01 Marzo 2013, 09.00
Idro Bagolino Anfo Lavenone Valsabbia
Eridio

La regola prima delle opere per avere sicurezza

di Elena Bini

Egregio Direttore, a causa della sua complessità la questione Lago d'Idro lascia spesso spazio a fraintendimenti. Le chiedo spazio per provare a chiarirne uno


I lettori di VallesabbiaNews sono certamente a conoscenza della questione sollevata nel titolo, ovvero la “messa in sicurezza del Lago d’Idroâ€.
Tuttavia leggendo alcuni post, ancora in questi giorni, mi sono resa conto che talora serpeggia una certa confusione soprattutto in merito alla risposta alla domanda: “Come è possibile che qualcuno si permetta di limitare la sicurezza di un territorio al solo fine di trarne un vantaggio per sé?â€
 
Chi è un po’ informato sa che il 30 maggio 2008 gli allora 3 Sindaci del lago lombardi inviarono all’allora Presidente di Regione Lombardia Formigoni una lettera recante il seguente sintetico testo: “Gentile Presidente, con la presente Le chiediamo la promozione di un accordo di programma per la regolazione, messa in sicurezza e valorizzazione turistica dei comuni di Idro, Anfo e Bagolinoâ€.
 
E saprà anche che in meno di 1 mese Regione Lombardia predispose un accordo di programma intitolato “per la valorizzazione del Lago d’Idro†avente come obiettivi proprio le 3 richieste avanzate dai Sindaci: “ripristino idonee condizioni di sicurezzaâ€, “valorizzazione sistema ambientale ed economico del lago anche al fine della tutela e del risanamento delle acqueâ€, “regola di gestione e volumi di erogazioneâ€. Per ottenere questi obiettivi i firmatari concordarono nel realizzare una nuova traversa ed una terza galleria.
 
Risulta quindi di tutta evidenza che le opere in questione
1) sono state richieste dai 3 Sindaci
2) non avevano lo scopo unico e principe di mettere in sicurezza il territorio, bensì un triplice obiettivo molto composito.
 
Va precisato per i meno informati che la “sicurezza†di cui i Sindaci scrivevano nel maggio 2008 faceva riferimento al fatto che le opere di regolazione delle acque, ovvero traversa e galleria di scarico, erano ormai obsolete e andavano sistemate, anche alla luce dei dati che ARPA stava raccogliendo da alcuni anni in merito ai movimenti della paleofrana sita in località Ruine, una frana già franata in tempi lontani, nota già da più di un secolo e almeno da allora già interessata da movimenti di assestamento.
 
Precisiamo anche che la “regolazioneâ€, per un qualsiasi lago regolato (Garda, Iseo, ecc.), ha un triplice scopo: invasare il lago in tarda primavera per mandare a valle volumi controllati di acqua a scopi irrigui, controllare la portata dell’acqua a scopi di produzione di energia idroelettrica, controllare la sicurezza idraulica della valle attraverso svasi preventivi e invasi, ovvero quello che vien detto laminare le piene.
 
Quindi, in sintesi, le opere erano necessarie per 3 scopi: la sicurezza idraulica e poi due finalità a beneficio di enti privati, per consentir loro di rivendere poi il loro prodotto: energia elettrica e acqua.
MA nello svolgersi del progetto accade un fatto grave, molto grave: in riferimento ai 3 obiettivi ora citati Regione Lombardia decide di non anteporre l’obiettivo sicurezza ai due obiettivi produttivistici, bensì viceversa: decide di limitare la sicurezza a vantaggio di una maggior capacità di volumi disponibili ai fini produttivistici.
 
Ho già avuto spazio per spiegare gli aspetti tecnici della questione, ma talvolta ripetere giova.
Accade quindi che il progetto preveda un fatto gravemente pericoloso per la sicurezza idraulica, ovvero il riempire un lago fino all’orlo nella stagione piovosa, e ciò solo per soddisfare una necessità produttivistica: avere a disposizione un maggior volume di acqua da distribuire a valle in modo controllato, a seconda delle necessità dell’agricoltura.
 
