17 Gennaio 2013, 09.10
Prevalle
Lettere

Scuola dell'obbligo e libri di testo

«Da tempo cerco alleati per portare avanti la discussione sui libri di testo nella scuola dell'obbligo, ma fatico a trovare sostenitori. Vorrei chiedervi se potete pubblicare la mia riflessione sull'art. 34 della Costituzione».

Gentile direttore,

Volevo condividere, con tutti i cittadini, alcune riflessioni sull’obbligo scolastico sancito dalla Costituzione Italiana.
I cittadini hanno obblighi e doveri da rispettare sanciti attraverso le leggi del governo italiano liberamente eletto e rappresentante di tutti i cittadini stessi. A questi obblighi corrispondono dei diritti sanciti dalla massima espressione, dal punto di vista legale, dei diritti/doveri del popolo italiano. Purtroppo in molti casi i cittadini, in questo caso genitori, sono impegnati a sopperire alla vacuitĂ  delle istituzioni statali cercando di rimediare alle mancanze organizzative, strutturali ed economici, di cui lo Stato dovrebbe farsi carico sino negare gli elementari a negare sanciti dalla Carta Costituzionale.
Tutta la Carta Costituzionale è estremamente semplice nel suo enunciato. Tale semplicità era volutamente una priorità per i padri costituenti ed era la prima garanzia di poter esercitare i diritti in essa contenuti.
Tutti gli articoli sono semplici ma vorrei focalizzare l’attenzione sull’articolo 34. In esso si enuncia il diritto allo studio di tutti ed al contempo alla gratuità di tale diritto per la scuola dell’obbligo oggi estesa sino al sedicesimo anno d’età. Eppure tale norma non viene rispettata. E neppure viene rispettato il diritto allo studio per i gradi più alti, diploma ed università, che dovrebbe essere garantito, attraverso provvidenze dello stato, a chi non fosse in grado di sobbarcarsi il costo di tali studi!

Art. 34.
La scuola è aperta a tutti.
L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni (“da aggiornare”), è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi piĂą alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.


In pratica, l’art 34 della Cost. obbliga la frequenza scolastica, perciò non si ha scelta e giustamente, perché solo con l’istruzione e l’insegnamento possiamo pensare di ambire ad una società giusta e che tuteli l’interesse di tutti i cittadini, una società funzionante in modo democratico e solidale. E la gratuità, permetterebbe a tutti l’accesso ad ogni livello di scolarità secondo le proprie ambizioni ed interessi indipendentemente dal ceto sociale di provenienza. Solo con la gratuità completa si può far rispettare l’obbligo di frequenza! Ricordiamo che tale gratuità viene garantita dallo Stato attraverso le tasse di tutti i cittadini, in tal modo lo Stato stesso investe nel futuro stesso del paese in modo da garantire a tutti un futuro migliore.
Nella pratica invece la gratuitĂ  viene rispettata solamente nei primi cinque anni del ciclo primario mentre dalla scuola secondaria di primo e secondo grado tale diritto non viene esplicitato.
La gratuità nel ciclo secondario è garantito solamente negli aspetti che riguardano l’insegnamento e l’accesso alle strutture scolastiche, cioè l’essenzialità, ma rimane a carico della famiglia i libri di testo, il corredo completo di quaderni e cancelleria, oltre alle spese che le famiglie si debbono sobbarcare per i trasporti pubblici (!) che ammontano a diverse centinaia di euro per chi abita in provincia. Ad a questo punto facciamo fatica a comprendere dove sia la gratuità dello studio a partire soprattutto dai testi scolastici vero oggetto del contendere che potrebbero essere gestiti in maniera più ortodossa attraverso prestiti d’uso da parte della scuola stessa o con mille altre forme gestionali diverse, ma ciò appunto presupporrebbe la gratuità del diritto allo studio.
Con l’aggiunta (evidenziato nel testo) dell’art 34 della Cost. lo Stato vuole agevolare gli alunni con difficoltà economiche, come già detto prima è in contrasto con la gratuità, perciò i cittadini devono dichiarare di avere i requisiti (difficoltà economici) per potere usufruire di un servizio che gli era già DOVUTO e GARANTITO.

Cordialmente
Charlotte Elise Berg



Commenti:
ID26839 - 17/01/2013 16:35:24 - (sonia.c) - cara signora Charlotte...capisco quanto le siano incomprensibili le anomalie italiane...

..purtroppo, noi italioti ,invece di fare le rivoluzioni per i nostri diritti,preferiamo accapigliarci e scrivere fiumi di post,per difendere i corrotti che sono la causa di queste ingiustizie..

ID26846 - 17/01/2013 17:24:22 - (bob63) -

Tutti sappiamo quanto costano i libri di testo ogni anno, e capita che cambia un prof. e a quello nuovo non vanno bene i libri e devi comprarne altri, ho provato a pesare lo zaino di scuola a mia figlia, 16 kg tondi in 1^ media, io spero che nell'arco di poco tempo si arrivi al tablet che ti accompagni dalle medie in su', basterebbe ogni anno scolastico caricare i programmi specifici gratuiti, farei un eccezione per italiano tanto per non perdere il profumo della carta, sicuramente in questo modo si risparmierebbe parecchio, in ogni caso a ragione la sig.ra Charlotte, la Costituzione la si sventola solo per motivi politici.PS. non dimentichiamoci della lobby dell'editoria.

ID26848 - 17/01/2013 17:57:02 - (sonia.c) - molti istituti superiori..

hanno scelto il computer...ma per i bambini ,preferirei il libro..semplicemente di formato piccolo e condensato...( hanno inventato il vasino con il tablet...follia pura!!!!)

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Libri di testo troppo cari? Ci organizziamo. I docenti forniscono direttamente i libri di testo per far risparmiare le famiglie.




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