08 Ottobre 2014, 06.42
Provincia
Punti di vista

Vandana Shiva, come Oscar Giannino?

di Aldo Vaglia

Vanta titoli che non  possiede, spaccia  Master per Dottorati,  è laureata in filosofia e non in fisica; è il duro attacco del giornale americano “New Yorker” alla passionaria indiana della lotta agli OGM. Dipinta come una ciarlatana non scientifica


L’articolo, firmato da Michel Specter, mette in difficoltà lo stesso direttore, David Remnick, che interviene per specificare che il giornale più “Liberal” americano non ha sposato la causa delle multinazionali del seme, ma continua ad essere il punto di riferimento di un dibattito scientifico che dà voce alle varie posizioni.

I rumor d’oltre oceano spingono anche il quotidiano la Repubblica, generalmente schierato contro gli Ogm, a sentire le due campane: oltre alla stessa Vandana Shiva e Carlo Petrini accaniti oppositori degli Ogm prendono posizione i due autorevoli scienziati italiani, la senatrice a vita Elena Cattaneo e il prof. Umberto Veronesi, che ne sostengono la validità 

Nell’intervista di Federico Rampini la stessa Vandana Shiva si difende: «Affermazioni disoneste, Io spina nel fianco dell’industria Ogm. Vogliono screditarmi, ma continuo a lottare».

Risponde Elena Cattaneo:
«Si continuano ad ignorare 15 anni di ricerche scientifiche e non ci sono evidenze sugli effetti dannosi degli organismi geneticamente modificati.
Vandana Shiva non è una vera scienziata, le sue critiche sono vaghe e fuori luogo… Esprimo inquietudine per il fatto che 40 mila aziende agricole, molte delle quali vorrebbero coltivare sia biologico sia Ogm, in piena libertà e sicurezza, si trovino costrette a chiudere ogni anno in Italia.
La Coldiretti contraria agli Ogm vende e usa mangimi Ogm…C’è qualcosa di profondo che non va nel nostro paese».

La vicenda degli Ogm è paradigmatica. Come lo sono il caso Stamina, la sperimentazione animale, i vaccini etc.
È la perdita del senso di cosa è “vero in modo accertabile”.
La scienza cerca prove i partiti cercano voti.

Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e Terra Madre, replica alla Cattaneo con: «Le multinazionali non sono trasparenti, è un diritto dei popoli opporsi ai semi geneticamente modificati…Anche gli scienziati sono divisi sugli Ogm. Ecco perché all’Italia conviene dire di NO».

Per L’oncologo Umberto Veronesi, l’uso in agricoltura previene le malattie e in futuro permetterà di sfamare un mondo in cui saremo sempre più numerosi.
«Veronesi assassino, così dicevano i cartelli con cui mi accolse un drappello di manifestanti quando ero ministro della sanità …di fronte al mio stupore i miei collaboratori mi spiegarono che l’accusa era dovuta alle posizioni che avevo preso il giorno prima a favore della genetica in agricoltura».

Si può invocare a gran voce da parte degli oppositori il sacrosanto principio di precauzione, ma non si può nell’Italia cialtrona e pilatesca impedire la ricerca e la sperimentazione e nominare quale esperta scientifica dell’Expo l’attivista politica Vandana Shiva.

Questa considerazione che il nostro paese ha per la scienza è tra le prime cause della sua decadenza.




Commenti:
ID50474 - 08/10/2014 10:27:57 - (Giacomino) - La scienza cerca prove

e aggiungo io pensa al futuro, i politicanti cercano solo consenso per avere voti e del futuro dei popoli non importa loro niente. Il prof.Veronesi non parla certo a vanvera.

ID50475 - 08/10/2014 10:29:49 - (Dru) - Sono d'accordo

Ma questo vale in tutti i campi, in modo particolare vale nel campo politico. Sperimentare significa, nel suo profondo, provare e provare significa, nel suo profondo, modificare, cambiare, innovare, se l'esperimento dice si, se la prova dice si, se dall'ipotesi si conferma, attraverso l'esperimento, la tesi fondata sull'ipotesi. Ma cosa di tutto questo rischia il suo fallimento, anzi il suo annichilimento ? Facile, tutto ciò che prima dell'esperimento aveva il diritto di puntare i suoi piedi contro la sperimentazione perché non vuole assolutamente che essa metta in discussione il suo dominio. Ogni rifiuto dell'uomo tecnico è definibile in due uomini, l'uomo conservatore e l'uomo imbecille. L'uomo conservatore è quell'uomo che ho appena indicato sopra, nemico del progresso, nemico perché il progresso é il suo fallimento, e quest'uomo ha qualche motivo concreto per temerlo. Ma poi c'é l'uomo imbecille ( o folle)

ID50476 - 08/10/2014 10:36:03 - (Dru) - L'uomo imbecille...