Accade poi che il progetto preveda un altro fatto gravemente pericoloso, questa volta per la sicurezza non solo idraulica, ma anche idrogeologica, ovvero lo scavare l’alveo del fiume Chiese, e ciò al solo scopo di avere a disposizione un maggior volume di acqua da distribuire a valle in modo controllato, a seconda delle necessità dell’agricoltura.
Va detto infatti che senza tale scavo non sarebbe possibile rispettare una legge europea nata per garantire l’ambiente, legge finalmente acquisita anche dall’Italia proprio nel 2008: la legge sul deflusso minimo vitale.
Lo scavo è pericoloso poiché per un significativo tratto interessa la zona perimetrata a rischio frana, zona nella quale i tecnici ritengono seriamente pericoloso spostare anche un solo sasso, figuriamoci lo scavare al piede della frana.
 
Ho spesso letto commenti a proposito di queste scelte tecniche – massimo invaso al limite dell’allagamento e minimo invaso con scavo dell’alveo in zona paleofrana – che pur ammettendone la pericolosità, ne attribuivano la necessità per una questione di sicurezza per il semplice fatto che aumentando l’escursione possibile, aumentavano i volumi di acqua da poter gestire in caso di piena.
 
Le cose non stanno affatto così e lo spiego attraverso tre considerazioni, delle quali due supportate dalle dichiarazioni di uno dei referenti della ditta incaricata da Regione Lombardia, i quali si sono pubblicamente espressi in merito alle opere in progetto nel contesto della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, per inciso procedura non necessaria qualora le opere siano necessarie per la sola sicurezza di un territorio. Questo è quanto dichiara al Ministero dell’Ambiente l’ingegnere incaricato da Infrastrutture Lombarde, l’8 novembre 2012:
 
- “Se io devo parlare di sicurezza, concordo che la savanella non è un’opera di messa in sicurezza: è fatta per rispettare 3,25 m. Chiaro?!
Se i 3,25 m non sono 3,25 m, sono 2,70 o 2,45 o 1,50, la savanella non serve. Ok?! Però c’è un regolamento; e finché nessuno ci dice il regolamento non vale più, noi dobbiamo tenerlo in considerazione.â€
Ove la savanella è l’abbassamento della traversa corrispondente al pericoloso scavo dell’alveo del fiume: a danno della sicurezza; solo per aggirare la legge sul deflusso minimo vitale e così facendo abbassare il livello del lago rispetto a quello attuale.
 
-  “Non è che se noi la regola di gestione ce l’abbiamo da 1,25 m o ce l’abbiamo da 3 m la sicurezza idraulica cambia.
Cambierà che dobbiamo iniziare a svasare un attimo prima, ma gli organi sono tali che consentono uno svaso preventivoâ€.
Ove per “organi†si intende la terza galleria.
Tale dichiarazione immagino non faccia dormire sonni molto tranquilli agli abitanti sub lacuali, che suppongo diventino ancor meno tranquilli quando si considera che il controllo di svasi e invasi è da sempre in mano ad un consorzio irriguo.
 
- Terza considerazione: si parla di avere a disposizione un maggior volume di acqua ai fini della laminazione delle piene e si dichiara che è per ottenere ciò che si realizzano opere - pericolose - per ottenere 3,25 m di escursione.
Ma la realtà è che già con la attuale galleria ENEL – o con la galleria degli agricoltori, o con la terza galleria - la possibile escursione del lago è di quasi 10 metri (!), decisamente abbondante in caso di eventi di piena – ancorché millenaria – di fronte ai quali la deroga alla legge sul deflusso minimo vitale si impone da sé.
 
Dove risiede allora la necessità di riempire il lago in primavera fino a 370? Ci chiediamo noi, tenaci difensori della naturalità del Lago.
E dove risiede la necessità di abbassare l’alveo del fiume per più di 1 metro?
È evidente: questi interventi sono necessari per ottenere maggiori volumi di acqua a fini produttivistici; questi stessi interventi sono invece gravemente pericolosi in termini di sicurezza.
 
