07 Marzo 2013, 06.40
Punti di Vista

Beppe Grillo e il dottor Stranamore

di Aldo Vaglia

Quando sento parlare di tecnica e della sua potenza, come se fosse lei la cosa e non chi la domina, mi vengono in mente le immagini dell'ineguagliabile film di Stanley Kubrick, magistralmente interpretato da Peter Seller: "il dottor Stranamore"


Il film racconta di come un generale americano squilibrato scateni la guerra nucleare e quanto siano ottusi gli uomini al potere non assolutamente in grado di evitarla.
Il sottotitolo: ovvero come imparai a non preoccuparmi e ad amare la “bomba†è la parabola filosofica della fallacità umana. Il capolavoro di feroce sarcasmo contro la guerra, contro la politica, contro la tecnologia rende ancora il film perfettamente attuale a quasi 50 anni dalla sua uscita.
 
Le immagini del comandante a cavallo della bomba che sventola il cappellaccio da cow boy, e il braccio meccanico di Stranamore che scatta nell’involontario saluto nazista, non sono solo uno sbeffeggio della guerra fredda, ma sono anche il monito che i fanatismi sono sempre allerta e pronti a risorgere.
Ma cosa c’entra Grillo con il dottor Stranamore? Non possiede l’ordigno “fine del mondoâ€.
È vero che non possiede l’ordigno “fine del mondoâ€, ma possiede o propaganda il dominio dello strumento che potrebbe decretare la fine della democrazia rappresentativa.

Che il risultato da lui ottenuto sia servito a spazzar via l’antiquariato, male restaurato, per dar vita a un modernismo più attraente non può che far piacere. Ma come sono andate a finire le primavere  arabe è sotto gli occhi di tutti, e la democrazia diretta di internet è impossibile.
Quanto sostiene Michele Serra è un po’ esagerato, ma fa il paio con la democrazia dei Blog: “se c’è qualcuno che non sa nulla, lo twitta immediatamente. 
Se c’è qualcuno che odia qualcun altro il computer è la sua clava. Sarà anche vero che il web si autocorregge  e si autoemenda, come dicono i fiduciosi, ma nel frattempo: quanta merda, ragazziâ€.
Il giovanilismo che scaccia i padri, se oltretutto sono stati dei padri che non si sono occupati dell’eredità per i figli, può convincere, ma i professionisti se non sono individualisti e ladri, in un sistema meritocratico, non possono essere sostituiti da dilettanti allo sbaraglio.

Altro pericolo del grillismo, che già era nei piani di Berlusconi, è quello di stravolgere la costituzione per renderla più confacente ai propri scopi. 
Il farsi la legge elettorale a immagine dei partiti in quel momento al potere, il togliere le preferenze ed avere un parlamento di nominati, un bicameralismo perfetto con premi di maggioranza regionali al senato e nazionali alla camera, non solo non hanno garantito la governabilità, ma non consentono nemmeno alleanze post voto, dal momento che ognuno s’è fatto la guerra per arrivare primo.

La paura di Grillo di perdere il controllo degli eletti, che fa ricusare l’articolo 67 della costituzione sul vincolo di mandato, richiesta sconosciuta a tutte le democrazie moderne, potrebbe prevenire lo sfaldamento, come spiega Leretico nel suo articolo, ma produrrebbe un movimento autoritario, in cui l’unico interprete delle strategie e della volontà popolare rimarrebbe il leader carismatico, per di più inamovibile perché non avendo alcuna carica il suo ruolo non sarebbe contendibile da nessuno eventuale oppositore interno.

L’unico baluardo alla smodatezza ed incompetenza di questi  anni è stata  la Costituzione e il Presidente della Repubblica che ne è custode e garante.
Teniamoci cari entrambi.
 


Commenti:
ID29325 - 07/03/2013 07:55:01 - (Dru) - mi piace il tuo intervento è molto significativo di quanto vado dicendo e che implicitamente traspare in ogni discutere.

faccio prima un preambolo però , se non lo avessi scritto tu il penultimo capoverso "La paura di Grillo..." lo avrei scritto io oggi, mi hai risparmiato la fatica e lo completo così: Grillo non può nulla contro il nuovo che avanza fin che il nuovo che avanza è la vera potenza e quindi quando vuole andare in direzione contraria, come rifletti tu, non può, sono solo parole.Ricordi i miei discorsi sulla contraddizione? la contraddizione esiste, le parole di Grillo per questa cosa, quello che dice Grillo sull'articolo 67, ciò che non esiste è il suo contenuto, il fatto che si vincoli un articolo che parli in nome della libertà dell'individuo: già l'articolo è un vincolo, che verrà presto sciolto come verranno sciolte le costituzioni in nome e per conto della libertà.finito il preambolo, che comunque introduce il mio discorso che segue, vengo all'aspetto che il tuo ragionamento ci fa vedere: fino a

ID29326 - 07/03/2013 08:00:55 - (Dru) -

..."oppositore interno", praticamente la terzultima tua riga il tuo testo è il "divenire", lo spirito che indica la forza che ci fa credere mortali, ma le tue ultime due righe sono della metafisica, sono l'Essere, quello che la filosofia moderna, da Leopardi a Nietzche ha spazzato via in nome della terra e del vero spirito , quello della volontà. Sei in questo anche tu come Leretico (e ora è un po' che ve lo dico) un nostalgico di ciò che oramai la nuova filosofia ha decretato come morto, quel tempo dell'Episteme, quella struttura oltre la fisica, oltre il divenire, che con la propria legislazione dava sicurezza e potenza all'uomo premoderno, delle leggi, dei valori, le Costituzioni fanno parte di quella struttura oramai al tramonto.

