Trent'anni «Ai Rucc»

Comincia questo venerdì sera alle 20 e 30 con un incontro in biblioteca a Vobarno sul tema dei fenomeni di dipendenza vecchi e nuovi, e si chiuderà alla fine di settembre, la lunga serie di iniziative che porteranno la comunità terapeutica “Ai Rucc” a festeggiare i suoi primi trent’anni di vita.

La Comunità è nata nel 1984 per volere dell’allora curato di Vobarno don Raffaele Licini e la sua storia è costituita da impegno sociale, dedizione a persone che vivono momenti di difficoltà e tanto lavoro: quello dei soci dipendenti e volontari che hanno organizzato e diretto le attività, ma anche e soprattutto quello degli ospiti che si sono alternati in questi anni, circa trecento, con una percentuale di successo fra le più alte mai registrate per questo tipo di strutture.

Il problema a quei tempi era la droga.
La stessa sensibilità si attivo più tardi anche per altre dipendenze. Anno importante della storia della Comunità è il 1988, quando col contributo determinante dei soci e di molti volontari fu completata la “Casa della Comunità” in via Ronchi (di qui il nome Ai Rucc), attorno alla quale sorse l’anno successivo l’azienda agricola che ancora oggi costituisce la “palestra” nella quale ex tossicodipendenti ed ex alcolisti si allenano alla vita.

Si allevano mucche da latte per alimentare un piccolo, ma moderno caseificio; c’è una scuderia per l’allevamento dei cavalli completa di “stazione di monta naturale” accreditata dalla Regione; si crescono suini che servono per la produzione di pregiati ed apprezzati salumi.
Il lavoro stagionale porta ragazzi ed operatori ad impegnarsi anche in malga a Nudole, in Val Daone, e in una tenuta a San Felice del Benaco per la raccolta delle olive che il frantoio “Valtenesi” di Polpenazze trasforma in apprezzato extravergine.

I prodotti così realizzati vengono utilizzati per il consumo interno e venduti per il sostentamento delle attività.
Terreni e strutture sono diventate di proprietà della cooperativa a gennaio del 2013.
Una dozzina gli ospiti che si alternano nella struttura.

Tante le iniziative per festeggiare i trent’anni: venerdì sera l’incontro con Riccardo De Facci, vicepresidente del Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienza (Cnca).
Sabato le visite guidate ai luoghi di vita e di lavoro nella sede di via Ronchi e poi avanti festeggiando, con l’augurio che “Ai Rucc” continui ad essere l’occasione per molti di rifarsi una vita degna di essere vissuta.

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