Sulle orme del «Che»

Dalla Valsabbia alla Bolivia sulle orme del «Che». In estrema sintesi sono questi i contenuti del viaggio affrontato recentemente dai due amici vobarnesi Gianfranco Scudellari e Francesco Crescimbeni, andati alla scoperta dell’ultima parte della vita di Ernesto Che Guevara, che proprio in questo Paese latinoamericano venne ucciso a soli 39 anni.

I due amici hanno coltivato a lungo il desiderio di ripercorrere l’ultimo viaggio del mitico Che, della cui figura e delle cui imprese sono grandi estimatori, come lo sono moltissime altre persone sparse per tutto il mondo, affascinate dagli ideali di libertà, indipendenza e riscatto dalla povertà e dallo sfruttamento che il celebre guerrigliero di origine argentina impersonificava.

Sono trascorsi quarant’anni dall’assassinio del «comandante», avvenuto il 9 ottobre del 1967 da parte delle truppe governative boliviane che da mesi lo braccavano per le montagne della provincia di Vallegrande, ma il mito, alimentato da una vasta letteratura e da film, è ancora vivissimo.

Dopo la sua cattura, il combattente che ebbe un ruolo di primo piano nella rivoluzione cubana venne ucciso in una scuola nella sperduta località di La Higuera. E i due appassionati di Vobarno, al termine di un viaggio quasi avventuroso fra le montagne e le boscaglie che coprono il territorio di Vallegrande, hanno raggiunto la località luogo dell’esecuzione, hanno visitato la scuola in cui era avvenuta e si sono documentati a fondo sulla morte del Che visitando il piccolo museo ricco di fotografie che in molti casi hanno fatto il giro del mondo.

S. ALB.
Da Bresciaoggi

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