ID29327 - 07/03/2013 08:08:37 - (Dru) - il, teniamoci cari entrambi, del tuo finale

mette il sigillo a ciò che non può per filosofia essere trattenuto o sigillato. ogni cosa tramonta e in mano alla tecnica guidata dalla scienza ipotetico deduttiva (quella moderna non quella pre-indeterminista, che era epistemica, sempre perché figlia della metafisica, epistemica, e cioè che voleva l'incontrovertibile, quel ciò appunto che è caro e viene per sempre trattenuto) il suo apparire e scomparire è sommamente accelerato.

ID29328 - 07/03/2013 08:19:03 - (Dru) - episteme

Tutta la storia della filosofia è storia delle vicende dell'episteme, intesa come verità. Forme di episteme sono non solo le tre grandi sintesi del pensiero umano (di Platone, di Aristotele e di Hegel), ma anche i sistemi di pensiero che storicamente si oppongono al senso tradizionale della verità, come il positivismo, lo scientismo e il neopositivismo.La storia della filosofia nell'età contemporanea è rimasta segnata dal conflitto tra l'apparato epistemico-teologico da un lato, che è espressione del sapere metafisico tradizionale, e l'apparato scientifico-tecnologico dall'altro: il primo è fondato sul controllo del divenire da parte di Dio o della divinità, il secondo sul controllo del divenire da parte della Tecnica, originatasi dalla ricerca della potenza da parte dell'uomo.

ID29329 - 07/03/2013 08:22:07 - (Dru) -

L'esito dello scontro, concretizzato nella lotta per il prevalere tra le ideologie (capitalismo, comunismo, cristianesimo, la tecnica), vede il tramonto dell'episteme e il prevalere della tecnica, guidata dalla scienza: l'episteme, essendo previsione, annulla il senso del divenire, la cui potenza consiste nella sua imprevedibilità.

ID29330 - 07/03/2013 08:22:39 - (Dru) - significato della parola episteme.

Epistème (dal greco ἐπιστήμη, composto dalla preposizione epì-, cioè «su», il verbo ἵστημι, histemi, che significa «stare», «porre», «stabilire»: quindi, «che si tiene su da sé»)

ID29332 - 07/03/2013 08:27:17 - (Leretico) - I segnaposto e l'articolo 67

Grillo già scrisse tempo fa sul suo oracolo-blog che gli eletti sarebbero stati dei segnaposto del popolo. Abbiamo capito bene cosa significa? Lo domando perché nella foga della protesta questo particolare è stato dimenticato ma ha invece un valore segnaletico importante. I grillini non possono e non devono pensare con la propria testa. Loro devo essere dei fantasmini che schiacciano i bottoni a comando del popolo. Ma se deve essere il popolo a comandare (attraverso la democrazia diretta di internet), perché Grillo ha bisogno di comandare? La cosa è in contraddizione. Basterebbe permettere ai grillini di auto-organizzarsi. Invece si sta cercando di intrupparli e intimidirli come a dire che guai se pensano con la propria testa. Ecco l'articolo 67 della Costituzione prevede che ogni parlamentare possa pensare con la propria testa, a tutela della democrazia.

ID29333 - 07/03/2013 08:30:02 - (Dru) - hai ragione Leretico

ma se leggi filosofia allora non potrai che intendere che ogni opposizione al divenire guidato dalla tecnica è un opposizione che può avvenire nel momento ma che sarà inesorabilmente spazzata via nel divenire.

ID29334 - 07/03/2013 08:31:04 - (Dru) - ecco perché

filosofia è rimasta l'unica ad avere lo statuto di mostrare l'avvenire.

ID29336 - 07/03/2013 08:34:47 - (Leretico) - continua

Con esso si vuole evitare che un comandante possa ordinare delle cose ributtanti per la coscienza e che centinaia di parlamentari si adeguino senza usare il cervello, o meglio il proprio senso democratico in cui la Costituzione confida. In verità la Costituzione confida anche che l'eletto abbia rispetto per chi lo ha votato e cioè che la sua libertà di coscienza non sia usata tradire il proprio elettorato, ma questo aspetto è lasciato alla sfera privata cioè all'indignazione successiva del popolo verso chi ha voluto tradire il mandato, punito alle elezioni successive. Insomma questo dell'articolo 67 è un campanello d'allarme molto serio che spero non sia ignorato. Ne va della nostra democrazia.

ID29337 - 07/03/2013 08:37:10 - (Dru) - anche la Democrazia rappresentativa

è al tramonto.

ID29339 - 07/03/2013 08:43:19 - (Dru) - scendendo sul suolo

Grillo ha giustamente una paura tremenda di perdere la faccia e la sua creatura, dal suo punto di vista fa quello che può perché non succeda, in questo lui è episteme e tu sei il nuovo che parla in nome della libertà , ma anche tu sei contraddittorio in quanto parli necessariamente in solco di nuova filosofia e cioè per il divenire controllato dalla tecnica, ma ancora ti rifai alle leggi e alla Costituzione, leggi e Costituzione che sono il contraddittorio di quella libertà poichè "stanno" ma non "divengono" e che le tue parole così dicendo si contraddicono. In parole povere sei per la Costituzione ma non perché Grillo difenda la sua di Costituzione. Come la mettiamo ?

