Successo per l'evento dedicato al maestro di Busseto organizzato dalla Banda di Condino che ha messo in luce il ruolo della musica verdiana nella diffusione del sentimento di appartenenza all'Italia fra la gente delle Giudicarie
«Dopo la mia morte, in capo a quindici anni, nessuno si ricorderà più di me». Pare che Giuseppe Verdi la pensasse così rispetto alla propria musica e alla propria figura di musicista e di uomo simbolo dell'Italia. Invece, nel bicentenario della nascita, siamo qui a ricordarlo e ad ascoltare quella musica che ha caratterizzato un secolo e continua a coinvolgerci con la sua melodia e il suo pathos. E' vero, la musica di Giuseppe Verdi ha percorso tutto l'Ottocento e l'epopea risorgimentale lasciando un profondissimo segno nella storia musicale e civile del popolo italiano, perché Verdi è il musicista di tutti, le sue arie sono accessibili a tutti, capite da tutti. Questo e molto altro dell'uomo e del musicista è stato detto e raccontato dai relatori del Convegno tenutosi a Condino nel pomeriggio del 16 novembre scorso nell'ambito della manifestazione Va' Pensiero, dedicata a Giuseppe Verdi dalla banda musicale locale che porta il nome del grande compositore.
Il Convegno, la prima delle tre iniziative della celebrazione, si è tenuto nella splendida cornice della Sala Consiliare del Comune di Condino, un'ambientazione che già di per sé giustifica la presenza del pubblico per lo spettacolo dei dipinti e della storia da essi narrata. In parte affrescata una quindicina d'anni fa dal pittore bresciano Marco Furri e completata da circa due anni, la sala illustra gli avvenimenti, i personaggi, le tappe storiche più salienti del comune iniziando dal 1221, anno a cui risale il primo documento presente nell'archivio storico, fino alle vicende della seconda guerra mondiale, facendo ripercorrere con l'immediatezza delle immagini la secolare storia della comunità.
Il programma del Convegno prevedeva la trattazione del rapporto della musica verdiana con la musica per banda, con particolare riferimento alla realtà bandistica di Condino; quattro i relatori: Antonio Carlini (Verdi in marcia! La diffusione delle opere attraverso le bande); Franco Cesarini (Sinfonie e ouverture: quale trascrizione?); Gianni Caracristi (Verdi, un genio compreso); Franco Bianchini (Verdi a Condino); moderatore Daniele Carnevali. Si è così appreso quanto la musica di Verdi abbia influenzato la società italiana dell'epoca, soprattutto sul tema della libertà e dell'indipendenza con le opere del primo periodo risorgimentale, come il Nabucco del 1842 e I Lombardi alla prima crociata del 1843; quanto abbia influenzato la musica per banda, che venne conformandosi allo sviluppo tecnico dell'opera; quale sia stato il ruolo delle bande nella diffusione della musica verdiana. A questo proposito è stato ricordato che l'accesso ai teatri e alle sale da musica era riservato all'aristocrazia, mentre le classi popolari al massimo potevano accedere ai posti di loggione, del resto occupati da autentici appassionati e cultori di musica che decretavano il successo o il fiasco delle opere.
La diffusione di massa della musica verdiana fu resa possibile così dalle bande musicali, che nelle piazze riuscivano a radunare migliaia di persone che ascoltavano, imparavano e cantavano le arie più celebri ed emozionanti, trasmettendole a loro volta alla popolazione e alle generazioni. La melodia verdiana è semplice, ma poetica e suggestiva, diretta al cuore e alla mente delle genti e comprensibile a tutti; è stato ricordato infatti che il Va' Pensiero si diffuse come un lampo tra la popolazione e fu cantato nelle strade ancora prima della rappresentazione ufficiale del Nabucco; la popolarità di Giuseppe Verdi fu tale in Italia e all'estero che nel 1893, a furor di popolo gli venne dedicato un busto commemorativo, egli vivente ma già mito internazionale, genio compreso dal suo tempo, e legato al popolo di cui ricordava la propria origine sociale e verso cui si dimostrò sempre magnanimo benefattore (1).
Anche a Condino, terra di quelle Giudicarie che più d'ogni altra zona del Trentino sentirono profondamente l'appartenenza all'Italia, la musica e la personalità di Verdi esercitarono un ascendente fortissimo, tanto da far decidere l'intitolazione della banda al nome del grande musicista; nel decimo anniversario della sua morte infatti la Banda Civica di Condino, con la presidenza di Simone Dapreda, assunse il nome di Corpo Musicale “Giuseppe Verdi”. La banda condinese svolse così un ruolo di diffusione del sentimento italiano indipendentista attraverso la musica verdiana, facendo da ponte e mediazione tra le due anime dell'identità del paese, quella austriaca e quella italiana. L'amore per il grande musicista e per la sua musica è stato in questo paese talmente solido e sentito da giungere inalterato fino ai tempi nostri, tanto da considerare oggi idealmente Giuseppe Verdi cittadino onorario del Comune di Condino.
