Ad Anfo coi carèi

Ieri pomeriggio le antiche contrade di Anfo, località posta sulle rive dell’Eridio, erano festosamente animate dalla suggestiva parata degli storici «carèi», una slitta in legno dotata di quattro piccole ruote.
L’attesa sfilata, organizzata dalla Pro Loco di Anfo, in collaborazione con Associazione Legno-Identità, si è snodata dal locale campo sportivo per raggiungere, prima la vecchia sede municipale - dove i partecipanti hanno provveduto a collocare sui loro «carèi» fieno, legname e masserizie varie, cove si usava un tempo - per poi dipanarsi lungo le vie del borgo lacustre, fiancheggiando la strada provinciale del Caffaro e concludersi nel Piazzale del Comune nuovo, con la tradizionale serata gastronomica a base di spiedo e polenta .

Alla parata hanno partecipato oltre venti equipaggi muniti di altrettanti «carèi» regolamentari, cioè carretti in legno robusto e leggero del peso variabile dai 20 ai 26 chilogrammi.
Oltre a questo gruppo, hanno preso parte alla festa persone di ogni età che per l’occasione indossavano indumenti e costumi legati alla tradizione contadina. Da segnalare che il decano della manifestazione, Gino Zecchini, ha coinvolto l’intero nucleo familiare: la figlia Mara, il genero e la nipote Caterina, oltre all’asina Giselda, che ha riscosso l’attenzione di curiosi e turisti.

La sagra della «carelàa» riporta alla luce il profondo legame della gente di Anfo con la propria storia, una storia fatta di sacrifici e tanta fatica, perché – come evidenzia Giancarlo Melzani , presidente della locale Pro Loco – l’anfese dei tempi passati era costretto a vivere in una porzione di territorio poco fertile. Per questo, in sostituzione del tradizionale mulo, fu introdotto il «carèl», un mezzo adeguato alla forza di un montanaro e alla peculiarità del territorio.

Giancarlo Marchesi

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