Il capo bresciano č di Padenghe, il suo braccio destro un 32enne di Vobarno. Demolita la "cupola" dei narcotrafficanti. Sequestrata droga per 10 milioni di euro
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Ecco i particolari in una nota dei Carabinieri
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I Carabinieri del R.O.S. e dei Comandi dell’Arma territorialmente competenti hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Genova su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 25 indagati per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, con l’aggravante della transnazionalità del reato, ai sensi dell’art. 4 della Legge 146/2006.
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Gli interventi hanno interessato la Liguria, la Lombardia ed il Veneto, mentre in Spagna la polizia locale ha eseguito un mandato di arresto europeo nei confronti di cinque degli indagati, già localizzati a Barcellona, Valencia, Madrid e Bilbao.
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I provvedimenti restrittivi scaturiscono dalle indagini avviate, nel dicembre 2010, dalla Sezione Anticrimine di Genova sotto la direzione della locale Procura Distrettuale Antimafia nei confronti di un’organizzazione italo – colombiana, dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti provenienti dal Sud America, attraverso la Spagna e l’Olanda.
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Già in una prima fase, l’attività investigativa aveva evidenziato gli interessi del sodalizio nell’importazione dalla Colombia di un quantitativo di 250 chilogrammi di cocaina, occultato all’interno di un container che avrebbe dovuto essere trasportato, a bordo di una nave mercantile, nel porto di Genova.
Era stato così possibile identificare il principale esponente del gruppo bresciano nel narcotrafficante ZANCHI Mauro Isaia che, per gestire l’illecito traffico, si avvaleva della convivente spagnola, URREA MARCOS Sandra e di MERIGO Fabio , gravato da specifici precedenti penali.
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Era emerso, inoltre, come il sodalizio fosse stato a sua volta incaricato da un gruppo collegato colombiano di individuare con urgenza un porto sicuro, attraverso il quale introdurre il narcotico nel nostro Paese.
L’esigenza dell’organizzazione indagata di individuare un nuovo canale di importazione scaturiva dall’impossibilità di continuare ad utilizzare il porto calabrese di Gioia Tauro (RC), ove era stato sequestrato un ingente quantitativo di cocaina, in parte destinata al gruppo colombiano in parola. Il 12 novembre precedente, infatti, all’interno dell’area doganale del porto di Gioia Tauro (RC), i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, nell’ambito dell’indagine META 2010 condotta sotto la direzione della locale Procura Distrettuale Antimafia, avevano intercettato un container proveniente dal Brasile, contenente circa una tonnellata di cocaina colombiana destinata ad una proiezione romana della cosca MANCUSO di Limbadi (VV).
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Il contesto operativo delineato offriva così l’opportunità di approfondire anche gli aspetti internazionali del narcotraffico organizzato dalla struttura transnazionale indagata.
L’indagine consentiva quindi di delineare la componente italiana, individuandone le principali basi operative nel capoluogo ligure e nel bresciano, ove lo ZANCHI si avvaleva di gruppi locali che, oltre a finanziare le importazioni, sovrintendevano anche alla successiva commercializzazione della droga, principalmente sul mercato lombardo.
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Gli approfondimenti eseguiti in direzione del circuito internazionale, cui la struttura indagata faceva ricorso per garantirsi periodiche forniture di cocaina, consentivano di accertare i rapporti del citato ZANCHI con il broker spagnolo FERNANDEZ PEREZ , rappresentante in Liguria degli interessi di un gruppo fornitore boliviano ed emissario in Italia di un’articolata organizzazione transnazionale, dedita al traffico di cocaina, con basi in Colombia, Ecuador, Brasile, Olanda e Spagna, facente capo al narcotrafficante colombiano LOPEZ ECHAVARRIA GUILLERMO LEON .
Venivano quindi individuate le diversificate metodologie utilizzate per introdurre il narcotico in Italia dal sodalizio che, per il trasporto di semplici campionature, ricorreva a corrieri sudamericani, mentre per i quantitativi piĂą significativi utilizzava vettori aerei o marittimi.