ID29340 - 07/03/2013 08:48:39 - (fp300958) - M5S... solo segnaposto ?

Se Grillo "vuole" che gli eletti del M5S siano "solo" dei "segnaposto" presumo che gli elettori faranno presto a rinnegarli !!

ID29341 - 07/03/2013 09:05:33 - (Capitano) -

1. Finalmente dopo anni si ha lo stumento per far valere la democrazia diretta.. Usiamolo. La democrazia diretta è possibile oggi, come lo è il fatto che chiunque oggi possa commentare questo articolo. 2. A Serra e ai dilettanti allo sbaraglio oppongo Eraldo Isidori (che ha firmato 12 ordini del giorno e 5 emendamenti, ci vogliono far credere anche questa?). 3. La legge elettorale va cambiata garantendo la governabilità a chi ha la maggioranza. Più rimandiamo e più l'Italia va a picco. 4.L'ultimo paragrafo lascia intendere che, secondo me, lei non ha compreso la natura del Movimento. Oppure sono io che ho idealizzato il sistema che ha in mente il movimento.. Cosicchè teniamoci stretta la Costituzione per ora, ma togliamo l'art. 67 che con la democrazia diretta non serve più.

ID29342 - 07/03/2013 09:09:47 - (Leretico) - Fo e la rivoluzione

Noterete certo che Dario Fo ha cominciato a parlare di "Rivoluzione". Ma la rivoluzione che lui intende è quella degli anni da cui proviene. La rivoluzione che lui vuole è quella che dovrebbe spazzare via, tra le altre cose, non solo la politica corrotta ma anche le istituzioni democratiche che l'hanno permessa. Questa cosa della distruzione delle istituzioni corrotte era il discorso del fascismo contro lo stato liberale giolittiano. Vedrete allora che con Grillo, Casaleggio e Fo oltre all'articolo 67 si dovrà presto discutere di tanti altri articoli della Costituzione che hanno fatto la storia della democrazia in Italia. E' solo questione di tempo. E' vero che si deve cambiare ma bisognerebbe non cambiare in peggio.

ID29344 - 07/03/2013 09:12:32 - (Baldo degli ubaldi) - democrazia diretta? no grazie

Il popolo non è in grado di autogovernarsi in questioni di microeconomia figuuriamoci a livello Macro. Il popolo deve scegliere i propri rappresentanti e sta poi a loro governarlo , non viceversa.

ID29345 - 07/03/2013 09:19:51 - (Leretico) - X Capitano

Il fatto che possiamo commentare questo articolo non dipende dalla democrazia diretta. La democrazia diretta era il sogno della rivoluzione francese e si chiamava democrazia plebiscitaria. Il suo fallimento fu dovuto non al fatto che allora mancasse uno strumento come internet, ma al fatto che certi argomenti della vita politica di una nazione come la pena di morte, l'assetto delle istituzioni, il funzionamento del parlamento, non possono essere lasciati alla decisione sentimentale e contingente del popolo, che oggi dice bianco e domani, se accade un attentato dinamitardo con decine di vittime, dice nero. Ne va del'assetto e del funzionamento generale di un'intera nazione. Ecco perché nel tempo tutte i paesi civili occidentali sono andati verso una democrazia rappresentativa. Allora vogliamo forse credere che la democrazia diretta con internet sia una novità salvifica? Io non ci credo.

ID29346 - 07/03/2013 09:23:31 - (Capitano) - io la democrazia rappresentativa l'ho giá vista..

oggi é tempo di una ripulita e capire se ce la possiamo fare ad autogovernarci poi in caso daremo nuovamente mandato..

ID29347 - 07/03/2013 09:43:50 - (Capitano) - la democrazia rappresentativa non funziona

in questa Italia fatta di clientelismo, raccomandazioni, favori fatti allla multinazionale o al clan.. La democrazia rappresentativa (un po' ovunque ma in Italia in modo eclatante) é stata asservita alla finanza (fnanza non economia), in nome del profitto e della crescita infinita in un mondo fatto di risorse limitate... e sará questo il motivo del crollo del mondo occidentalecosì come lo conosciamo oggi..

ID29348 - 07/03/2013 10:00:30 - (Dru) - a Leretico e il suo ID29345

Quel tuo ... "io non ci credo" è una volontà non è una verità, la verità è che non vuoi vedere la luce, ciò che hanno detto le tue parole contro la tua paura, eppure è ben scritto da te il vero: Internet o altra tecnica è il mezzo che sovvertirà la democrazia rappresentativa, poiché è la tecnica che domina il divenire e non è più l'episteme(=verità), le ideologie che lo dominano.Nel periodo che racconti, la tecnica era e concentrava ancora il potere nelle mani di pochi , i giornali, i pamphlet erano una tecnica che non consentiva il rapporto di potere bidirezionale ma rappresentativo;il popolo dici "ha decisioni sentimentali e contingenti, che oggi dice bianco e domani, se accade un attentato dinamitardo con decine di vittime, dice nero", ma il popolo o la maggioranza che ci governa non sono diversi, la rappresentanza te lo ha fatto credere, facendoti credere che la politica fosse

ID29349 - 07/03/2013 10:02:55 - (Dru) -

una sfera isolata (una parte del tutto), al contrario maggioranza e popolo combattono assieme contro l'Episteme della Costituzione o leggi e il popolo o le maggioranze sempre più frammentate, fondate sul sistema scientifico-tecnologico, abbatteranno le Costituzioni, che sono gli ultimi baluardi di un mondo al tramonto.