Come è possibile allora intervenire sul Lago d’Idro per metterlo in sicurezza e nel contempo soddisfare le esigenze produttivistiche?
E’ evidente: i pericoli per il territorio derivano dalla vincolante richiesta di Regione Lombardia di “garantire la possibilità di escursione di 3,25 m prevista dal Regolamento 2002â€.
Trattasi di regolamento transitorio, non di regola condivisa: va ricordato che per il Lago d’Idro la regola precedente è scaduta nel 1987 e da allora non è stata ancora ridefinita in modo condiviso da tutti gli utenti coinvolti - prefigurando tra l’altro per il tempo eccessivo un’omissione in atti d’ufficio da parte degli enti competenti. Ed è fondamentale ricordare anche che, come già evidenziato nella Valutazione di Impatto Ambientale dalla ditta incaricata da Regione Lombardia, l’escursione di 3,25 m causa danni “elevati†all’ambiente!
 
Ecco ciò che ci è accaduto: nella nostra strenua difesa dell’ambiente lacustre ci siamo ritrovati, noi, a dover difendere anche la sicurezza del lago e dei sub lacuali, minacciata non certo da noi - come a qualcuno fa gioco far intendere – bensì da un’eccessiva pretesa privatistica.
E’ quindi evidente la conclusione: la soluzione ai problemi di sicurezza “causati†(non risolti) da queste opere consiste nella immediata definizione della nuova regola.
 
In questo modo potrà finalmente emergere chiaramente ciò che gli enti competenti purtroppo non hanno avuto e ancora non hanno la forza politica di far valere autonomamente: l’escursione di 3,25 m non è compatibile con la sicurezza del territorio!
Mi auguro sarà quindi ora chiaro che non siamo certo noi - come a qualcuno fa gioco far intendere – “coloro che limitano la sicurezza di un territorio per trarne vantaggio per séâ€.
E mi auguro che ora sarà anche chiaro che la sicurezza sarà garantita solo se la nuova regola condivisa verrà definita prima di realizzare le opere: con una regola rispettosa di tutte le esigenze inclusa in primis la sicurezza, il progetto di “vera messa in sicurezza†non sarà più succube di interessi privati, cambierà significativamente e finalmente non costituirà più un pericolo per il territorio.

Elena Bini
 


Commenti:
ID29133 - 01/03/2013 15:51:21 - (ric) -

non piu' solo salvatori del lago......ma anche dei paesi sublacuali!!!!! che passi in avanti.......!!!!!

ID29145 - 01/03/2013 23:16:48 - (Leretico) - Mancanza di logica

"Regione Lombardia decide di non anteporre l’obiettivo sicurezza ai due obiettivi produttivistici, bensì viceversa: decide di limitare la sicurezza a vantaggio di una maggior capacità di volumi disponibili ai fini produttivistici."Questa la tesi da dimostrare, la conclusione che logicamente dovrebbe derivare da una premessa maggiore e da una minore. Nell'articolo ne abbiamo ben tre e qui già la logica è andata a farsi friggere, ma procediamo ugualmente: 1. (Il) progetto preveda un fatto gravemente pericoloso per la sicurezza idraulica, ovvero il riempire un lago fino all’orlo, nella stagione piovosa e ciò solo per soddisfare una necessità produttivistica...2. (Il) progetto preveda un altro fatto gravemente pericoloso, questa volta per la sicurezza non solo idraulica, ma anche idrogeologica, ovvero lo scavare l’alveo del fiume Chiese...

ID29146 - 01/03/2013 23:19:15 - (Leretico) - continua

3. si parla di avere a disposizione un maggior volume di acqua ai fini della laminazione delle piene... Ma la realtà è che già con la attuale galleria ENEL – o con la galleria degli agricoltori, o con la terza galleria - la possibile escursione del lago è di quasi 10 metri (!), decisamente abbondante in caso di eventi di piena.La prima premessa è falsa, perché non è vero che il riempire il lago fino all'orlo è pericoloso per la sicurezza idraulica se le opere per la sicurezza garantiscono, appunto, la sicurezza. Se la sicurezza non è garantita allora si facciano opere che la garantiscano. Inoltre la stessa premessa nasconde surrettiziamente la conclusione che invece si vuole dimostrare. La seconda premessa è vera, e a me sembra vera, perché se esiste una frana e questa è uno degli elementi oggettivi che determinano il rischio, agire sulla base della frana aumenta tale rischio.