Queste ed altre considerazioni, anche squisitamente tecniche come la necessità di ripensare alle trascrizioni e alla tonalità della musica verdiana alla luce delle mutate condizioni socio-ambientali odierne, hanno esposto con chiarezza e cordialità i bravissimi relatori e il moderatore, uomo di musica ben conosciuto ed apprezzato in Trentino. Il Convegno è stato seguito da un pubblico numeroso e attento, che ha reso onore all'importante iniziativa e alla professionalità dei relatori intervenuti.
Al termine del Convegno è stata inaugurata la Mostra iconografica “Va' Pensiero”, curata dal Centro Studi Judicaria di Tione, che illustra i seguenti temi: I luoghi verdiani, Roncole e Busseto – Pentagramma verdiano: Da Busseto alla Scala, Anni di galera, Trilogia popolare, Oltre i confini, Ritorno alla Scala - Messa da Requiem - I librettisti – I cantanti – Album verdiano – Voci liriche trentine – Teatro Sociale di Trento – Le bande suonano Verdi. Un pannello inoltre è dedicato alla banda di Condino, la cui nascita è ipoteticamente collocata nell'anno 1871 (l'anno della prima a Il Cairo dell'opera verdiana Aida), mentre il primo documento certo è una fotografia del 1881, che ritrae i diciotto bandisti, il presidente Felderer, il M° La Camera, e la mascotte, un cagnone bianco felicemente ritratto con la banda. La mostra è interessante e vale la pena di vederla, perciò è il caso di affrettarsi poiché resterà aperta soltanto fino a domenica 24 novembre (2).
In serata si è tenuto infine il Concerto di Cori Verdiani presso la Chiesa Arcipretale Santa Maria Assunta di Condino, altra ideale cornice per uno splendido quadro musicale. Diretto dal M° Giuseppe Radoani, Il Corpo Musicale “Giuseppe Verdi” di Condino ha eseguito un repertorio di brani verdiani unitamente a quattro cori: Coro Azzurro (M° Cornelio Armani), Coro Valchiese (M° Dario Donati), En Plein Choeur (M° Florence Marty), Le Voci Giudicariesi (M° Laura Crescini); un intermezzo musicale dell'organista prof. Tarcisio Battisti e la partecipazione del soprano Maria Pia Molinari e del tenore Francesco Maria Moncher hanno completato la significativa manifestazione in onore di Giuseppe Verdi. Impressionante la partecipazione del pubblico che ha seguito il concerto per buona parte in piedi essendo stati occupati tutti i posti a sedere con largo anticipo, e con grande trasporto tutti i brani eseguiti; tra questi una vera ovazione è stata tributata al duetto “Libiam ne' lieti calici” dalla Traviata con la bella esecuzione del soprano e del tenore, e al coro del Nabucco con il notissimo Va' Pensiero; immancabile il bis richiesto e concesso per entrambi i brani.
Con questa grande esecuzione si è chiuso così il cerchio delle celebrazioni verdiane, che ha visto anche un coinvolgimento della scuola primaria per l'approccio alla conoscenza della musica e della figura del Maestro. Il sindaco Giorgio Butturini ha ricordato un aforisma attribuito a Verdi: Tornate all'antico e sarà un progresso; e chissà che quegli alunni che hanno imparato a conoscere l'immortale musica di Giuseppe Verdi non traggano da ciò un forte stimolo per il loro futuro.
Un pensiero commosso è stato dedicato dal presidente della Banda Roberto Spada anche alla recente scomparsa del M° Basilio Mosca, insegnante di scuola, di musica, fondatore del Coro Azzurro e del Centro Studi Judicaria.
(1) Tra le opere di beneficenza va ricordata la costruzione della Casa di Riposo per Musicisti a Milano.
(2) Orari della Mostra: Dal 18 al 24 Novembre dalle ore 20 alle ore 22
Nelle foto di Luciano Saia:
. Il tavolo dei relatori del convegno; sullo sfondo gli affreschi della Sala Consiliare
. Particolare degli affreschi: tavole dedicate alla massiccia emigrazione che interessò Condino, la valle e tutta la montagna tra '800 e '900 e alla nascita della banda musicale
. La chiesa affollata per il concerto "Va' Pensiero"
. La banda musicale di Condino e i cori partecipanti
ID38084 - 20/11/2013 17:32:44 - (BALOT) - grandiiii
Ho avuto il piacere di seguire dal vivo questo meraviglioso evento...irripetibile.....siete grandi scalda bache!!!!! Ve lo dice uno di Storo. Venite a proporlo anche da noi....che chi i fa gnent!!!!