ID29351 - 07/03/2013 10:05:41 - (Dru) - il mio discorso naturalmente

si estende al mondo e non alla sola Italia, l'Italia è nuovamente laboratorio.

ID29353 - 07/03/2013 10:08:33 - (Dru) - il fallimento della democrazia diretta in Francia

fu dovuto alla reazione, un momento contingente verso quello che è incontrovertibile.

ID29355 - 07/03/2013 10:13:37 - (Dru) - attenzione signori

poichè tutto il mio discorso non vuole legarsi alla sola esperienza di laboratorio fatta da Grillo e C., anche se questa dovesse fallire, cioè andasse verso una deriva liderista, la verità, l'incontrovertibile è nel nostro linguaggio come l'ho descritto sopra del testo di Aldo o del testo di Leretico e esperienze fallite o riuscite non potranno smentirlo.

ID29357 - 07/03/2013 10:20:07 - (Leretico) - La democrazia rappresentativa

La democrazia rappresentativa è uno strumento inventato da una società per la gestione del potere. Non credo sia perfetto, anzi. Penso però che sia meglio della dittatura. Il fascismo in Italia nacque quando non si credette più nella rappresentanza della classe politica liberale. Allora le masse erano escluse dalla gestione del potere e premevano per conquistare una posizione. La violenza era accettata come strumento di lotta politica. Leghe rosse e squadrismo sono stati i mezzi utilizzati per la conquista del potere. Oggi la situazione è molto diversa ma l'obiettivo di spazzare via le strutture democratiche rappresentative è lo stesso. Bisognerebbe invece pensare che la corruzione non è generata dalla rappresentanza ma dai valori profondi in cui un popolo crede. Così non sarà certo la democrazia diretta che cambierà la situazione. Chi la inneggia oggi lo fa o perché non considera le conseguenze sistemiche,

ID29358 - 07/03/2013 10:20:37 - (Leretico) - continua

o perché ha un progetto dittatoriale. I Fo e i Grillo da che parte stanno?

ID29359 - 07/03/2013 10:21:16 - (Baldo degli ubaldi) - chi mandate?

caro Capitano per curiosità al G8 o alle altre riunioni importanti chi ci mandi Grillo che sbraita oppure un pirla qualsiasi col telefonino in attesa degli ordini da Twitter? Non diciamo stupidate per piacere.

ID29360 - 07/03/2013 10:25:31 - (Dru) - te lo concedo

se non ci sono i mezzi il controllo da parte di uno solo poi prevale anche se dietro c'è filosofia che gli dice, e lui ne approfitta, vai corri perché la volontà vuole il mondo trasformato. Infatti se l'ideologia è escludente la tecnica è includente, è una dialettica continua, ma chi dei due vince ? io lo so per "vero"chi vince, perché sono cosciente della struttura di base , ma per "certo" non è affatto così, almeno non ancora..

ID29361 - 07/03/2013 10:25:59 - (sonia.c) - i rischi sottolineati da Leretico e Vaglia..

sono reali e da non sottovalutare..il male ,da sempre ,si aprofitta del bene..ma a chi pensa che con grillo non si formi nessuna coscenza politica,dico che se guardiamo bene,una coscenza si è già formata! le persone che aderiscono a questo movimento sono persone positive. forse esagero..ma sono "il meglio" "racattato "dagli altri schieramenti..la società a "toccato il fondo",c'è un desiderio di bene, di pace,di giustizia..questo mi fà ben sperare..ma sono un'inguaribile romantica..

ID29362 - 07/03/2013 10:27:57 - (Leretico) - L'aspetto filosofico

Caro Dru, l'applicazione dello schema filosofico alla storia è un modo per profetizzare il futuro. So che pensare che un futuro esista significa credere che esiste un divenire e tu sei contrario. Capisco anche che il pensare che la Tecnica sia uno strumento fagocitante che tutto ingloba pur di raggiungere il suo scopo (il potenziamento continuo di se stessa) sia un mezzo affascinante per interpretare gli eventi del mondo e dell'Italia. Io però sarei più prudente, non foss'altro perché proprio il pensiero di avere in mano uno strumento di previsione necessita che ci sia bisogno di un futuro da prevedere. E qui le profezie avrebbero uno stallo. Il futuro non esiste ma vogliamo profetizzarlo: i conti non tornano.

ID29363 - 07/03/2013 10:28:30 - (Dru) - come ti dicevo

... anche la contraddizione è originaria.

ID29364 - 07/03/2013 10:29:49 - (Capitano) - io ci manderei...

Eraldo Isidori.. è diventato il mio idolo :D Oppure... magari.... ci mandiamo uno che gli va a dire quale è la volontà del popolo ITALIANO?!? mmmm.. ma no.. cosa dico... Baldo ha ragione lei..

ID29366 - 07/03/2013 10:33:03 - (Dru) - assolutamente in disaccordo

il futuro non appare che è di verso dal dire che non esiste Vedi, dire che non esiste il futuro è un tipico atteggiamento nichilista, il fatto che non appaia non significa che non esista.

