Uno sportello bancario da otto milioni di euro

Nell’aprile scorso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha dato il via libera alla fusione di Banca Lombarda e Piemontese in Bpu, condizionando la nuova aggregazione (Ubi Banca) a cedere un congruo numero di sportelli nelle province di Brescia e Bergamo, per portare la quota di mercato locale di Ubi Banca entro la soglia del 35 per cento.

L’Autorità Antitrust ha sentenziato che i contatti  per la cessione degli sportelli dovevano essere avviati con soggetti terzi, indipendenti e non azionisti della nuova banca, entro 7 mesi da aprile e la vendita doveva essere realizzata entro 10 mesi. In particolare dovevano essere ceduti nella provincia di Brescia un numero di sportelli tra 11 e 22 unità, e, nella provincia di Bergamo, un numero di sportelli compreso tra 6 e 12 unità.

Nelle settimane scorse i vertici di Ubi Banca hanno avviato una trattativa in esclusiva con la Popolare di Vicenza, presieduta da Gianni Zonin, per vendere 61 bancari del gruppo, più di quelli indicati dall’Antitrust, a 488 milioni di euro: ben 8 milioni ciascuno.

La cifra è ritenuta da molti osservatori economici estremamente elevata. Infatti, prendendo in considerazione il parametro più importante in base al quale è normalmente stabilito il valore di uno sportello, la raccolta, emerge che le 61 dipendenze oggetto di cessione - tra cui secondo fonti vicine al sindacato dei bancari, quella valsabbina di Preseglie – sono state valutate il 34 per cento della raccolta. Più del doppio rispetto al 16 per cento della raccolta, percentuale sulla base della quale nei mesi scorsi sono stati venduti 198 sportelli Intesa-Sanpaolo alla corata di banche composta da Popolare di Bari, Credito Valtellinese, Veneto Banca e Banca Carige.

La super valutazione degli sportelli Ubi Banca può essere legata al fatto che i territori delle provincie di Brescia e Bergamo sono aree di rilevanza strategica dal punto di vista bancario.

Non è certo un mistero che la Popolare di Vicenza aspetti da anni il momento propizio per fare il grande salto qualitativo, e forse ora quel momento è arrivato.

La Banca Popolare di Vicenza, fondata nel 1866 come prima banca popolare nel Veneto e prima banca nella provincia di Vicenza, è alla guida di gruppo di oltre 560 filiali distribuite in tutta Italia con oltre 5000 dipendenti. Ma è, in pratica, assente nelle zone di Brescia e Bergamo (salvo le agenzie di Orzinuovi e Manerbio). É un buco territoriale che nelle prossime settimane sarà colmato, anche se a caro prezzo.
In economia però, si sa, i prezzi sono relativi.

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