… «Un recupero urbanistico a chilometro zero» per dirla con le parole della dottoressa Lombardi che si è occupata del progetto.

Una realizzazione che ha anche il merito di coniugare le esigenze di sicurezza idraulica del torrente con quelle naturalistiche. In mezzo al parco, infatti, un avvallamento permetterà da una parte di gestire le piene della Vrenda e allo stesso tempo creerà un preziosissimo ecosistema da zona umida.

Stiamo parlando del parco “Al Vrenda”, ultimo tassello (per ora) di un’opera di riqualificazione urbana del torrente di casa a Odolo, cominciata nel 2011 e costata fino a oggi un milione di euro.
Il taglio inaugurale del nastro è avvenuto sabato scorso. Presenti per l’occasione, fra gli altri, il sindaco Fausto Cassetti e il presidente della Comunità montana Giovanmaria Flocchini.

«Il primo lotto ha riguardato la zona della Selva, dove inizia il paese e dove abbiamo realizzato un bacino che fa da area di deposito e sedimentazione dei detriti che il torrente trascina a valle» ha ricordato il indaco Fausto Cassetti ripercorrendo le fasi dell’impegno suo e dei suoi collaboratori  -. Poi è stata la volta della passeggiata lungo fiume di via Ere, che vorremmo completare congiungendola a Cagnatico. Entro pochi mesi verrà anche completato il progetto privato della fucina di via Ere, che darà una dimensione più completa a quella zona, facendola definitivamente uscire da un cono d’ombra che certo non merita».

L’intera operazione è stata possibile grazie ad una “cordata” formata dagli odolesi stessi, che hanno messo a disposizione le loro proprietà, da Provincia di Brescia, Comunità montana di Valle Sabbia, Fondazione Cariplo e da un’azienda privata, la Oms Saleri.

«E’ la dimostrazione che quando ci sono le volontà e quando c’è collaborazione fra enti pubblici e privati, le cose si possono ancora fare – ha detto Flocchini -. Complimenti a Odolo per questo esempio, importante per tutti».

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Per completezza, trascriviamo integralmente il discorso del sindaco Fausto Cassetti.

Buongiorno,
ringrazio tutti voi per la vostra presenza, ringrazio in particolare il presidente della Comunità Montana di ValleSabbia Giovanmaria Flocchini per essere presente.
Nei discorsi si usano espressioni evocative e retoriche, spesso altisonanti e spesso eccessive; tuttavia dire che il Vrenda è il cuore di Odolo, che il Vrenda è la spina dorsale del nostro paese, e che intorno al Vrenda prende vita la nostra storia non è affatto una iperbole.

Proprio qui sorgeva un micro distretto artigianale delle Fucine, in uno spazio ristretto il torrente azionava i magli di ben quattro laboratori:
- La fucina di sopra in via San Lorenzo di Egidio Pasini
- La fucina sopra la cascata di Alessio Pasini dove abbiamo ricavato un parcheggio e riportato alla luce alcuni elementi architettonici vecchi di oltre trecento anni.
 -La fucina di sotto, dove ci troviamo adesso, dove lavorava Desiderio Leali che l'aveva ottenuta dalla famiglia della moglie la Signora Lina Pasini.
- infine la Fucina di Carlo Pasini e Pasino Pasini, figli di Nicola nato nel 1840.

Questa storia vi verrà raccontata più tardi quando ci trasferiremo al Cinema per la presentazione del libro "El puti de la stanga".
E' un volume molto interessante che l'Amministrazione Comunale ha voluto presentare in questa giornata e che regalerà a tutte le famiglie e che vorremmo fosse nelle librerie di tutte le nostre case, perché il nostro compito è anche quello di tramandare la nostra storia e di ricordare la nostra identità. Sapere da dove veniamo, quali sacrifici sono stati compiuti è di grande aiuto per tutti, oggi più che mai.

Nel 1952 queste quattro fucine si fondono nella IRO , e nasce il primo laminatoio proprio sotto la cascata, dove si producevano i diametri del 6 e dell'8.
Ecco la nostra storia, l'evoluzione della fucina in piccolo laboratorio proto-industriale che diviene poi grande industria negli anni sessanta col trasferimento di queste attività in via Brescia.

