12 Marzo 2014, 07.28
Idro
Terzo settore

Conoscenza lenta e graduale

di Sara Giuliana Panza

Non ricordo l’anno di inizio….so solo che eravamo a Barghe, con il personale della Cooperativa CoGeSS, e che il nostro primo incontro era stato un evento di formazione sulla corretta movimentazione alle persone con difficoltà


E’ iniziata così la mia collaborazione con questo servizio di cui, strada facendo, ho iniziato a conoscerne il vasto campo di applicazione ed intervento, la fitta trama di persone che ci ruotano attorno e i tanti utenti che ne usufruiscono.

Penso di non conoscere ancora tutto, so solo che, cammin facendo, ho avuto modo di seguire anche la realtà del Centro di Villanuova e ho potuto vivere e seguire lo spostamento del Centro di Barghe nel nuovo con sede in Idro.
Si è sempre trattato di una serie di accessi annuali in cui si concentravano richieste valutative e pratiche rispetto a problematiche interne.

Ma con l’anno 2013, grazie al contributo economico dell’associazione AIAS di Valle Sabbia e alla crescente richiesta dei famigliari degli utenti che accedono ai servizi offerti dalla Cooperativa, è iniziato un vero e proprio progetto di intervento riabilitativo.
Ci siamo incontrati in équipe con tutto il personale, sono emerse le principali necessità e da lì la valutazione dei singoli casi.
Abbiamo potuto iniziare un po’ di fisioterapia!!!!

Inizialmente, all’interno del Centro Diurno Disabili di Idro sono state stimate le necessità di intervento per 18 utenti, per i quali, dopo una prima valutazione, sono stati stabiliti obiettivi riabilitativi in base agli specifici bisogni di intervento e priorità di accesso a questa nuova attività fisioterapica in collaborazione con i tecnici attività motoria.

Per alcuni ospiti si è cercato di adottare un approccio più intensivo con cicli di trattamento, mentre per altri utenti si è resa necessaria, oltre alla prima valutazione, una rivalutazione ciclica, lasciando spazio nel frattempo ad un lavoro prettamente motorio che viene svolto dai tecnici.
Si è potuta iniziare un po’ di rieducazione neuromotoria con trattamenti volti al mantenimento del cammino assistito in persone non autonome nella deambulazione.

Abbiamo avuto modo di dedicare del tempo alla valutazione degli ausili, adattandoli il più possibile alla persona e addestrando la stessa e il personale al loro corretto uso.
Ci siamo ritagliati del tempo per valutare le AVQ (attività della vita quotidiana) e insieme agli operatori, i primi attenti osservatori delle problematiche che intercorrono, abbiamo valutato, per esempio, il momento del pasto con persone che presentano difficoltà nella deglutizione, studiando insieme strategie posturali e alimentari al fine di rendere il pasto un momento sicuro e gratificante, soprattutto laddove si intravedono elementi che potrebbero compromettere la sicurezza per la persona durante l’assunzione del cibo.

E ancora… esercizi propriocettivi al fine di migliorare l’equilibrio e la sicurezza nel cammino e interventi volti al miglioramento delle autonomie personali con e senza ausilio.

Non è ancora finita… ci sono problematiche come le piaghe da decubito, per la cui gestione è necessario adottare una serie di accorgimenti e posizionamenti al fine di prevenirle e/o migliorarle sia presso il Centro che a casa.
Eh sì, in alcuni casi, anzi quasi sempre, il buon risultato deriva da un impegno a 360 gradi dato anche dal coinvolgimento dei familiari, i quali collaborano e hanno collaborato al raggiungimento del miglior risultato possibile.

Il lavoro è lungo, ci sono ancora tante cose da fare, a volte è semplice, a volte è complicato, ma sempre fattibile.
Ho incontrato, durante questo percorso, tanta pazienza, disponibilità, allegria, momenti di agitazione, persone arrabbiate, tristi, euforiche e sorridenti; ho toccato delle mani, ho ricevuto carezze, abbiamo ascoltato, parlato, capito, guidato, mi hanno indicato, spiegato, insegnato, richiesto e ridetto.

Abbiamo “CAMMINATO” e stiamo “CAMMINANDO”.
Confido nella continua collaborazione e ne approfitto per ringraziare tutti i collaboratori, le coordinatrici e gli utenti e auguro a tutti noi un buon e sereno impegno in un’unica direzione: per quanto possibile, stare bene, comodi e in forma!

Sara Giuliana Panza - fisioterapista




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