In volo a Verona per le ustioni in fonderia

Grave infortunio sul lavoro questo pomeriggio a Ponte Caffaro, ai danni di un operaio che stava lavorando nel reparto di fonderia della Ghidini Alluminium, l’azienda che da qualche tempo ha preso il posto della New Aluxal in via Concordia, fra il centro abitato della frazione bagossa ed il torrente Caffaro che poi scorre verso il Pian d’Oneda.
L’uomo, Agostino Baldracchi, cinquantaduenne residente a Creto di Pieve di Bono, secondo una prima ricostruzione fatta sentendo i colleghi di lavoro che sono accorsi immediatamente per aiutarlo, sarebbe rimasto incastrato fra il braccio di colata ed il forno contenente l’alluminio fuso che serviva per fondere maniglie, entrambi ad alta temperatura.
Una morsa infocata che gli avrebbe procurato ustioni di secondo e di terzo grado al torace, ad un braccio e sulla schiena. Il primo ad intervenire � stato un collega che stava lavorando l� vicino e che � riuscito a togliere la pressione dal macchinario che lo teneva incastrato, permettendo all’operaio di togliersi d’impaccio.

Poi sono arrivati gli altri: l’uomo si lamentava di forti dolori ed � sempre rimasto cosciente. Il 118 ha fatto immediatamente decollare da Borgo Trento l’eliambulanza. Dopo aver prestato le prime cure, il medico intervenuto sul posto ha deciso per il trasporto urgente via aerea fino al Centro per grandi ustionati di Verona. Inizialmente si era diffusa fra i colleghi la notizia che l’operaio avesse rimediato ustioni sul 50% del corpo.
Per fortuna le sue condizioni ai medici veronesi sono apparse meno gravi e la percentuale di pelle interessata sarebbe del 15% e l’operaio non sarebbe in pericolo di vita.

L’esatta dinamica dell’incidente � ad ogni modo al vaglio dei tecnici dello Psal, il Dipartimento di Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro, che per la Valle Sabbia ed il Garda ha sede a Vobarno.
E’ toccato loro di assumere l’incarico di indagare sull’infortunio accaduto a Ponte Caffaro, dopo che i carabinieri di Bagolino sono intervenuti con una pattuglia per “cristallizzare” la situazione.

“In quel posto un operaio non doveva esserci” ha assicurato Armando Saiani della Fiom che nel pomeriggio di ieri ha potuto far visita allo stabilimento nel quale lavorano una quarantina di operai.
“Secondo quanto siamo riusciti ad appurare � ha aggiunto -, ci dev’essere stato un problema con alcune fotocellule che nel registrare la presenza di un corpo estraneo avrebbero duvuto bloccare il movimento della macchina.
Una di quelle situazioni che rendono il lavoro insicuro e che accadono troppo spesso, senza che gli stessi operai provvedano a segnalarle”.

Per questa mattina � stata proclamata l’astensione dal lavoro dei lavoratori dell’azienda caffarese per quattro ore, con l’obiettivo di porre l’attenzione sullo stillicidio di incidenti, spesso gravissimi, che interessano senza soluzione di continuit� la nostra provincia. L’uomo, che vive nella piccola frazione di Pieve di Bono con la madre Gabriella, pensionata, prima di essere assunto alla Ghidini Alluminium lavorava alla Nicolini.

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