ID29367 - 07/03/2013 10:35:35 - (Dru) - ma se lo pensiamo

esiste,eccome.

ID29368 - 07/03/2013 10:37:05 - (Dru) - domani vado a giocare a tennis

e domani ci vado, il domani è il futuro e il mio pensare, che è l'istante, lo indica.

ID29369 - 07/03/2013 10:37:51 - (Dru) - e lo realizza pure

quel futuro.

ID29370 - 07/03/2013 10:38:30 - (Dru) - visto quale potenza preveggente che ho ?

del mio futuro ?

ID29372 - 07/03/2013 10:42:49 - (Dru) - che parla è Hegel non io

... ma facciamo che sia io, in questo non posso che essere d'accordo con Hegel, dove mi trovo in disaccordo è sul momento dello spirito costruttore come colui che oggettiva la realtà, perché non c'è nessuna costruzione se questa è intesa come il venire e il ritornare nel nulla.

ID29374 - 07/03/2013 10:59:25 - (Dru) - se invece come futuro

indichi il futuro che si fonda sulla radice della parola fortuna da una parte e fato dall'altra, cioè il futuro che noi abbiamo reso flessibile per vivere, per respirare per poter agire indisturbati sotto lo sguardo della scienza ipotetico deduttiva di quella disciplina che, grazie a metafisica prima e a filosofia moderna poi si è messa a correre sul prato dell'essere ma che appunto può (volendolo) non essere, libero in questo da quel vincolo, libero dal fato (vincolo-necessità), allora sono d'accordo con te non c'è questo tipo di futuro, ma c'è il suo dire che è contraddittorio.

ID29376 - 07/03/2013 11:08:07 - (Dru) - la Storia

non è qualche cosa che può vivere indipendentemente dalla filosofia e pensare che la storia la si possa leggere con scemi diversi è l'errore che fanno coloro che credono che la coscienza (filosofica) venga dopo la scienza, come pensava erroneamente Marx.

ID29381 - 07/03/2013 15:15:55 - (genpep) -

certo dru che tempo fa lei mi ha attaccato perchè le ho detto che è prolisso nei suoi scritti, rilegga i suoi commenti degli ultimi giorni, e oltre a verificare la sua prolissicità, mi faccia sapere se almeno lei li ha capiti. da parte mia ho solo capito che ha votato per M5S, (cosa che mi fa piacere) cordialità per tutti

ID29382 - 07/03/2013 15:27:41 - (Aldo Vaglia) -

Solo per interloquire, non per fare critiche o prospettare soluzioni. Capitano e Dru, nei suoi voli pindarici, sostengono la stessa tesi. Per Capitano tutto il nuovo sara' sicuramente meglio del gia' vissuto, per Dru e' inutile che ci affatichiamo, tanto la tecnica ha gia' segnato il destino dei vincitori. Che sono quelli che a tecnica si rivolgono. Atteggiamenti entrambi rispettabili, ma non per questo escludenti. Passare da sudditi a cittadini non e' avvenuto con un colpo di bacchetta magica. Scrivere le costituzioni che cambiassero le leggi esistenti e' stato un processo non lineare difficile e laborioso, con molti passi da gambero. Leretico ci ricorda che un grande contributo e' venuto dalla rivoluzione francese. Ma il movimento 5 Stelle puo' vantare altri padri in Bakunin e Rousseau, anche se quest'ultimo alle sue enunciazioni : " I deputati non sono i rappresentanti del popolo, ma solo i "commissari" privi di volonta' e iniziativa propria" faceva seguire una

ID29383 - 07/03/2013 15:44:46 - (Aldo Vaglia) -

sfiducia nell'assemblearismo con queste parole: " piu' ingrandisce lo stato e piu' il governo dovrebbe restringersi in modo che il numero dei governanti diminuisca con l'aumento della popolazione". Smontare le costituzioni pezzo per pezzo significa non capirne lo spirito e lo spirito della nostra se toglie peso ai partiti con l'articolo 67 gliene da' con il 49. E' una questione di equilibri e bilanciamenti che non solo la rozzezza, ma anche l'inesperienza potrebbero alterare. Che Grillo tenti di scardinare un sistema corrotto ed ingessato e lo faccia dai tempi delle barzellette sui cinesi e i socialisti, non puo' che ascriversi a suo merito, l'importante e' che non rimanga a meta' del guado e con il cerino in mano. La famosa frase di Saint Just: " quelli che fanno le rivoluzioni a meta' non hanno fatto altro che scavarsi la tomba" vale anche per lui.

ID29384 - 07/03/2013 15:50:02 - (Dru) - i miei scritti genep

sono talmente limpidi e chiari che mi ci rispecchio e se vuole , con un test apposito, magari in sua presenza, glieli riscrivo tali e quali come qui ho scritto senza copiatura alcuna e soprattutto senza sbavatura alcuna in segno di quanto lo siano, essi stessi, chiari e limpidi, almeno nel mio pensiero e di alcuni "eletti" (poiché i filosofi sono eletti).Capire costa fatica e non è da tutti come non è da tutti la cima perigliosa ... non sono io che ho votato movimento5stelle ma il destino della necessità.Ad Aldo dico che non è la tecnica ad entusiasmarmi e nemmeno la vedo come l'ultimo traguardo, ma a differenza dei molti la vedo, eccome che la vedo... segui questo che è un retaggio di Galimberti del discorso di Severino...http://www.pensierofilosofico.it/video/Il-futuro-e-la-tecnica/3/ in Galimberti e il suo discorso sembra di scorgere un mondo solo , quello della tecnica e così non è, noi siamo testimoni dell'apparire non la

ID29385 - 07/03/2013 15:50:25 - (Dru) -

tecnica.

