Scontro a Caino, muore imprenditore di Gussago

«L’ho visto arrivare dritto verso di noi, non ci ha provato a fare quella curva e nemmeno a rallentare. Mi sono spostata il più possibile sulla destra e quando ci è venuto addosso eravamo praticamente fermi. Ma non è servito a niente».

Drammatico il racconto della donna alla guida della Captiva, il suv della Chevrolet contro il quale nel pomeriggio di ieri, a Caino, si è andato a schiantare perdendo la vita Gianfranco Travagliati, 63 anni compiuti a gennaio, motociclista di Gussago che abitava al civico 93 di via Sale.

Erano da poco passate le 16 quando l’uomo, in sella alla sua potente moto, una MV Agusta F4, stava scendendo in direzione di Nave lungo la Sp 237 del Caffaro, che attraversando Caino prende il nome di via Nazionale.
L’esatta dinamica dell’incidente è al vaglio dei carabinieri di Gardone Valtrompia, giunti sul posto con due pattuglie per i rilievi e per gestire il traffico.

Fuori dubbio è che una volta superato l’abitato di Caino, giunto alla curva che gira a destra anticipando il rettilineo dove c’è l’incrocio della Ibo Ondulati, il motociclista sia arrivato “lungo” e, invadendo l’opposta corsia di marcia, è finito addosso alla pesante autovettura sulla quale viaggiava una coppia di valtrumplini: lei di Gardone, 41 anni, lui di Nave.

Sull’asfalto nessun segno di frenata, tanto che è possibile ipotizzare che Gianfranco Travagliati abbia avuto un malore, oppure la motocicletta una noia meccanica.

L’urto è stato tremendo. Mentre il motociclista centrava lo spigolo anteriore sinistro dell’auto e si fermava in mezzo alla carreggiata dopo solo un paio di metri, la motocicletta è rimbalzata lungo la fiancata ed è scivolata un altro po’.
Subito è stato chiaro che le condizioni del ferito erano gravissime.

Il caso ha voluto che qualche istante dopo passasse di lì un’ambulanza, che poco prima aveva soccorso un altro motociclista scivolato per conto suo sulle “Coste”. Mai così tempestivi, dunque, i soccorsi.
Il tentativo di rianimazione è andato avanti anche dopo l’intervento dell’equipaggio di una “medicalizzata”, ma è stato tutto inutile.

Travagliati è probabilmente morto sul colpo.
Lungo l’arteria, piuttosto trafficata, senza una viabilità alternativa alla Provinciale, in entrambi i sensi di marcia si sono formate lunghe code di auto. Il traffico ha potuto riprendere a scorrere solo dopo le 19, in seguito alla rimozione dei mezzi incidentati.
La salma dello sfortunato motociclista è stata ricomposta all’obitorio dell’ospedale Civile di Brescia.

Capita spesso che quella curva sia teatro di incidenti, anche piuttosto gravi.
L’ultimo solo due settimane fa, quando un motociclista ha fatto tutto da solo, cadendo e rimbalzando da una parte all’altra della strada, senza però coinvolgere altri veicoli.
Una differenza che gli ha salvato la vita.

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