Devo dire pubblicamente grazie a tante persone, la mia squadra prima di tutto, che mi aiuta e supporta in tutte le scelte, Franco, Milly, Roberto, Giulia, Luca e Mariagrazia.
Ringrazio le famiglie Pasini e la società Iro che ci hanno donato gratuitamente queste aree: sono gesti di altruismo importanti che vanno sottolineati.
Ringrazio la dottoressa Lombardi che inviteremo poi a dire qualcosa in più su quest'opera, lei è stata la prima a sostenere l'idea dal punto di vista operativo.
Grazie alla ditta incaricata dei lavori, la Pavoni Spa e al Signor Fabio che ha lavorato con puntualità e precisione.
Grazie alla Società OMS Saleri che ha voluto attraverso una significativa sponsorizzazione privata, trasmettere il significato di presenza e appartenenza al territorio dove produce.

Ringraziare è importante ma è altrettanto importante raccontare ai cittadini quanto è costato questo importante intervento.
Di questi tempi dar conto di come vengono spesi i soldi pubblici è necessario. E occorre farlo con chiarezza.

RIQUALIFICAZIONE TORRENTE VRENDA
al 23/10/2014

• Impresa Gasparini € 51.000,00 .
• Impresa Pavoni € 425.000,00 (c'è ancora un residuo da pagare e lo faremo presto)
• Studio progettazione Lombardi € 81.000,00
• Caratterizzazione Vrenda € 15.000,00
Totale 572.000,00

• Contributo Comunità'montana € 50.400,00
• Contributo provincia di Brescia € 40.000,00
• Contributo socO.M.S. €100.000,00
• Contributo Fondazione Cariplo € 28.000,00 + in arrivo € 217.000,00 -
Totale   435.400,00

PROGETTO GLOBALE € 1.000.000.00
CONTRIBUTO FONDAZIONE PARI AL 55% € 550.000,00
CONTRIBUTI DA PRIVATI € 100.000,00 (O.m.S.)
CONTRIBUTI DA ENTI € 90.000,00
CARICO ENTE € 260.000,00

Il parco pubblico "al Vrenda" che oggi inauguriamo è il completamento dell'opera di riqualificazione urbana del nostro torrente che abbiamo intrapreso nel 2011.

Il primo lotto è quello che riguarda la zona della Selva, dove comincia il paese, dove abbiamo realizzato un bacino che fa da area di deposito e sedimentazione dei detriti che il torrente trascina a valle; poi abbiamo realizzato la bella passeggiata lungo fiume di via Ere, che vorremmo completare congiungendola a Cagnatico e per questo abbiamo trovato proprio in questi giorni l'accordo con la Famiglia Oliva.

Entro pochi mesi verrà anche completato il progetto privato della fucina di via Ere che darà una dimensione più completa a quella zona, facendola definitivamente uscire da un cono d'ombra che certo non merita.
Volevamo con questo progetto ottenere il duplice risultato di sistemare i luoghi da&unto di vista ambientale e allo stesso tempo renderli disponibili agli Odolesi.

La gestione dell'ambiente a Odolo è stata nel tempo disinvolta, ma fare adesso processo al passato sarebbe inutile e soprattutto sterile.
Erano tempi diversi, erano gli anni cinquanta, i nostri padri uscivano dalla Guerra che aveva distrutto ed impoverito la Nazione intera.
La natura , abbinata all'ingegno e alla voglia di lavorare della nostra gente, era l'unica risorsa.
E questa risorsa è stata sfruttata e spesso offesa. Credo senza consapevolezza.

Oggi questa consapevolezza c'è, oggi sappiamo perfettamente quanto l'ambiente sia un bene prezioso e limitato: oggi non possiamo più permetterci di consumare, di distruggere o di rovinare; oggi non possiamo più sbagliare.
E allora siamo oggi in questo luogo a consegnare agli Odolesi un'area pubblica nuova che ci auguriamo venga tenuta con cura e frequentata con amore.

Un luogo che vuole diventare momento di avvicinamento alla natura, in questo scorcio davvero suggestivo, sapendo che questa natura ha determinato le vicende umane di un intero paese.

Grazie
Viva Odolo, viva gli Odolesi e viva il parco Al Vrenda.

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Commenti:
ID51440 - 27/10/2014 18:05:35 - (Giacomino) - Una bella notizia

ogni tanto ci vogliono

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