ID29386 - 07/03/2013 15:59:47 - (Dru) - per come concludi Aldo

nulla da replicare testimoniando una mia certa predilezione per il pensiero filosofico di Rousseau e indicandoti che in quello che scrivi già c'erano gli stessi termini nel mio discorso sopra... infatti non rispondo a Leretico dicendogli che Grillo può fallire? ma attenzione Grillo può fallire non il "destino della necessità".

ID29388 - 07/03/2013 16:18:55 - (Dru) - infatti è la tecnica lo scopo ultimo, non più il mezzo...

...e il lavoro è il "fare"non è più il "realizzare"... attenzione al linguaggio, dice Galimberti che è strumento molto potente il linguaggio, se un tempo il lavoro era l'"agire" poiché vi era lo scopo dell'acrescimento personale e della società oggi il "lavoro" , in nome della tecnica che ha come suoi statuti la funzionalità e l'efficacia, è il "fare" e il criterio fondamentale è la sostituibilità in nome della funzionalità e dell'efficacia: Grillo può essere benissimo sostituito ma in nome sempre della tecnica. Questo lo puoi riconoscere solo se hai chiaro il mio discorso sopra altrimenti ti risulterà sempre confuso.

ID29389 - 07/03/2013 17:24:52 - (Dru) - da Emanuele Severino

Poiché ogni essente è eterno , è eterno anche quell'essente che è la negazione dell'opposizione del negativo e del positivo, e quindi è eterno anche quell'essente che è la negazione dell'eternità dell'essente.Tutto è eterno, anche l'errore. E' eterno in quanto errare; in quanto convinzione, persuasione, affermazione, pensiero, coscienza, linguaggio. Ciò che l'errore pensa è "nulla" (che dall'errore è pensato come verità); ma l'errore non è nulla, è un positivo, un essente, e in quanto essente è eterno come ogni essente. Da Tautotes di Emanuele Severino.

ID29390 - 07/03/2013 18:40:41 - (demorenis) - Eletto Dru s'arrenda... lei è circondato!

qua dentro la comprendono solo Leretico e Vaglia... nemmeno Cartella vi riesce!;-) Parafrasando un celebre "verso" di TreMonti verrebbe la voglia di affermare che "con la filosofia non si mangia"... tuttavia il suo lessico m'affascina.

ID29391 - 07/03/2013 18:56:32 - (Dru) - Demorenis

Io mi arrendo volentieri alla verità delle mie parole.

ID29392 - 07/03/2013 19:16:17 - (Dru) - Ma vorrei spiegare le parole di Tautotes (identità)

Prendete per fatto che l'essente è eterno e non c'è qui lo spazio per definirlo filosoficamente, ma l'ho più volte fatto per chi mi ha letto, e prendete che il positivo e il negativo è il positivo l'essere e il suo contraddittorio,il negativo il non-essere (l'altro dell'essere), allora la negazione di questa opposizione è la l'affermazione della loro identità, la negazione dice della loro identità,se io nego che sono opposti allora affermo che non sono opposti e quindi sono uguali (identici- tautotes appunto dice Aristotele), bene. Allora demorenis ci siamo fin qui ? Mi scriva un assenso se si. ... "e quindi è eterno anche quel l'essente che è la negazione dell'eternità dell'essente" (il nichilismo), è eterno anche l'essente dell'identità dell'essere e del non-essere ( quando dico che la contraddizione è originaria). Rileggete le parole sopra alla luce di quello che ho qui scritto.

ID29394 - 07/03/2013 19:17:52 - (demorenis) - Lodevole...

...ma (se può) alla verità vi aggiunga anche un afflato d'ironia! Ciao Dru

ID29396 - 07/03/2013 19:19:59 - (demorenis) - Abbia pazienza Dru...

...sono solo un povero cassaintegrato con in tasca il diploma di licenza media inferiore.

ID29397 - 07/03/2013 19:33:23 - (Dru) - Tutto è eterno anche l'errore

"Ciò che l'errore pensa è nulla" , ricordate le mie diverse volte in cui dico che esiste ( essente eterno come linguaggio, come parola, come convinzione, come persuasione, come affermazione) la contraddizione ciò che non esiste è il suo contenuto? Ebbene è questo. "Che dall'errore è pensato come verità", chi identifica gli opposti, l'errore, crede (ha fede) in questa identità e crede che sia verità (il nichilista)..."ma l'errore non è nulla ( ecco l'incontrovertibilità, ciò che sussiste da sé, la verità), qualcuno crede di poter dire il contrario e che quel contrario sia il nulla assoluto ? Ci provi se è capace.Infatti continua Severino dicendo "l'errore è un positivo, un essente" il nichilista esiste come ogni cosa e dell'errore è ciò che pensa che è "nulla".

ID29398 - 07/03/2013 19:37:57 - (Dru) - Le virgolette del "nulla"

Poiché il dirlo è evidentemente contraddizione, in quanto un positivo un essente eterno perché scritto, detto, pensato, affermato, ecc...

