14 Gennaio 2014, 06.53
Anfo Valsabbia Val del Chiese Provincia Storo
Territorio

Una task force per la Rocca

di Ubaldo Vallini

Tutti insieme, da Milano a Trento passando per la Sovrintendenza, per gestire con un'unica voce sicurezza e fruibilità della Rocca d'Anfo. Dalla Comunità montana uno studio per stabilire le priorità

 
Sicurezza della strada da una parte, fruibilità ai fini turistici della fortezza napoleonica dall’altra.
L’interesse collettivo sulla Rocca d’Anfo dovrà necessariamente tener conto di entrambe le questioni e non saranno più ammessi interventi slegati gli uni agli altri, che finiscono col disperdere le risorse senza risolvere mai in via definitiva i problemi.
 
A dettare la linea la regione Lombardia che in un incontro avvenuto nei giorni scorsi nella sede bresciana ha messo sul piatto un milione di euro per la sistemazione delle parti ancora pericolanti della montagna che periodicamente vomita sassi sui camminamenti e sulla 237 del Caffaro: «A patto che dopo anni la Rocca, anche parzialmente, possa presto riaprire al pubblico» hanno sottolineato Fossati e Terruzzi.
 
I due dirigenti regionali erano presenti alla riunione insieme ai rappresentanti del Demanio, delle amministrazioni provinciali di Brescia e di Trento, con quelli della Comunità montana di Valle Sabbia ed il sindaco di Anfo.
Enti che in accordo con la Sovrintendenza sono chiamati a formulare un protocollo d’intesa capace di dare il via ad un coordinamento.
 
Il problema della sicurezza, per chi transita lungo la 237 del Caffaro e passa sotto la struttura della Rocca, era emerso ancora una volta con prepotenza lo scorso inverno: grossi massi erano rotolati sulla sede stradale, che per alcuni giorni era stata chiusa, isolando dal resto del Bresciano tutta la Valle del Chiese a monte di Anfo, con i collegamenti per studenti e pendolari che venivano garantiti dal battello sul lago.
 
Sentendosi fortemente penalizzati, dopo un primo intervento d’urgenza, i trentini si erano resi disponibili a finanziare a metà con la Provincia di Brescia la posa di una barriera paramassi lunga 200 metri, capace di fermare macigni di grande peso.
L’opera costerà circa 800 mila euro, per il 29 gennaio è stata convocata un’apposita conferenza di servizi, a febbraio la gara d’appalto.
 
Il fonte instabile sul pendio del Monte Censo però, sul quale in parte già sta intervenendo il Demanio, è assai più vasto, richiede interventi urgenti, ma anche accurata manutenzione da sviluppare anno dopo anno.
Servono uno studio geologico per indicare le priorità, che verrà realizzato dalla Comunità montana di Valle Sabbia con uno stanziamento già a bilancio.
 
L’idea è che questo coordinamento, del quale faranno parte anche i Trentini interessati sia alla sicurezza sia allo sviluppo turistico dell’area, possa dotarsi di un protocollo d’intesa che preveda anche la presa in carico della struttura.
Il Demanio è interessato a cederla e lo farebbe gratuitamente.
Al momento l’unico candidato a riceverla è il Comune di Anfo: nessuno però ipotizza che possa da solo sopportarne gli oneri.
 


Commenti:
ID40337 - 14/01/2014 13:59:59 - (Giacomino) - Il comune di Anfo

non può certo caricarsi di un onere così grande, perché la rocca non è cosa che riguarda solo Anfo. Una domanda non é fuori tempo: Quanto si dovrà ancora aspettare per vedere qualcosa di concreto?.

ID40383 - 16/01/2014 00:19:06 - (ric) -

beh prendersela in carico non credo sia un problema, il problema sarebbe poi andare a prendere contributi per le manutenzioni ed interventi vari................

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24/04/2012 07:33

I soldi ci sono Non pi un problema di finanziamenti. I lavori per la messa in sicurezza della Rocca d'Anfo possono proseguire. Per l'intera area rimane interdetta.




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