23 Novembre 2012, 08.00
Vestone
Calcio Csi

L'Asco Vestone affonda a Montisola

Niente da fare per i ragazzi di mister Morghen nella trasferta sull'isola del Sebibo, dove subiscono la supremazia degli isolani.

ASD MONTEISOLA - ASCO VESTONE 1-0
Guance Rosse così in campo (4 – 3 – 1 – 2)
Cappa R. detto cica; Moreschi - Ebenestelli M. il capitano – Bonomini - Piccinelli R.; Ghidini detto biù; Facchini detto pinscher – Capelli; Fiori D.; Bianchi detto panì - Fiori C.
Entreranno: Zambelli S. detto nibbio, Gottardi, Ebenestelli N.
All. Morghen

Il fascino della trasferta via mare. Sì, un conto è arrivare ai piedi delle mura nemiche a cavallo, un conto è arrivarci a bordo di un vascello, sul quale dalla prua, con davanti l’isola da conquistare, puoi gridare a binocolo spianato: “All’attacco!” Poi, sbarcato sulla spiaggia, sottometti i selvaggi che, non potendo contrastare con le frecce il potere delle tua polvere da sparo, si consegnano spontaneamente uscendo a mani alzate dal bosco. E sul tuo curriculum da conquistatore potrai aggiungere: ‘Presa Montisola’.
Questo è il romanzo.
La realtà è un filo diversa.

Cronaca di come è andata

Guance Rosse, bisognosa di vittoria ad ogni costo, ha a che fare oggi con la maggiore cattiveria agonistica degli isolani padroni di casa, che infatti a segnare ci mettono poco. Basta un semplice lancio a scavalcare che coglie distratta la retroguardia vestonese. Buca Moreschi, forse distratto dal panorama lacustre che accompagna la fascia destra del campo di gioco; capitan Ebenestelli fa uguale; Bonomini va all’inseguimento dell’attaccante lanciato a rete, riuscendo a rinvenire poco prima che questo entri in area, ma Cappa R. pecca di gioventù e decide di uscire comunque dai pali a cercar gloria; ribalterà il compagno Bonomini senza, ahilui!, prender palla; il nemico andrà, indisturbato, verso la porta guardandosi indietro con un mezzo sorriso mandato all’indirizzo dei due Tromboni capottati a terra, poi metterà in rete. Inutile il tentativo in extremis di capitan Ebenestelli sulla linea di porta, che nel frattempo era rientrato. Cominciamo bene!
Seguono minuti di preoccupante supremazia isolana in mediana, dove i Tromboni concedono troppo in termini di metratura quadra. Vuol dire che i locali hanno il tempo di pensare tranquillamente a cosa fare; sentiamo addirittura uno di loro che, palla al piede, chiede al compagno: “Domani sera siamo a mangiare dal Gino?”
Ma il pareggio a un certo punto sembra cosa fatta. Discorso tutto suo in fascia destra di Facchini, uno dei pochissimi vestonesi ad essere in palla oggi, che mette in area un cross bello come l’andare elegante del pavone; a riceverlo c’è Bianchi, tra l’altro solo come un cane in area piccola, che rifiuta il colpo di testa e sceglie uno sconsiderato stop di petto; la palla finisce, innocua, tra le braccia del portiere, che se la coccola come fosse un cagnolino bagnato. Bravo Bianchi! Bell’intervento difensivo.
Guance Rosse adesso sembra più convinta. Fiori D. riceve una palla in area nemica, zona dischetto del rigore, si beve un difensore e carica il sinistro, ma sul più bello la gamba d’appoggio gli viene a mancare e scivola come un vecchio che si trova a dover camminare sopra un treno in movimento. Per il portiere è un gioco da ragazzi venire a mettere le mani sul pallone. Caro Fiori D. che non stai in piedi causa stanchezza, la scapoli-ammogliati che hai giocato giovedì sera è stata più faticosa del solito? A quanto pare sì, perché la lucidità ti verrà a mancare per tutto il resto dell’esibizione. Si vedano, a proposito, le due punizioni-brodino che calcerai in seguito.
Mentre stavamo pensando che qui d’estate non dovrebbe essere niente male venirci a fare un giro in sidecar con quella là, Fiori C. viene lanciato a rete; causa lentezza di gamba si fa raggiungere da un difensore, ma grazie alla propria mole riesce a stare fra questo e la palla; quando il portiere gli si fa incontro, il buon savallese viene spinto dal difensore contro il proprio estremo, che rimane a terra come travolto da un carro bestiame. L’arbitro, impressionato dallo scontro, fischia qualcosa che non è il calcio di rigore, come invece avrebbe dovuto avere il coraggio di fare. Il gioco riprenderà con una palla contesa che i locali ridanno agli ospiti. Accettiamo con bestemmia a seguito e andiamo al riposo.