ID29147 - 01/03/2013 23:22:29 - (Leretico) - continua

Sono contento di leggere che si ammette che c'è una frana pericolosa per la quale occorrerebbero delle opere per ridurre o eliminare il rischio. Qualcun altro invece sostiene che la frana è tutta una balla.Nella terza premessa si sostiene che le attuali opere esistenti sono sufficienti alla gestione dei casi di piena. A parte il fatto che nella introduzione dell'articolo si dice che RL ha tra gli obiettivi quello della sicurezza così come richiesto dai sindaci del lago. Se questo è vero allora non ha senso dire che le strutture esistenti sono sufficienti perché si nega che ci sia un bisogno oggettivo di maggiore sicurezza che l'esistente non garantisce. Comunque, se anche non volessimo considerare questo fatto perché sulla questione si è voluto essere ironici, qualcuno dovrebbe spiegarmi come si può garantire la sicurezza con una frana incombente senza fare nulla.

ID29148 - 01/03/2013 23:24:07 - (Leretico) - continua

Quindi la terza premessa non è pertinente né se ne giustifica il motivo. Inoltre in essa si confonde il concetto di livello ordinario del lago con livello in caso di emergenza creando confusione e mistificazione. Le opere devono servire per i momenti critici, nei momenti ordinari deve valere una regola sui livelli decisa tra le parti, altrimenti si devono spendere milioni per opere monche solo perché a qualcuno non piace che si possa arrivare a certi livelli di altezza per paura di essere imbrogliati. Assurdo. Alla fine, non essendo sufficiente il livello di irrazionalità raggiunto, si sostiene che l'insicurezza è determinata dalla richiesta del livello a 3,25 m, senza però aver fondato in nessun modo questa tesi.Siamo di fronte quindi a premesse inconsistenti e quando vere non pertinenti per dimostrare la tesi iniziale.

ID29149 - 01/03/2013 23:26:22 - (Leretico) - continua

Sono contento di aver letto questo testo perché da esso risulta chiaro come l'estensore, come spesso accade agli intransigenti troppo innamorati delle proprie opinioni, sia stato condizionato fortemente dalla conclusione che voleva a tutti i costi raggiungere, forzando le premesse. Se poi si pensa che chi fa questo ragionamento è interessato ad avere voce in capitolo sui livelli e utilizza il tema della sicurezza in questo modo irrazionale e illogico solo per fare pressione sulle altre parti mi viene da dire che tutto ciò è ingiusto e immorale perché viene fatto sulla pelle di altri cittadini, gli unici che rischiano.

ID29164 - 02/03/2013 11:59:04 - (Lib) - Ora ho capito

Quindi se io costruisco un asilo ... Non lo faccio in previsione di quanti ambini ci possono stare ma della regola che le maestre vorranno adottare in considerazione di quello che dice il preside la cuoca e l inserviente.Quindi fatta la regola l'asilo verrà costruito geneticamente modificato.Ottimo direi.

ID29167 - 02/03/2013 13:27:03 - (Dolcestilnovo) -

Produttivistico? Pensavo si dicesse produttivo

ID29168 - 02/03/2013 13:38:51 - (Leretico) - Il finale vero degli interessi privati

La conclusione della lettera adombra sospetti ancora una volta mistificatori: si insinua che ci siano interessi privati che manipolano la "messa in sicurezza" per altri fini. Se si volesse essere veramente precisi dovremmo dire che esistono interessi privati palesi (agricoltori e produttori di energia elettrica) e altri meno palesi. Tutti sono accomunati da un reddito prodotto per il fatto di sfruttare il lago. Chi per esempio avesse un'attività di campeggio sul lago potrebbe essere considerato come avente degli interessi privati legati alla risorsa lago. Quali interessi tutelare? Innanzi tutto gli interessi comuni pubblici e poi quelli privati, questi ultimi tutti uguali, cioè con pari dignità e pari considerazione. Stante così la situazione, quando si dovessero decidere le opere sulla sicurezza, nessun interesse privato dovrebbe essere coinvolto nella decisione, perché si parlerebbe di un bene comune. Nessun agricoltore e nessun proprietario di

