aperto lo scrigno della devozione

Cinque chiavi per disserrare la Sacra Icona ed aprire i cuori della gente.
Nella chiesa parrocchiale di S. Giorgio, per tutti la maestosa cattedrale della montagna, � conservata una piccola immagine raffigurante la Madonna con una grande storia alle spalle.

Opera dei madonnari di Venezia, la tavola della Madonna di S. Luca, � un raffinato quadro del 1400. Per tradizione l’immagine viene celata agli occhi dei fedeli e la nicchia in cui � contenuta viene aperta soltanto ogni cinque anni alimentando il desiderio di ammirare un’opera che da sempre accompagna Bagolino nelle sue pi� importanti vicende.

Il prezioso tabernacolo � stato aperto con cinque chiavi che rappresentano le quattro diaconie ed il parroco.
Alla presenza di mons. Francesco Beschi, Vescovo Ausiliare e Vicario Generale di Brescia, la Sacra Icona � stata dissigillata e, per rendere ancora pi� suggestivo il momento, � stato eseguito il �Concerto a Maria�, a cura del Coro Ad Nives.
Celebrazioni e festeggiamenti animano l’antico borgo valsabbino con intense occasioni dedicate alla preghiera ed alla solidariet�.

La chiusura delle feste � in programma domenica dopo la Messa delle 18 e dopo la Processione Solenne con Mons. Bruno Foresti gi� Vescovo di Brescia.

San Luca fu l’unico evangelista a parlare della Madonna ed a farne un ritratto scritto; per questo numerose sono le immagini della Madonna di S. Luca dipinte seguendo tale descrizione.
Tuttavia su due tavole del 1779, ora nell’archivio parrocchiale di Bagolino, si sostiene che solo quattro icone sono giudicate reali e sono conservate a Bagolino, a Roma, a Bologna nel Monte della Guardia ed a Venezia nella Basilica di S. Marco.
Numerose leggende avvolgono il passato della Madonna di S. Luca a Bagolino e per molti fu portata dai bagossi che parteciparono alla prima crociata.
Un’altra leggenda racconta che il quadro fu preso nel castello dei conti di Lodrone, distrutto durante una ribellione dei Bagossi, ma il quadro continuava a tornare nel suo posto primitivo e solo dopo una solenne processione rimase nella Chiesa di S. Giorgio.

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