Secondo tempo.
Guance Rosse, discretamente arrembante, lascia praterie ai locali che infatti ci si lanciano dentro alla ricerca di quel raddoppio che, vuoi per un paio di interventi di Cappa R., vuoi per qualche chiusura in extremis di qualche compagno del pacchetto arretrato, non arriverà.
Punizione-brodino di Fiori D. ad aggirare prevedibilmente la barriera; l’estremo locale para ma non trattiene; la palla si fa un giro nell’area piccola, sola soletta, ma nessun Trombone arriva in tempo per ribadire in rete; sì, sono ancora i guantoni del portiere a raccoglierla. Ragazzi, sveglia! È dall’inizio che non ne tiene una.
A questo punto gli isolani, a scopo perdita di tempo, la mettono sulla simulazione sfacciata e stanno a terra un minuto ogni volta. A quanto pare fanno bene perché l’arbitro abbocca ogni volta. Come un allocco, abbocca anche Moreschi che, dopo un intervento pulitissimo sulla palla, la butta fuori perché il nemico a cui l’aveva sradicata si è messo a urlare come un bufalo dilaniato da un branco di lupi. È il noioso calcio di questi tempi, in cui chi perde palla, per fermare la ripartenza dell’avversario, rimane a terra fingendosi moribondo e inducendo il nemico a buttarla in fallo laterale. Gentile Trombone che l’hai messa sul piano del fair-play, sveglia! Ai nostri tempi si continuava a giocare, noncuranti di chi rimaneva a terra a rantolare. Ci voleva un bombardamento aereo perché si buttasse fuori la palla. Oggi basta un pirla che frigna.
Minuti finali. Dopo che una palla, calciata da fuori area chissà come, sfiora il palo alla sinistra di Cappa R. che, non potendoci arrivare mai, evidentemente la spinge fuori col pensiero (classico esempio di parata mentale), qualcuno in tribuna dichiara: “Gol sbagliato, gol subìto.”
Ebenestelli N., entrato a mettere peperoncino al culo del nemico, viene chiamato in causa da un lancio di un compagno, con cui ci scusiamo perché non abbiamo visto chi fosse; sarà l’età. Fatto sta che si beve il difensore ed entra in area dalla sinistra; da lì, col piede che si ritrova può solo bucare la rete, abbiamo pensato, ma tira addosso al portiere e morta lì. “Gol sbagliato, gol sbagliato.” Le speranze di pareggio se ne vanno dritte in fondo al lago che circonda l’ambiente.
E adesso c’è da tornare in Valsabbia con la coda fra le gambe, mentre gli indigeni se la ridono felici nelle loro taverne. Cari Tromboni, oggi siete stati un bel gruppo di turisti da sabato pomeriggio, altro che conquistatori in vascello! “A che ora c’è il traghetto per Sulzano?”

Due righe di matematica.
Non parliamo, ovviamente, di scudetto. Ma il quarto posto, utile per accedere ai Provinciali, è ancora a portata di mano. Quindi, amici Tromboni, niente è perduto; basta infilare un paio di vittorie consecutive, a cominciare da questo venerdì. Salirà al Comunale di Vestone il Fuorimisura, splendida capolista; occasione perfetta per rinascere… o, più probabile, visto l’andazzo, per morire sepolti da una valanga di vergogne.
Noi ci saremo. Le marce funebri hanno un non so che di affascinante. Se poi viene fuori una bersagliera… meglio!

Salutiamo.

Armando Dell'Oca

In foto Giacomo Facchini



Commenti:
ID25355 - 25/11/2012 22:47:50 - (guidoassoni) -

mi spiace per i risultati non certo eclatanti dei ragazzi del team Asco Vestone considerata anche l'ultima recente sconfitta casalinga con la capolista. Auguro una pronta risalita in classifica e mi complimento con il loro portavoce per lo stile sobrio e demistificante. Ricorda molto Gianni Brera, Beppe Viola, Giorgio Sbaraini ed Emilio Salgari. Quest'ultimo per la conquista dell'isola di fuoco. Ciao ragazzi.

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