29 Gennaio 2014, 07.07
Agnosine Provincia
Valsabbini in Provincia

Bontempi a Virus: «La crisi è più devastante di una guerra»

di Redazione

Valle Sabbia protagonista su Rai2. Nei giorni scorsi a Virus l'itervista a Giorgio Bontempi e a Giordano Bossini.
Virus


L'Assessore provinciale bresciano e commercialista valsabbino Giorgio Bontempi è stato intervistato durante un servizio trasmesso dal format “Virus” di Rai 2 e andato in onda venerdì 25 gennaio scorso: riflettori puntati su uno degli effetti della crisi economica attuale, ovvero la chiusura di molteplici capannoni industriali.

In particolare, Bontempi ha spiegato la situazione della provincia bresciana: solamente in quest'area risultano chiusi oltre 800 capannoni.
I numeri che ha presentato il commercialista parlano da soli: i fallimenti nella provincia sono passati da 344 del 2012 a 385 nel 2013, e nel 2014 sono state contate due chiusure al giorno.

A supporto di questi dati l'intervista a Giordano Bossini, imprenditore valsabbino che a Odolo (Brescia) possiede una produzione di rubinetterie, una volta florida azienda, ora definita “solo un grande problema”.
La sua storia accomuna quella di tanti altri imprenditori: l'IMU e le altre tasse, lo Stato che invece di aiutare ostacola, le banche con cui è impossibile trattare, gli utili che non esistono più, il taglio di quasi la metà dei dipendenti, le macchine ferme.

Ma non solo: Bossini parla anche della crisi delle famiglie, costrette a mettere in discussione anche la certezza della propria casa, e ricorda le persone che, non sopportando di vedere distrutti in poco tempo i sacrifici di una vita e non resistendo alla grande delusione, si sono tolte la vita.

“Non so da quali dati il Ministro Saccomanni riesca a ricavare prove per dire che il 2014 sarà l'anno della svolta: forse sarebbe meglio girare nel territorio e vedere la situazione dei nostri paesi, per rendersi conto di come stanno vivendo la quotidianità i nostri artigiani e i piccoli imprenditori”: così afferma Bontempi alla domanda sulla propria opinione riguardo la certezza del Ministro del Tesoro Fabrizio Saccomanni circa la ripresa nell'anno in corso.

Cancelli chiusi, terreni incolti, cartelli di vendita e di cessata attività: questo stato di abbandono accomuna molte aziende, ormai ex-aziende, che, schiacciate da una burocrazia infinita e costosa (334 ore annue di adempimenti burocratici), costrette a tagliare i propri dipendenti e impossibilitate a trattare con le banche, si sono trasformate in scheletri simbolo della crisi attuale.

Il servizio ha portato all'attenzione degli spettatori e degli ospiti in studio i dati delle statistiche emersi dagli studi di settore: i capannoni in vendita sono 16.072 (in Lombardia sono aumentati del 16,9%, in Emilia-Romagna del 15,6%, mentre in Veneto del 15,2 %), la produzione è calata del 24,7 % rispetto al 2008, così come gli investimenti, scesi del 26,2 %, i posti di lavoro dipendente sono diminuiti del 3,3 %, mentre i posti di lavoro indipendente sono diminuiti del 6,7 %.

Ad aumentare solo la spesa pubblica (pari a 820 miliardi all'anno), la pressione fiscale sulle aziende (+ 65,8%), i fallimenti, cresciuti del 54%, il potere d'acquisto delle famiglie (- 3.400 €) e la ricchezza pro capite ( - 11,3 %), oltre ai suicidi per motivi economici.




Commenti:
ID40742 - 29/01/2014 09:14:27 - (Giacomino) - E' la dimostrazione che a Roma

non hanno capito niente della crisi devastante che sta interessando il paese. Tanto che non si pensa ad altro che ad aumentare le tasse ormai tali da soffocare famiglie ed aziende. Non si parla invecie di diminuire la spesa pubblica dovuta ai vergognosi privilegi della casta, si pensa solo a cercare motivi di litigio per allungare i tempi perché nulla cambi. Ai chiacchieroni di ieri si sono aggiunti quelli di oggi e la nazione é al palo. Che sia necessaria una rivoluzione come quella che ripulì la Francia nel 1789?. Sò già cosa mi si dirà, dopo arrivò il Bonaparte.

ID40747 - 29/01/2014 09:34:06 - (Leretico) - Il peso c'era anche prima

La burocrazia inutile, le tasse sopra la media dei paesi civili, lo spreco dissennato di spesa pubblica sono difetti sotto gli occhi di tutti che durano da decenni. Immaginiamo la loro origine. C'erano anche prima dello scoppio della crisi finanziaria del 2008. Solo ora, con la situazione economica che ci ritroviamo, ci pesano. Intendo dire che prima del 2008 accettavamo la corruzione, la burocrazia parassita, la farraginosità fiscale perché avevamo il modo di cavarcela. Molti evadendo piccole o grandi somme, altri accontentandosi e subendo, ma tutti con un margine positivo per sperare nel futuro. Ora, mentre le condizioni economiche sono peggiorate, le richieste della pubblica amministrazione, con i suoi indicibili carrozzoni da mantenere, supportata dalla politica, pretende sempre lo stesso conto da pagare. Devono mantenere i privilegi che si sono costruiti nel tempo. Non era forse meglio bloccare certe cose prima?

