Quale riforma della sanità in Lombardia?

Il Pd Garda e Valle Sabbia e Sel Alto Garda Bresciano hanno organizzato per questo venerdì alle 20.30, presso il Centro Studi Toscolano - Fondazione Visintini a Toscolano Maderno (in via Religione 52), un incontro pubblico sulla riforma sanitaria in Lombardia dal titolo “La mai salute non è in vendita”.

Sul tema si confronteranno e porteranno il loro contributo il dott. Gianpiero Aimo e il dott. Bortolo Belli, medici presso l’Ospedale di Gavardo, la dott.ssa Carla Ferrari Aggradi, psichiatra e docente presso la scuola Mara Selvini Palazzoli di Brescia, e la dott.ssa Alessandra Kustermann, della fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico Mangiagalli e Regina Elena di Milano.

La Regione vuole metter mano all’organizzazione sanitaria in Lombardia, a 16 anni da quella di Formigoni, che dagli addetti ai lavori è stata considerata troppo «ospedalocentrica», e con il sistema degli accreditamenti con le strutture sanitarie private ha permesso negli anni scorsi l’avverarsi di pesanti episodi di malaffare.

La proposta di riforma è stata presentate dal Presidente della Commissione Sanità Lombarda Fabio Rizzi ma “accanto ad esso si registrano altre proposte, convegni da parte di singoli consiglieri e forze politiche della maggioranza – afferma il consigliere regionale Gian Antonio Girelli, responsabile sanità PD Lombardia – mentre il presidente della Regione e il suo vice nei loro spostamenti territoriali mandano messaggi tranquillizzanti e di conservazione dello status quo”.

Il Pd, tramite Girelli, ha espresso forti perplessità sulla riforma. “La costruzione di macroasl snaturandone la natura e l'aggregazione di aziende ospedaliere senza considerare la diversa vocazione che ognuno di questi presidi ha assunto nel corso degli anni sui territori è poco lungimirante e improprio – è il parere del consigliere regionale Pd –. Si ravvedono logiche poco vicine ai cittadini e ad una giusta organizzazione del settore, logiche che trovano matrice altrove. Ad ogni modo c'è però la volontà e la disponibilità da parte mia e del PD di superare, riorganizzare e anche razionalizzare alcuni assetti e presidi, ma solo all'interno di percorso che parta dal confronto con i territori e si sviluppi nelle sedi istituzionali.
Il tema della governance deve essere lasciato in fondo ad un ragionamento che decida chi fa che cosa e quali servizi sui territori, stabilendo un modello che segua la necessità di una vera riforma”.

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