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In tale ambito, era quindi possibile eseguire diversi interventi di riscontro, accertando in particolare:
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- nel dicembre 2010, il tentativo di importare un quantitativo di cocaina colombiana, occultato all’interno di un container partito dalla Bolivia il 26.11.2010 per Istanbul e destinato in Italia, ove tuttavia non giungeva per cause ignote, determinando una significativa perdita economica in danno dell’organizzazione indagata;
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- il 5.08.2011, l’importazione di un quantitativo di 15 kg. di cocaina, giunto presso l’aeroporto di Amsterdam (Olanda) all’interno di un aereo-cargo proveniente da Bogotà (Colombia), con un carico di copertura costituito da fiori. Il narcotico, destinato in Italia al gruppo ZANCHI, veniva sottoposto a sequestro da personale della locale Dogana, nel corso di un’autonoma operazione di polizia;
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- il 19.04.2012, l’importazione di circa 34 kg. di cocaina, occultata all’interno di un container proveniente dal porto ecuadoriano di Guayaquil e diretto, tramite quello spagnolo di Algeciras, al porto di Genova – Voltri. La sostanza stupefacente, sequestrata dall’Arma di Genova il giorno 24 successivo, era destinata anche in questo caso al gruppo ZANCHI, risultando peraltro miscelata con una sostanza da taglio in grado di incrementarne gravemente l’effetto lesivo;
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- il 18.07.2012, l’importazione di un quantitativo di circa 21 kg. di cocaina, occultata all’interno di un container proveniente dal porto ecuadoriano di Guayaquil e sbarcato in quello di Livorno. La sostanza stupefacente veniva sequestrata dall’Arma di Desenzano del Garda, nella mattinata del giorno 20 luglio successivo, traendo in arresto i citati ZANCHI e MERIGO Fabio, quali destinatari del narcotico.
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Prima dell’arresto di ZANCHI Mauro, emergeva comunque l’interesse del sodalizio indagato a realizzare ulteriori importazioni di cocaina dal Sud America, consentendo di intercettare alcuni corrieri con le relative campionature. In particolare, il 27.04.2011 ed il 27.03.2012, rispettivamente presso gli aeroporti di Milano – Linate e Milano – Malpensa, era infatti possibile promuovere l’intervento del personale della locale dogana che traeva in arresto due corrieri dell’organizzazione, provenienti rispettivamente dalla Bolivia e dalla Colombia, con circa 2 kg. di cocaina complessivi.
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Nel medesimo contesto, le indagini accertavano i rapporti tra il broker spagnolo FERNANDEZ PEREZ ed un’altra struttura transnazionale dedita al traffico di cocaina dal Sud America (Bolivia, Ecuador, Brasile, Argentina, Perù, Colombia e Repubblica Dominicana) in Europa, ma anche di hashish dal Marocco verso l’Italia e l’Olanda, attraverso la Spagna. La prosecuzione dell’attività investigativa in tale direzione consentiva, in particolare, di delineare l’organizzazione facente capo al narcotrafficante peruviano TONETTI SOLSOL Armando Amadeo, da anni residente a Genova , con base operativa ad Amsterdam (Olanda), ove il figlio DEL AGUILA GONZALES Saul Martin , gestiva un’agenzia immobiliare a copertura degli illeciti traffici.
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Per realizzare il traffico di hashish, il TONETTI si avvaleva principalmente di un suo stretto collaboratore, identificato nell’algerino CHAANANE MESSAOUD che, pur essendo anch’egli da anni residente a Genova, aveva mantenuto solidi rapporti con i gruppi fornitori in Marocco.
Dal capoluogo ligure, il predetto organizzava inoltre le importazioni del narcotico utilizzando i porti sudamericani di Caucedo (Repubblica Dominicana), Guayaquil (Ecuador), Quito (Ecuador) e Callao (PerĂą), in stretto rapporto con il figlio ed il narcotrafficante spagnolo LOPEZ IGLESIAS RAMON, deputato ad individuare sia i gruppi acquirenti in Italia ed Olanda sia i gruppi fornitori nei Paesi produttori.
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Quest’ultimo, peraltro, veniva nel frattempo raggiunto da un mandato di arresto europeo emesso il 17.09.2007 dalle AutoritĂ spagnole, a seguito di una condanna alla pena di tredici anni di reclusione per traffico di sostanze stupefacenti, eseguito in data 22.04.2012, in Desenzano del Garda, su attivazione di questo Raggruppamento, dall’Arma locale. Al riguardo, in PerĂą, il referente dell’organizzazione veniva identificato nel narcotrafficante genovese CAO Mauro , che vi dimorava stabilmente, con l’incarico anche della supervisione sulle spedizioni della cocaina dai diversi porti sudamericani. Â
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In tale ambito, le indagini consentivano, infine, di promuovere ulteriori interventi di riscontro ed in particolare:
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- il 28.12.2012, in Genova (GE), il sequestro di 22 kg circa di hashish e l’arresto di due indagati facenti parte del gruppo acquirente, eseguito dall’Arma locale;
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- il 4.04 2012, il sequestro di circa 6 kg. di cocaina occultata all’interno di un pacco postale, intercettato all’interno dell’aeroporto di Milano Malpensa da personale del locale Ufficio doganale;
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- il 6.06.2012, il sequestro di circa 12 kg. di cocaina occultati all’interno di un container proveniente dal porto di Caucedo (Repubblica Dominicana) ed appena sbarcato in quello di Genova – Voltri , eseguito dai Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Genova nel corso di un’ispezione sanitaria.
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ID29307 - 06/03/2013 14:20:12 - (paolob) - ...
non so se bisogna essere contenti del maxi sequestro o se essere tristi per tutta la porcheria che gira.