ID29399 - 07/03/2013 19:45:05 - (Dru) - La verità è ciò che di più ironico esista

In quanto di colui che la conserva suscita negli altri il riso più grottesco.

ID29401 - 07/03/2013 20:06:34 - (Dru) - E allora demorenis

Saprà cosa significa opposizione, opposizione è il contrario di identità fra due cose o oggetti o enti o insiemi, no ? Saprà cosa vuol dire negazione, no ? Negazione è il contrario di affermazione , se io dico "si" l'opposizione di "si", sempre che venga fondata, è "no", la sua negazione cioè la negazione dell'opposizione e cioè di quello che ho appena detto è l'identità del "si" e del "no".

ID29402 - 07/03/2013 20:14:03 - (demorenis) - Ah Dru..

a darle corda lei m'impicca! Non la seguo e non la seguirò. E' questa la mia verità. Buona serata

ID29403 - 07/03/2013 20:23:05 - (Dru) - Allora

Cosa è l'opposto dell'essente ( cioè di tutto quello che è e che esiste)? lei, io, Dio, la casa, il fiume, il mercato europeo, il "nulla", l'unicorno, l'Olimpo, ecc... Ci sarà bene l'opposto di qualche cosa , poichè tutte le cose che ho scritto sono qualche cosa. Cosa è il contrario di questo insieme di cose che lo definiamo "essere" ? È quel "nulla" che appena detto è un positivo, sembrerebbe innominabile, è impensabile. ma noi non solo lo nominiamo e lo pensiamo ( e nel momento che lo nominiamo e lo pensiamo è essere) ma crediamo che l'essere e quel "nulla" siano in identità (nichilismo).

ID29405 - 07/03/2013 20:24:59 - (Dru) - Il nichilismo

È l'assurdo , ma è il subconscio dell'occidente.

ID29406 - 07/03/2013 20:27:00 - (Dru) - Rilegga ciò che scrive in Id29389 Severino

Alla luce di questi miei appunto finali.

ID29407 - 07/03/2013 20:32:30 - (Dru) - Perché l'essere è eterno

Perchè è impossibile che divenga altro da sé, contraddittorio e il contraddittorio ha come contenuto il "nulla". Ecco che il diventare che nell'occidente è sempre pensato come il diventare l'altro delle cose è la critica feroce della filosofia tradizionale per la "verità" di Severino.

ID29408 - 07/03/2013 20:37:52 - (Dru) - Le cose non divengono, le cose appaiono

Le cose appaiono e scompaiono e sono stati o essenti eterni, mai fatto esperienza del divenire le cose dal "nulla" ? Anche il fuoco che brucia la legna e "diventa"cenere è l'appartire e lo sparire di essenti eterni, in conseguenza di logiche e fenomenologiche potenti e nel loro dire originarie che io ho solo accennato sopra.

ID29409 - 07/03/2013 20:47:56 - (Dru) - È per questo che Severino dice

...che per lui Dio è poco... e già lo diceva nel Parmenide di Platone il maestro Parmenide del fango e degli dei che non differiscono in nulla se e come idea, ma non perché facessero i filosofi i voli pindarici, come mi indica Aldo, ma perché loro sono il centro e noi tutti siamo coloro che gli girano attorno, gli siamo eccentrici.

ID29410 - 07/03/2013 21:29:38 - (Dru) - Perchè il divenire nichilistico è impossibile

Il divenire nichilistico è in ogni caso il giungere ad esser altro, il trasformarsi in altro.Quando qualcosa giunge ad essere altro, qualcosa è altro da sé. Ma che qualcosa sia altro da sé - per esempio che la legna sia cenere ( ossia che l'esser legna sia identico all'essere cenere)- é , per il pensiero occidentale, l'impossibile, l'assurdo. "Nemmeno in sogno" e nemmeno "nella follia", dice Platone, si può pensare che "una cosa sia l'altro da sé" e cioé che, ad esempio, " il bello sia brutto", "il bove sia cavallo", la legna sia la cenere.Che qualcosa sia l'altro da sé é l'infirmissimum, che viene negato dal principium firmissimum ( principio di non contraddizione).

ID29411 - 07/03/2013 21:54:12 - (Dru) - Se diventando altro da sé

Il qualcosa, diventato altro da sé, non fosse l'altro da sé, il qualcosa rimarrebbe sé stesso. Ma il rimanere e l'esser sé stesso non sono mai stati considerati come un "divenire".Se non si pensa che, nel risultato del divenire, qualcosa é altro da sé - A è non-A - , non si pensa né il risultato del divenire né il divenire.

ID29412 - 07/03/2013 21:58:50 - (Dru) - Cominciate

Ad intravedere quali problemi sono sottesi a questi termini? E quale impegno e rigore la filosofia abbia dedicato al posto nostro, che siamo dormienti, sulla realtà e della realtà ? Altro che Odifreddi si...

ID29414 - 07/03/2013 22:12:06 - (Dru) - Il divenire per l'occidente

È la diversificazione dell'identico e l' identificazione dei diversi, l'assurdo appunto. ma anche, il diveniente é il permanente. Quando il cielo diventa nuvoloso, il cielo é il permanente sotteso al sereno e alle nubi.Ma proprio perché il diveniente é il permanente, il permanente é il diveniente, ossia é il suo diventar altro da sé.il cielo nuvoloso é pur sempre altro dal cielo sereno, anche se questo altro ha qualcosa di identico ( l'esser cielo) a ciò da cui è altro. Il permanente appartiene al risultato del divenire.