ID29169 - 02/03/2013 13:44:31 - (Leretico) - continua

campeggi dovrebbe intervenire né direttamente né sotto le mentite spoglie di difensore della naturalità del lago. E questo anche per il fatto che la naturalità del lago è un bene comune e pubblico che non merita conflitti di interesse e falsi guru che possano influenzare la sua difesa. Chi è dunque portatore di interessi privati ci faccia almeno il piacere di tacere e di non intervenire in materie di difesa del bene pubblico dalla posizione oggettiva di conflitto in cui si trova.

ID29171 - 02/03/2013 14:38:39 - (Capitano) - non ho capito..

Bella discussione.. Ma non capisco come si coniuga la sicurezza con il lago al colmo.. Io questo lo chiamo azzardo. E questo muove dubbi seri sulla vera finalità delle opere..

ID29173 - 02/03/2013 15:31:00 - (ubaldo) - Caro Leretico

Non è davvero carino, dopo tanto forbito approfondire di concetti, scadere in questa allusione ad un conflitto di interessi. No davvero. Chi ci dice che non sia lei, protetto dall'anonimato, ad essere portatore di interessi privati e particolari, magari anche più direttamente coinvolto?

ID29174 - 02/03/2013 15:32:22 - (genpep) -

non ho ancora capito niente dei problemi del nostro bel lago, ma se agli agricoltori della bassa serve l'acqua, perchè non si fanno dei bei bacini di raccolta, ad esempio nelle cave dismesse, ove immagazzinare l'acqua nei periodi più piovosi per utilizzarla quando c'è bisogno senza voler ammazzare il lago?

ID29176 - 02/03/2013 16:23:05 - (Leretico) - I principi generali valgono per tutti

I principi generali valgono per tutti anche per me. Il mio discorso è teso a voler difendere appunto il principio generale, il bene comune. Non credo di aver esagerato nel dire che non si può agire in nome del bene pubblico quando si ha un oggettivo interesse privato. Non vedo inoltre che vantaggio potrei ricavarne se avessi anch'io degli interessi privati nella questione a parlare contro l'interesse privato come appunto ho fatto. Mi danneggerei. Inoltre affermo che gli interessi privati sono tutti egualmente degni di attenzione, quindi non ho espresso giudizi di valore che premiano alcuni rispetto ad altri. Insisto però sul concetto che il bene comune viene prima, la naturalità del lago viene prima, la sicurezza di tutti viene prima. Capisco la delicatezza del caso e non vorrei essere frainteso. Mi allarmano però le esasperazioni coltivate a suon di mistificazioni provenienti da chi si dichiara sopra le parti e invece non lo è.

ID29177 - 02/03/2013 16:40:12 - (Leretico) - L'anonimato

Caro Ubaldo, è vero l'anonimato è veramente antipatico quando lo si usa per offendere la controparte con insinuazioni o con veri e propri attacchi diretti alla persona. Non mi sembra di aver approfittato dell'anonimato per comportarmi in questo modo. Rispetto le persone ma critico le idee e gli atteggiamenti e i comportamenti che da esse derivano. Accetto quindi l'appunto di mancanza di delicatezza sull'argomento, ma non credo di essermi fatto scudo dell'anonimato per altri scopi se non discutere di idee comportamenti e fatti nello spirito di questo blog. È vero la signora Bini ci mette la sua faccia nel difendere le sue idee e questo è lodevole, ma io usando uno pseudonimo non ho nulla da guadagnare pubblicamente nel criticare anche aspramente le posizioni della signora Bini. E proprio perché non desidero un vantaggio personale che uso uno pseudonimo.