..é l'uomo che fa gli interessi dell'uomo conservatore, che è il suo principale nemico, non ha esso nemici più pericolosi, è quindi l'uomo che sempre inconsapevolmente si vuole male, in quanto se non lo fosse, se fosse consapevole, diverrebbe inevitabilmente l'uomo progressista e tecnico, ma non lo vuole essere per il solo gusto di essere imbecille.

ID50481 - 08/10/2014 10:55:41 - (Dru) - Oggi in Italia contro la sperimentazione

.., vi sono uomini imbecilli, quelli che ascoltano le sirene degli uomini conservatori, e uomini conservatori che, per il loro sacrosanto interesse, riducono l'uomo tecnico a farsa, e destinano le sorti della tecnica a maghi e stregoni, si da ridurla ad un feticcio. Ma non mi preoccuperei più di tanto, oggi in Italia siamo in una fase di crisi profonda e la crisi è anima e motore della sperimentazione.

ID50515 - 08/10/2014 23:40:49 - (DODECA) -

se ci affidiamo agli ogm e alle multinazionali che li producono in pochi decenni sarà vietato anche farso l'orto in casa senza sementi approvate

ID50529 - 09/10/2014 11:40:26 - (Leretico) - Eppur si muove

Si sa che eccitare le passioni smuove le masse, ragionare provoca dispetto. Così come è difficile la sperimentazione e l'innovazione, tanto è facile fare appello alle emozioni e alle passioni per bloccarne gli effetti benefici. Vagheggiare un mondo naturale intoccato, puro, immacolato è il mito di chi, avendo la pancia piena, vuole cancellare l'immagine del porcilaio, e puzza connessa, che non si addice, orrore, alla finezza di ciò ha appena mangiato (forse non sanno costoro che il maiale puzza?). Per chi si confronta con i problemi del mondo, questo appello alla paura suona come l'estremo rimedio di chi non può o non sa usare il chilo e mezzo di sostanza cerebrale di cui è stranamente dotato se non per riempire invano il vano cranico. Insomma per sport, per passeggio. La scienza, che alcuni problemi li vuole risolvere, deve subire, come le successe con Galileo 500 anni or sono. Noi rispondiam come lui: Eppur si muove.

ID50540 - 09/10/2014 16:28:59 - (sonia.c) - caro leretico..

la scienza avrà anche ragione ma, noi come posiamo fidarci dele ragioni delle multinazionali..o meglio:dei loro interessi?questo problema c'è anche nela discusione contro i vaccini..come possiamo fidarci di questa umanità manipolatrice dei nostri interessi?ciao

ID50543 - 09/10/2014 18:45:51 - (Aldo Vaglia) - Per sonia.c

Il principio di precauzione e' sacrosanto. Tu chiedi pero' un'altra cosa: "come possiamo fidarci delle multinazionali sia sui vaccini etc...?" La risposta e' semplice: solo la sperimentazione puo' garantirci contro le manipolazioni e le truffe! Il problema dell'Italia non e' percio' l'applicazione del principio cautelativo, ma la proibizione, per questioni puramente politiche e ideologiche,della sperimentazione.

ID50544 - 09/10/2014 19:16:27 - (sonia.c) - grazie Aldo della risposta.

sono ignorantissima sull'argomento ..so solo che la gente si lamenta...ciao.

ID50650 - 12/10/2014 22:07:22 - (Leretico) - Le multinazionali non sono la scienza

Le multinazionali usano la scienza per trarne profitto, e posso immaginare che non la usino o vogliano usare quando ne deriverebbe loro una perdita. Ma le multinazionali non sono la scienza. E non fidarsene è lecito. La scienza è altro, è disciplina con metodo sperimentale in senso stretto. Le garanzie vengono dal seguire rigorosamente il metodo e nella trasparenza sui passaggi seguiti, in modo che essi possano essere soggetti a critica e a falsificazione. Chi vuole confondere le acque pro domo sua cerca di confondere i due piani facendo di tutta l'erba un fascio. Il coltello può tagliare il pane oppure uccidere un uomo, chi usa il coltello è responsabile dei fini che persegue, non il coltello. Non credo che limitando i coltelli ci possano essere meno omicidi.

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