Da tecnico metalmeccanico ad agricoltore

Sembra uno scherzo, una combinazione impossibile, ma è tutto vero: a Vobarno, in località «Biò» vive una famiglia di agricoltori-allevatori interamente biologica. Un nucleo familiare che coltiva un progetto: «Il nostro sogno? Vogliamo diventare presto una fattoria didattica», anticipa il capofamiglia Claudio Rizzardini.

L’idea di produrre con i criteri dell’agricoltura naturale è nata proprio da Rizzardini, oggi 50enne, che fino al 2005 ha lavorato come tecnico in un’azienda metallurgica. «Era un lavoro che non mi sapeva far sorridere, mentre avevo una grande passione per la vita agricola. Ed è così che, anche a causa di una malattia che nel ’99 aveva iniziato ad allontanarmi dall’azienda, nel 2002 abbiamo ottenuto la certificazione, e nel 2005 è nata "Bio-Biò", dal nome della località che ci ospita, un’azienda biologica con a disposizione 5 ettari».

OGGI nella fattoria di cui stiamo parlando sono allevate 43 vacche, delle quali 26 in lattazione. «Sono prevelentemente capi appartenenti alla razza "Rendena" - spiega Rizzardini -, una varietà bovina che arriva dal Trentino e che non produce moltissimo latte, ma in compenso il prodotto è di elevata qualità». Poi qui si allevano cavalli, maiali, capre, cani, gatti e conigli. Mancano, a sorpresa ma per scelta, le galline.

«ABBIAMO già presentato la richiesta necessaria a Bruxelles, attraverso il Gal (Gruppo di azione locale) di Garda e Valsabbia - raccontano i gestori dell’azienda -, per diventare a tutti gli effetti una fattoria didattica, con un progetto che non prevede solamente l’apertura alle scuole, ma che prevede anche scambi culturali, agricolo-biologici e territoriali con l’Europa, per esempio offrendo ospitalità a studenti stranieri che si stanno specializzando in questo settore».

RIZZARDINI, con la moglie Claudia che arriva da Pompegnino e con i 2 figli Sara (una ragazza di 20 anni che sta frequuentando la facoltà di Agraria dell’Università di Padova) e Mirko (17 anni e un futuro, dopo aver concluso il Liceo, fatto di studi in Veterinaria, sempre a Padova), ha deciso di bandire le sostanze chimiche dalla sua azienda perchè ci crede: «Lo sviluppo di un atteggiamento di rispetto della natura è fondamentale per i bambini: per questo li ospitiamo, li facciamo provare a mungere e a fare il formaggio e li facciamo sedere sulle balle di fieno. Tutti gesti semplici ma dal grande significato».

Oltre alla fattoria, i Rizzardini gestiscono anche 3 distributori di latte crudo (uno si trova a Vobarno e altri due a Lumezzane: uno nella frazione Sant’Apollonio con annesso distributore dei loro prodotti biologici, e un secondo in località Piatucco, sul piazzale della piscina). I risultati? «Grazie a questi tre distributori vendiamo latte 24 ore su 24 smerciando circa 160 litri al giorno. Poi produciamo formaggi freschi: dal gorgonzola ai tomini, dalla caciotta al caprino passando per la mozzarella. Non produciamo invece formaggio stagionato. Cosa fare per valorizzare i nostri prodotti? Non conta il prezzo basso. Ci vuole la qualità abbinata ad un prezzo equo».

RIZZARDINI alleva anche bovini da carne, naturalmente sempre biologica: «Vendiamo quarti e mezzene ai privati, lavorando soprattutto con i Gas (i Gruppi di acquisto solidale) esistenti nel territorio gardesano e della Franciacorta».

Per soddisfare le esigenze di foraggio dell’azienda vobarnese servono dai 2.500 ai 3.000 quintali di fieno all’anno, che in parte vengono prodotti in proprio e in parte sono acquistati. In conclusione una domanda: perchè scegliere l’impegnativa strada del biologico? «Perchè noi pensiamo veramente alla salute delle persone e alla tutela dell’ambiente che ci circonda».

Massimo Pasinetti
Da Bresciaoggi

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