Da Gavardo a Lourdes in bicicletta

La sua meta finale era Lourdes, ma Federico Bisacchi, 67 anni, ha percorso 1.400 chilometri in bicicletta in undici giorni per una passione che va oltre le intenzioni religiose.

È partito da Gavardo pigiando su una due ruote attrezzata con una borsa sul manubrio, un portapacchi posteriore (caricando il minimo indispensabile per essere autonomo un paio di settimane) e un’asta con due bandierine, italiana e francese, allo scopo di farsi vedere da lontano da automobilisti e camionisti.

Prenotati via internet gli ostelli della gioventù, e prese le carte di credito, è partito da solo facendo tappa a Milano, Alessandria, Finale Ligure e Nizza. In quest’ultima città francese lo ha raggiunto in automobile l’amico Dino Zambarda, 61 anni. Poi i due hanno proseguito insieme in bici, fermandosi a Le Lavandou, Marsiglia, Arles, Sete, Carcassonne e Saint Girons. Infine l’arrivo a Lourdes.

«Abbiamo scelto le tappe non solo per pedalare - sottolinea Bisacchi -, ma anche per ammirare panorama bellissimi, e visitare luoghi che fanno parte del patrimonio dell’umanità». I due, che fanno parte della «Società ciclistica salodiana 1908», sono poi tornati in treno.

Smessa l’attività lavorativa da commerciante, per conservare il gusto della fatica Federico ha messo una tenuta sportiva («alla Fracchia, con tanto di pancetta», scherza), e iniziato una nuova vita che gli ha dato grosse soddisfazioni, sia in termine di salute sia a proposito della ricerca di nuovi stimoli.

Dopo alcuni anni di allenamenti mirati, il nostro ha collezionato diverse imprese, concluse (tutte) con successo. Ha corso la Maratona di New York, mentre in bici ha organizzato e partecipato alla Salò-Roma (con 14 amici), al Giro di Sicilia (in 10), e a ben tre Giri di Sardegna. Poi ha scalato le salite più impegnative delle Alpi (Stelvio, Pordoi, Tre Cime di Lavaredo, Mortirolo, Grande e Piccolo San Bernardo, ecc.) e del Tour de France (Alpe d’Huez, Galibier, Izoard). Nel 2003 è andato fino a Parigi in sette giorni, sempre pedalando, accompagnato in macchina dalla moglie Carla Tonoli che lo ha sosteneva moralmente.

Nel terremoto del 24 novembre 2004 ha perso la casa (alla Sirena di Salò), gravemente lesionata e tutt’ora inagibile. Ma non si è perso d’animo. Si è trasferito con la famiglia a Gavardo, continuando a correre verso traguardi lontani.

Sergio Zanca
da Bresciaoggi

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