ID29178 - 02/03/2013 16:56:19 - (ubaldo) - Non prendertela

So bene chi sei e che non hai nessun interesse personale nella vicenda, questo a scanso di equivoci. Qualcuno però avrebbe potuto pensarlo, convieni? Aggiungo che ritengo per nulla offensivo ciò che hai scritto commentando la sig.ra Bini. Solo poco carino.

ID29183 - 03/03/2013 08:31:34 - (panta_rei) - Da quanti anni...

e da quanti articoli, ci state scartavetrando gli zebedei con i livelli e la paleo frana? Come potete pretendere di spiegare ed interessare al problema lago, se, voi espertoni e informatissimi, non avete mai dimostrato un briciolo di comprensione per ciò che dite. Ho capito solo che ci sono interessi. Scusatemi, se potete, il problema potrebbe anche essere importante, ma per ora me lo avete reso solo noioso.

ID29189 - 03/03/2013 11:10:20 - (Capitano) - alla fine...siccome andranno avanti..

Che si facciano ste opere ma con garanzia che: 1. In caso di danni a persone e cose riconducibili alla realizzazione delle opere, risarcimento certo a fronte della sottoscrizione di una polizza assicurativa (se trovi una compagnia disposta!!). 2. Individuare in modo trasparente tutte le figure coinvolte nella ideazione, progettazione ed esecuzione da perseguire in caso di disastro coloso.. poi che facciano quel che vogliono, ma qualcuno stavolta la responsabilità se la deve prendere!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

ID29190 - 03/03/2013 11:59:12 - (Elena Bini) - Ci metto la faccia

e posso rispondere alle insinuazioni verso di me senza nascondermi dietro una misera autocertificazione per sostenere la quale deve addirittura intervenire "papa" Ubaldo a garantirne la veridicita! La sua logica ferrea, Sig. Leretico, la fa sprofondare nella miopia, mi spiace perche io sono una estimatrice dei cervelli funzionanti. Screditare le mie opinioni, peraltro supportate da documenti che mi e chiaro che lei non ha mai letto, indagando sulla mia persona non fa onore alla sua "Logica", ma denota invece la sua miopia. Ho gia raccontato le mie scelte personali in una pubblica risposta ad insinuazioni del Sig. Enzo Melzani, suo predecessore in questo stile, posso ripeterle se non annoio. Nel frattempo le ricordo che non sto presidiando H24 da 3 mesi da sola. Mi preme invece informarla che per "sbloccare" il nostro "blocco" RL ha da ben 5 anni un modo molto semplice: confrontarsi. Il perche RL si ostini a perdere prezioso tempo non lo chieda a noi: rifletta con la Sua Logica.

ID29194 - 03/03/2013 17:23:18 - (Leretico) - Rifletto

Signora Bini, tralascio la questione dell'autocertificazione perché non capisco cosa intende. Certo non mi nascondo e preferisco che parlino le idee che qui esprimo piuttosto che i retropensieri di cui leggo lei non è libera. Non credo che la mia logica sia "ferrea", penso che invece la sua proprio non lo sia, è c'è molta differenza visto che io credo nell'umiltà e nel senso del dubbio. Vorrei chiarire anche il concetto di screditare che nell'accezione che usa lei è lontanissima dal mio modo di pensare e di procedere. Lo screditare ha come oggetto la persona, io critico le idee e i comportamenti. L'ho già detto e sfido a trovare nelle mie parole insulti alle persone. Non so, inoltre, come faccia ad affermare che io non abbia letto e che io non sappia come stanno le cose del lago. Forse è proprio perché le conosco che scrivo quello che scrivo. Oppure lei è siceramente convinta che la sua interpretazione sia l'unica

ID29195 - 03/03/2013 17:41:19 - (Leretico) - continua

possibile? Venendo alla presunta indagine su di lei, non credo né di avere poteri di indagine sulle persone né di averne bisogno. Tutti sanno come sono composti i comitati che difendono il lago. Il mio discorso, anche se non le piace, è tesi a far emergere una condizione oggettiva di conflitto di interesse. Se lei non è in tale condizione perché se ne duole? Se tale condizione non tocca nessuno dei difensori del lago, dove sta il problema? Se invece questa condizione è presente allora non c'è ne insinuazione ne offesa a ricordarla, perché la naturalità del lago merita di essere difesa senza scheletri nell'armadio. Non ho letto la pubblica risposta al sig. Melzani né mi interessa, ma prima di fare paragoni sarei più prudente se fossi in lei. Come anche l'accusa di miopia che fa il paio con quella di disonestà intellettuale che lei mi rivolse qualche mese fa. Qui si denota una classica fallacia ad