ID29415 - 07/03/2013 22:29:29 - (Dru) - Aristotele cerca di salvare il salvabile

D'altra parte, Aristotele afferma l'esistenza del permanente, cioé del "sostrato" , proprio per evitare che il divenire sia identificazione dei "contrari". Sentite che ragionamento affascinante che fa Aristotele, se non esistesse un sostrato permanente che passa dall'odio all'amore - Aristotele introduce questi termini intendendoli nel senso di Empedocle, cioé come "unione" e "disunione" - l'odio diventerebbe amore. Ma "l'amore non unifica l'odio". Poiché l'amore é unificazione, dire che l'amore non unifica l'odio significa che, nel divenire che conduce dall'odio all'amore, l'amore non rende amore l'odio, l'amore non rende unione, non trasforma in Unione la disunione " non agisce sull'odio, traendo fuori da esso qualcosa", che é appunto l'amore; l'amore non rende identico a sé l'odio.Aristotele riconosce cioé che il divenire é un divenire altro, ma tenta di evitare che il divenir altro sia contraddittorio, sia cioé

ID29416 - 07/03/2013 22:43:24 - (Dru) -

l'identificazione di qualche cosa ( terminus a quo ) al suo altro ( terminus ad quem ). Senonché, una volta introdotto il sostrato, il divenire in cui il sostrato passa dall'odio all'amore é pur sempre un diventar altro da sé: l'odiante( cioé la relazione tra il sostrato e l'odio) diventa amante( diventa cioé la relazione tra il sostrato e l'amore) e, diventato amante, l'odiante é l'amante -così come il cielo nuvoloso diventa sereno e, diventandolo, esso, il ciel nuvoloso, è (ormai) cielo sereno. Nonostante l'introduzione del sostrato, qualcosa nel risultato del divenire, è altro da sé.L'introduzione del sostrato permanente non può evitare che il divenire sia quella identificazione contraddittoria dei diversi che secondo Aristotele si realizzerebbe se il sostrato non esistesse e solo il rapporto tra contrari costituisse il divenire.

ID29417 - 07/03/2013 22:51:03 - (Dru) - Ma per il pensiero occidentale

Qualcosa può divenire e essere ormai altro da sé, solo in quanto il qualcosa è venuto meno, è svanito, si è annientato. La legna è (ormai)cenere , nel senso che la legna, in quanto tale è diventata nulla... ecc...

ID29418 - 07/03/2013 23:22:59 - (Dru) - Ecco l'errore Leretico

Ecco l'errore, ma esiste eccome che esiste è lo stesso errore che fa anche la scienza che per poter pensare che una certa quantità di energia assuma una nuova forma, deve pensare che, in questa trasformazione, va annientata la relazione tra tale quantità ( che permane, cioè non si annienta) e la forma da essa inizialmente assunta- e va annientata perché va annientata tale forma. Allora cominciate a intravedere il mio dire sul divenire e sull'essere scritto all'inizio di questi commenti ? Ma siamo ancora molto in superficie, pochi sono ancora gli elementi esposti e qualcuno dice che sono prolisso...

ID29419 - 08/03/2013 05:38:43 - (Denis66) - CHE MONOLOGO..........

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ID29420 - 08/03/2013 05:45:33 - (Dru) - ha ragione Deniss66

che monologo, sorpreso che le rispondo subito a quest ora? è la tecnica. :-)

ID29421 - 08/03/2013 06:03:37 - (Dru) - il significato di "nulla" e la sua aporia risolta...

...non converge con la sua positività come il significato di casa che converge con la positività di casa che esiste e è essenza, il significato di Aldo che converge con la positività di Aldo che poi è l'essente Aldo che esiste e è essenza, ecc... ma per il "nulla" converge il suo significato con la sua positività e appare a noi per ciò che è ? vi rimando al paragrafo 5 del capitolo uno di questo scritto http://www.aracneeditrice.it/pdf/2621.pdf

ID29422 - 08/03/2013 06:19:04 - (Dru) - tornando a Beppe Grillo

stiamo vivendo una accelerazione epocale della trasformazione politica, e ne siamo testimoni, Grillo ha saputo cogliere ciò che altri si sono fatti sfuggire, ma nel coglierlo ha anche preso insieme all'oggetto colto ciò che il colto è(=noi) e a questo punto le cose per il suo movimento si fanno "complesse", ma le premesse sono tutte positive.

ID29423 - 08/03/2013 07:05:55 - (Dru) - come le premesse al grillismo...

...in Italia furono tutte positive, ( il berlusconismo) poiché, al fondo, è questo che voglio comunicarvi, (come del resto fanno tutte le filosofie dell'uomo)... ricordate l'esempio che vi ho fatto dell' autostrada e del mezzo che guidiamo su quell'autostrada ? tre situazioni, stessi oggetti, differenti realtà: chi vede muri sull'autostrada inchioda, chi vede un'autostrada viaggia, chi vede una pista di lancio vola. O pensavate davvero che sono l'autostrada e la macchina che fondano la coscienza come andava raccontando Marx, solo pensando questo si può avere paura della tecnica.:-)

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