ID40748 - 29/01/2014 09:45:08 - (Leretico) - La politica e la crisi

La situazione drammatica della valsabbia in termini economici deve far riflettere anche su un altro punto: l'economia delal montagna insegnava di lavorare d'estate per raccogliere fieno e legna allo scopo di passare adeguatamente l'inverno. Molta attenzione e lavoro venivano dedicati al prepararsi il futuro. Nell'estate dell'economia italiana e valsabbina, gli amministratori che adesso recriminano hanno speso e si sono indebitati come delle cicale, hanno costruito enti su enti finanziati con la spesa pubblica, hanno riempito quelli già esistenti di dipendenti pubblici. Insomma non hanno pensato all'inverno che puntualmente è arrivato. E ora piangono perché fa freddo e non hanno la legna per riscaldarsi. Dov'è la lungimiranza, la visione a lungo termine? Solo vantaggi nel breve, solo arraffare dalla dispensa quello che si può per non lasciare nulla a quelli che verranno, affamati, a cercare dopo di noi.

ID40750 - 29/01/2014 12:48:50 - (Dru) - A Leretico

Questa mancanza di visione e di previsione dipende in gran parte dal significato che diamo alle cose. La previsione statistica, il metodo sperimentale della scienza, che tra l'altro si capisce alla luce dell'ontologia e è la base del nostro mondo, il mondo della tecnica che tolte le verità si fonda sulle possibilità, non é un'imposizione al futuro, non dice al futuro, tu dovrai sottostare alle regole che il sapere scientifico attuale ha raggiunto, ma gli dice, sarai tu a decidere se queste leggi debbano essere mantenute o no. Ti invito però a non drammatizzare, considerare la dispensa come ormai vuota è un ragionamento che esclude una bilancia e ci rimanda al "sciagura a voi", spegnendo di fatto le speranze che vivono oltre ogni dramma.

ID40752 - 29/01/2014 12:59:36 - (Giacomino) - Mi piacciono

le alate parole sulla speranza di Dru.

ID40754 - 29/01/2014 13:08:51 - (Capitano) - D'accordo con Leretico

Ho espresso le stesse considerazioni poco fa in un commento. Il COMPROMESSO è uno dei punti che ha rovinato l'Italia. La crisi della valsabbia (che è poi quella dell'Italia) si risolve solo con gente capace. Con idee nuove. Quelle proposte presentate per il rilancio dell'economia di montagna mi hanno fatto tenerezza. Sono le soluzioni che ci si prospettava nei primi anni '80. O cambiamo paradigma sociale ed economico o la decrescita infelice è dietro l'angolo.

ID40760 - 29/01/2014 13:56:16 - (Leretico) - Il dramma della dispensa

Il dramma non lo dipingo io, lo leggiamo "anche" in quest'articolo. Non ho scritto che la dispensa è vuota ma che chi la occupa non pensa che a sè stesso. Ossia chi occupa posti nell'amministrazione pubblica è più interessato al proprio imminente destino che a quello della comunità che rappresenta. Conosco un piccolo aneddoto che biricchino scorre lungo la valle sulle bocche di molti. Parla di panchine di arredo urbano, molto terrene, concrete, che sarebbero in questo momento ad arredare le nuvole. Panchine costosissime, e quindi di arredo quasi paradisiaco, poste così in alto rispetto a noi comuni mortali che neanche con un binocolo riusciamo a scorgerle. E di cosa ci vogliamo impicciare, noi sudditi: sono questioni di alto profilo, non adatte al volgo insipiente. Ma questo è solo un aneddoto per spiegare il concetto della dispensa.

ID40768 - 29/01/2014 19:30:09 - (Dru) - Se parli...

...delle "mie" panchine che sono sparite dalla sede della comunità montana, allora sono mesi che chiedo spiegazioni allora Comunità Montana! dove sono le "mie" panchine ?

ID40814 - 31/01/2014 11:41:36 - (ROBIN) -

Renzi e Letta regalano 7 miliardi e mezzo alle banche , grazie PD....i banchieri vi ringraziano, i cittadini sempre più poveri...!!! grazie PD!!! regalare 7 miliardi e mezzo alle banche, si vede che la crisi è già passata....

ID41730 - 16/02/2014 15:44:13 - (astrolabio) -

Una politica romana lontana dalla realtà del territorio produttivo del paese. Una politica territoriale bloccata da interessi Romani. Risultato il fallimento prossimo venturo del paese italia. Con la rapina statale di quanto prodotto dal NORD

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