ID29196 - 03/03/2013 17:47:07 - (Leretico) - continua

hominem, nei ragionamenti di chi, non potendo replicare alle idee, cerca di attaccare la persona. Ecco perché lo pseudonimo funziona, perché impedisce l'attacco alla mia persona, e costringe a ragionare sulle idee, se se ne è capaci ovviamente. Insomma signora Bini, io apprezzo che lei si impegni per una causa giusta, come apprezzo che ci metta la faccia. Però non creda che io sia l'ultimo arrivato. Si chieda invece come mai ci sono tante persone che non vi appoggiano nonostante il lago sia una risorsa comune molto importante e preziosa per la valle. Nessun dubbio vi sfiora? Dimenticavo: la passione a volte obnubila e rende le persone poco umili. Capita.

ID29199 - 03/03/2013 20:07:12 - (Lib) - La Bini ci è' e ci fa

Se la regione Lombardia è ferma e solo xche sta aspettando il VIA a Roma non tanto xche voi siete li a fare il presidio .... Mi piacerebbe sapere cosa stanno facendo i Comuni di Bagolino e Lavenone non li sento più da tempo .... Bha magari vanno pure loro al presidio ....

ID29232 - 04/03/2013 16:43:36 - (Elena Bini) - Ho citato il "blocco"

riprendendo un posto del Sig Leretico che scriveva: "In ogni caso discutere sul miglioramento delle opere è giusto, perché esse siano un investimento il più possibile rispondente alle aspettative. Bloccarle per altri fini è sbagliato." Si dichiara informato, eppure quanto scrive non corrisponde alla realta. Immagino quindi sia a sua insaputa che da 5 anni RL non ha mai "discusso" sulle opere, non ha mai accettato di diminuire neppure di 1 mm l escursione del Regolamento 2002, neppure quando i suoi stessi tecnici hanno palesato che questa escursione limitava la sicurezza di tutti. Lo sanno bene i Comuni di Idro e Anfo, che hanno pagato cara la loro richiesta di "discutere il progetto": "o con noi per 3,25, oppure vi anniento" e stato ed e il motto di RL. Per RL 3,25 sono un "must", intoccabili!! Ma NON certo ai fini della sicurezza, basta leggere i documenti.

ID29233 - 04/03/2013 16:44:36 - (Elena Bini) - Sig. Capitano,

immagino faccia dell ironia: garanzie, risarcimento danni, trasparenza, responsabilita!!!!! Triste, se e ironia..

ID29250 - 05/03/2013 11:00:33 - (Leretico) - Il miglioramento delle opere

Quando scrivo che le opere possono essere migliorate intendo dire che dall'analisi dei progetti si possono rilevare degli elementi da cambiare in ragione del miglioramento generale dell'efficacia delle opere stesse. Non ho certo detto che tale miglioramento è legato alla gestione dei livelli, oppure che l'unico miglioramneto possibile è quello che riguarda i livelli. Propongo solamente una priorità tra i bisogni: prima la sicurezza per tutti i cittadini, poi la naturalità del lago, bene comune che tutti dovrebbero difendere, successivamente gli interessi privati, agricoltori, società elettriche e proprietari di campeggi. Secondo questa priorità devono essere considerati i miglioramenti. Così a me interessa che le opere possano gestire in sicurezza piene che portino a livelli anche oltre il 3,25 perché questo significherebbe salvare i paesi a sud del lago in caso di disastro. I livelli ordinari invece è giusto che siano

ID29251 - 05/03/2013 11:13:07 - (Leretico) - continua

determinati in ragione del mantenimento della naturalità del lago.

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