I perchè della piantagione gavardese

Chi è in grado di dare una risposta batta un colpo, avevamo chiesto. Il «colpo» è arrivato, vibrato dall'assessore all'Ecologia Aldo Micheli che in una lettera al direttore spiega la scelta della piantagione di via Doneghe.

---

Spettabile Redazione,
scrivo per dare qualche elemento informativo al simpatico lettore che, su questo sito web, esprime grande stupore per quanto ha visto a Sopraponte di Gavardo, nei pressi della rotonda del ponte dei Marinai, a Doneghe.
Il lettore, spero non anonimo, non riesce proprio a capacitarsi dell’insolito fatto, a suo giudizio privo di logica ed anche un po’ misterioso, che, in un angolo di Gavardo sia stata messa a dimora della vegetazione.

Perbacco, il cittadino non deve abitare a Gavardo, altrimenti dovrebbe essersi accorto che l’Amministrazione Comunale, in questi ultimi anni, è intervenuta con frequenza ed in molti angoli del paese e delle frazioni mettendo a dimora nuovi alberi, siepi e fiori, in parcheggi, viali, giardini ed aiuole, (unica eccezione le due rotatorie al ponte dei marinai, di competenza della Provincia e sulle quali il Comune proprio non riesce ad intervenire!).
In alcuni casi è dovuta anche intervenire rifacendo realizzazioni recenti, in conseguenza di atti vandalici che li avevano vanificati.

L’intervento di cui si parla, uno dei molti realizzati in questi anni, riguarda un “ridente” prato incolto residuale, di circa 500 metri quadrati sotto la scarpata della provinciale per Vallio Terme, normalmente adibito ad abbandono abusivo di materiali vari con buon impegno degli addetti alla manutenzione per mantenerlo libero e pulito e dove, credo, pochi abbiano mai pensato di sostare (è invece piacevole sostare nell’altro appezzamento libero adiacente, oppure in riva al fiume sull’altro lato della strada). L’intervento è stato pensato come schermo dalla strada e come continuazione dei boschi che coprono la collina sovrastante.

Si tratta di 480 piante e arbusti da rimboschimento, Querce, Bagolari, Carpini e Frassini, oltre ad Alberi di Giuda e Viburni, con un sesto d’impianto di circa uno ogni metro/metro e mezzo; tale densità è dovuta al fatto che è fisiologica una moria nei primi anni d’impianto, pur in presenza di attente cure colturali, mentre il telo antivegetativo serve a ridurne la manutenzione.
I suggerimenti, non polemici, credo che possano essere sempre ben accetti, e posso immaginare che il verde sarebbe utile e gradito in tante altre aree, ma credo comunque che l’Amministrazione Comunale abbia da intervenire prioritariamente nelle aree in sua proprietà.

Distinti saluti
Aldo Micheli assessore all’Ambiente ed all’Ecologia del Comune di Gavardo

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Vedi anche